F1. GP Las Vegas, Tsunoda e l'incidente alla dogana USA: "Sono stato trattenuto dagli agenti, non mi credevano per colpa del pigiama"

F1. GP Las Vegas, Tsunoda e l'incidente alla dogana USA: "Sono stato trattenuto dagli agenti, non mi credevano per colpa del pigiama"
Pubblicità
Il weekend del GP di Las Vegas è iniziato con un piccolo inconveniente per Yuki Tsunoda che ha rischiato di essere mandato indietro ai controlli della dogana USA. Ecco cosa è successo
21 novembre 2024

La Formula 1 approda per la terza ed ultima volta sul suolo americano per il terzultimo appuntamento stagionale, il Gran Premio di Las Vegas 2024. Yuki Tsunoda ha però rischiato di non poter prendere parte al weekend di gara per via di alcuni problemi alla dogana USA, dove è stato trattenuto e non creduto nel momento in cui ha rivelato la sua vera identità, complice il suo look leggermente ambiguo.

Naviga su Automoto.it senza pubblicità
1 euro al mese

“Per fortuna mi hanno fatto entrare – ha rivelato Yuki Tsunoda nella conferenza stampa del GP di Las Vegas – ci sono state in realtà molte discussioni, ma ho rischiato di essere rispedito a casa. È tutto a posto, quindi ora sono qui. Sono stato trattenuto per due o tre ore, e la cosa mi è sembrata un po’ strana. Mi sono occupato dei visti e di tutto il resto, ed è stato lo stesso negli ultimi tre circuiti. Sono riuscito a entrare senza problemi nell’ultimo appuntamento ad Austin, mi è sembrato un po’ strano essere fermato e ho avuto una discussione vera e propria. Non è la prima volta che veniamo qui quest’anno. Ho sentito molte cose, ma speriamo che tutto vada bene in futuro, e senza intoppi” ha proseguito il pilota della VISA Cash APP dopo che è stato trattenuto alla dogana americana.

Adesso il pilota giapponese ci scherza su, ma ha seriamente rischiato di non poter prendere al terzultimo appuntamento stagionale. “Ho viaggiato con il mio fisioterapista, senza la squadra. Ma quando si passa la dogana si va individualmente. L’agente mi ha messo in una stanza e abbiamo parlato. Ho chiesto se potessi portare la persona con cui ho viaggiato, che forse poteva aiutarmi a spiegare un po’ di cose su di me sul fatto che sono un pilota di Formula 1, ma non me l’hanno permesso. Non mi hanno concesso di portare un amico, né di chiamare qualcuno. Volevo anche chiamare il team o la F1 stessa, ma in quella stanza non si poteva fare nulla" ha continuato il numero #22. "Forse ai controlli non pensavano che fossi seriamente un pilota di F1 perché indossavo un pigiama, ma sono sicuro che il doganiere lo sapeva. Durante la conversazione mi ha chiesto anche lo stipendio e tutto il resto. È stata una cosa scomoda, mi sono sentito come se avessi ricevuto molte pressioni da loro senza poter dire nulla. Se avessi detto qualcosa, mi sarei sentito ancor più nei guai. Spero che tutto si risolva, ma per fortuna, alla fine, sono passato senza problemi” ha chiosato Tsunoda che sarà regolarmente in pista questo weekend a Las Vegas, dove la sua monoposto avrà un look molto sbrilluccicante.

Pubblicità