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Chi sono i promossi e i bocciati di Jeddah? Scopriamolo insieme, sfogliando le pagelle del Gran Premio dell'Arabia Saudita di Formula 1
Il grande favorito dovrebbe essere il suo compagno di squadra: ma dopo 3 vittorie nei primi 5 gran premi Piastri non può più nascondersi: è assolutamente in lotta per il titolo, anzi in questo primo scorcio di campionato il favorito è in realtà proprio lui, e non solo perché è in testa alla classifica. Per capirlo basta guardare la sua gara a Jeddah: nel momento decisivo, in partenza, è stato perfetto ed è riuscito pure a portare a casa la vittoria (virtuale) nel duello alla prima staccata con un certo Verstappen, poi ha gestito, sempre che di gestione si possa parlare quando sfrecci a oltre 300 km/h tra i muretti. Voto 10: piede pesantissimo e testa solidissima.
Alle sue spalle voto 9 a Verstappen che ha provato a costruire l’ennesima impresa: ci è riuscito il sabato, mentre la domenica ha peccato di aggressività e soprattutto di cocciutaggine, perché sarebbe bastato restituire subito la posizione a Piastri per non incorrere nella sanzione e a quel punto giocarsi la vittoria. Invece ha preferito perseverare, venendo giustamente punito. È sempre il migliore del gruppo, ma ogni tanto servirebbe più serenità.
Voto 10 invece a Leclerc, che ancora una volta tira come un dannato, il sabato riuscendo a contenere il distacco in poco più di tre decimi e la domenica mangiandosi Russell grazie sì a una strategia migliore (per una volta), ma anche ad un ritmo da campione, con il quale nel finale tiene dietro anche Norris. Se mai a Maranello avevano dei dubbi, ora con l’arrivo di Hamilton è chiaro: il pilota su cui puntare, quello capace di caricarsi sulle spalle tutta la fabbrica e spremere ogni goccia di potenziale…. è Leclerc. Ma quanta fatica! Com’è che era? Date una macchina (vincente) a questo ragazzo...
Voto 5 invece a Norris, perché l’eccellente rimonta serve solo ad accrescere i rimpianti, perché le autocritiche sincere lasciano il tempo che trovano se poi si ricade negli stessi errori (o in errori diversi ma con il medesimo risultato), perché è vero che a Jeddah è un attimo sbattere ma l’unico a farlo in qualifica è stato proprio lui e perché per poco non beccava una penalità anche in gara per aver tagliato la linea bianca in uscita dai box. Ma dove ha la testa? In McLaren probabilmente sanno di doverlo proteggere ora più che mai, in questo momento psicologicamente difficile, ma non possono non interrogarsi se forse il pilota su cui puntare non sia Piastri.
Voto 7 a Russell, che a Jeddah non riesce a conquistare il podio ma ancora una volta disputa un fine settimana di grande spessore, penalizzato solo da un consumo insolitamente elevato degli pneumatici.
E voto 7 anche ad Antonelli, che su una pista molto difficile torna a pagare un gap più importante in qualifica (4 decimi dal compagno di squadra) e in gara non corre esattamente sul ritmo di Russell, ma non commette errori e coglie comunque un ottimo 5° posto, ancora una volta superando uno degli esami più difficili di questa sua prima stagione in F1.
Voto 5 invece ad Hamilton, perché il bel duello con Norris (che pure con il senno di poi sarà fondamentale per il podio di Leclerc) non salva il suo bilancio: becca mezzo secondo dal compagno di squadra in qualifica e anche se in gara le cose vanno un po’ meglio, di “hummer time” neanche a parlarne. Peggio, l’inglese sembra già aver gettato la spugna, preannunciando un “anno duro”. Cosa si aspettava esattamente?
Voto 8 a Sainz, che anche a Jeddah ha centrato la Q3 ma stavolta è anche riuscito a concretizzare in gara, con un ottimo 8° posto che equivale a vincere il trofeo “primo degli altri”, per di più proprio davanti il suo compagno di squadra. Il processo di adattamento alla Williams, più difficile del previsto, può dirsi ufficialmente finito?
Alle sue spalle, voto 7 ad Albon, bravo a cogliere altri punti preziosi per la squadra, ma occhio che ora il suo compagno di squadra sembra aver capito un po’ di cosette…
E voto 8 ad Hadjar, che partiva 14° ma riesce a cogliere l’ultimo punto a disposizione inanellando un altro gran bel fine settimana considerando che stiamo parlando di un esordiente.
Fuori dai punti, per una volta abbiamo una sfilza di 7, anche se per motivi vari. Per iniziare voto 7 di incoraggiamento ad Alonso, che chiude 11° con una monoposto lontana dalla competitività, ma almeno è ben davanti al suo compagno di squadra. Lo spagnolo ha già capito che questo sarà un anno perso, lui che tempo da perdere non ne ha più, e per questo è ancora più da ammirare la sua professionalità.
Voto 7 anche a Lawson, anche in questo caso come incoraggiamento per il progresso in qualifica anche se in gara si è un po’ perso. Diamogli tempo, almeno in Racing Bulls.
E voto 7 Tsunoda, ancora una volta in Q3 per confermare la bontà del cambio in corsa sulla seconda Red Bull, peccato per l’aggancio con Gasly (voto 7 anche a lui per la qualifica) che ha messo subito fine alla gara di entrambi.
Infine, voto 7 a Bearman, che stavolta non riesce ad andare a punti ma si toglie comunque la soddisfazione di rimontare sul compagno Ocon e ottenere un team order a suo favore. Ocon, inspiegabilmente, non gli è ancora andato addosso.