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Gran Premio d'Italia spettacolare e con un finale amaro. La scelta della FIA e dei commissari di non far ripartire la gara o dare una bandiera rossa, quando Daniel Ricciardo è stato costretto al ritiro a sei giri dalla bandiera a scacchi, ha fatto scatenare nuove polemiche dopo quelle di Abu Dhabi. Quest'episodio però non fa perdere di valore la vittoria di Max Verstappen che è senza appello, andando in testa già al tredicesimo giro, per poi imporre un passo impressionate, nonostante fosse su una strategia ad una sosta. L'olandese ha costretto ad accontentarsi della seconda posizione la Ferrari e Charles Leclerc, che è stato penalizzato dall'aver effettuato il pit stop proprio quando terminava la procedura della virtual safety car, e non ha potuto sfruttare l'ingresso della safety car, per attaccare Verstappen nel finale. Anche Carlos Sainz autore di una gara bellissima recuperando quattordici posizioni per la mancata ripartenza non ha potuto andare alla caccia del podio. Episodi che però difficilmente come possiamo vedere dai grafici della gara, avrebbero consentito alla Ferrari di battere Verstappen.
Verstappen e la RB18 si dimostrano superiori alla Ferrari dal primo giro. Verstappen guadagnando due posizioni e liberandosi con facilità di Gasly, Ricciardo e Russell, si lancia subito alla caccia di Leclerc che aveva provato a scappare senza non riuscirci. Verstappen inizia a girare più forte di Leclerc e quando Vettel si è ritirato è staccato soltanto ad un secondo. Leclerc è sfortunato perchè la procedura della virual safety car finisce, quando è in pit lane, e perde diversi secondi. Scelta della Ferrari ancora una volta discutibile considerando che anche se la gara non fosse ripartita, Leclerc avrebbe potuto fare un solo pit stop. Comunque l'assetto scarico della F1-75 ha fatto migliorare il passo rispetto a Spa e Zandvoort, e tornare davanti anche in gara alla Mercedes che questa volta alla Domenica non migliora rispetto al giro secco, e conferma come a Spa di non essere competitiva sui circuiti veloci, con Russell che perde contatto da Verstappen e Leclerc, mentre Sainz regala spettacolo con una serie di sorpassi.
Verstappen non si ferma ma anzi dà una nuova prova di forza. Con una mescola di svantaggio e gomme usate è sempre costante sull'1.25 alto ed ha un ritmo soltanto di tre decimi più lento di quello di Leclerc, dimostrando come nelle ultime tre gare, che la RB18 è superiore nel passo e gestione gomme alla Ferrari. Il monegasco proprio vedendo i tempi che fa Verstappen, sceglie insieme al suo ingegnere di andare sul piano C e sulla strategia delle due soste. Russell anche con le medie non ha il ritmo di Verstappen e Leclerc, invece Sainz impegnato nella rimonta continua a recuperare posizioni.
Dopo il secondo pit stop di Leclerc si ripete la situazione del primo stint, con Verstappen che non soffre minimamente di degrado gomme e vola. Leclerc con pneumatici più freschi ci impiega qualche giro a cambiare ritmo, per poi iniziare a spingere forte con una serie di giri veloci, ma Verstappen continua a girare su ottimi tempi, perdendo soltanto qualche decimo al giro. Alla 47° tornata quando Ricciardo si ritira, Leclerc ha un distacco di sedici secondi, gap che difficilmente avrebbe potuto annullare, visto che Verstappen continuava a martellare sull'1.24 alto, a differenza di Sainz che si stava avvicinando a Russell.
Proprio per questo, e vedendo il passo gara quanto successo nel finale non inficia la prestazione di Verstappen, che ha avuto lo stesso ritmo di Leclerc anche se ha fatto una sosta in meno, dimostrando che la Ferrari pur facendo passi in avanti per tornare quella di inizio stagione, deve migliorare molto. Invece per Sainz il podio era possibile vedendo il ritmo che ha tenuto nonostante i tanti sorpassi. Semmai quello che è accaduto fa capire che la lezione di Abu Dhabi ancora non è stata capita dalla FIA, e fra decidere un mondiale all'ultimo giro, o non far ripartire una gara c'è una via di mezzo, e soprattutto c'è bisogno di cambiare il regolamento, per far sì che una gara finisca tra i fischi.