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Max Verstappen a Monza ingrana la quinta, intesa come vittoria consecutiva, più forte di Leclerc e della sua Ferrari, più forte della penalizzazione al via, più forte di 100 mila tifosi sulle tribune che fanno il tifo per il suo avversario. La Red Bull è un missile, ma ancora una volta se Perez è la cartina tornasole (al netto del problema avuto al freno) va riconosciuto il talento infinito del campione olandese. Voto 10, imprendibile.
Imprendibile anche per Leclerc, che come al solito ci ha provato finché ha potuto, dopo avere estratto dal cilindro una magia in qualifica: la sua Ferrari però non vale questa Red Bull, lui lo sa ma tiene giù lo stesso. Voto 9, idolo di casa.
Terzo Russell, che va bene partiva in prima fila causa penalizzazioni altrui, però una volta che è stato lì non ha perso niente di ritmo, tenendo ben distanziato tutto il gruppone degli inseguitori: ok la Mecedes vale ben più di una McLaren, ma l’inglese ancora una volta coglie l’occasione. Voto 7,5, opportunista.
Meritava il podio e poteva raggiungerlo senza la safety car Sainz, autore di una rimonta straordinaria per intensità. Chissà cosa avrebbe potuto fare se non fosse partito dal fondo: voto 10, poi dicono che non è un pilota spettacolare.
Solo 5° Hamilton, partito anche lui dal fondo: a dire la verità nella prima parte di gara sembrava un po’ perso, ma nel finale eccolo lì dove oggettivamente poteva arrivare scontando la penalità. Voto 7,5, calcolatore (velocissimo).
Sesto Perez alla fine, anche lui penalizzato ma meno impetuoso di Sainz nella rimonta: poi un freno quasi prende fuoco, così trovarlo a punti è quasi una sorpresa. In qualifica come in gara però Verstappen si conferma di un’altra categoria. Voto 6,5, per farsi applaudire servirebbe ben altro.
Settimo Norris, che almeno ha la soddisfazione di essersi divertito in gara duellando con Gasly; peccato per la partenza orrenda. Voto 7, aspettando una McLaren migliore.
Ecco, nella “sua” Monza è stato bello rivedere Gasly ai piani alti della classifica: voto 7,5 di incoraggiamento.
Voto 10 invece a de Vries, capace al debutto di ridicolizzare Latifi (ok questo non era così impossibile) e andare a punti. Degno sostituto dell’indisposto Albon, se in Williams non lo ingaggiano accanto a quest’ultimo per il prossimo anno sono pazzi.
Chiude la zona punti Zhou, che si mette così alle spalle anche psicologicamente il botto di Silverstone e soprattutto sta sempre ben davanti a Bottas. Doveva essere un pilota scarsino con la valigia: il cinese si conferma una bella sorpresa. Voto 7,5.
Fuori dai punti, voto 5 a Tsunoda, penalizzatissimo, però a Monza non è che non si possa superare eh…
E voto 5 a Bottas, più lento del compagno debuttante: ma non doveva essere lui il valore aggiunto in Sauber? (ci rifiutiamo di chiamarla Alfa Romeo)
Voto 4 a Latifi: se mai fosse servita una conferma, de Vries ne ha rimarcato ancora una volta i limiti. Semplicemente la F1 è troppo per lui, servirebbe la lucidità per riconoscerlo.
Voto 7 a Ricciardo, che per qualche motivo a Monza si rimette a tirare: lo scorso anno vinse, quest’anno si è dovuto ritirare, ma almeno ha dato un segnale di vita.
Voto 5 alla Ferrari che sceglie il centenario di Monza per celebrare Modena: al di là del risultato estetico delle tute gialle, non sarebbe stato meglio dedicare un’iniziativa speciale a Monza? La tradizione di Modena andava festeggiata, ma non ieri. E chissà cosa avranno capito gli stranieri vedendo i ferraristi in giallo per i 100 anni di Monza. Senza tempismo anche nella scelta del guardaroba.
Voto 5 alla Direzione Gara, ma non perché il gran premio è finito sotto la safety car: quello può accadere, capita anche alla 500 miglia di Indianapolis, il problema è la gestione di quest’ultima. E anche la gru contromano tra le due curve di Lesmo non è stato un bel vedere, al netto della mancanza di buon senso da parte di alcuni piloti che sono andati a scaldare le gomme proprio nella zona di pericolo.
Voto 5 anche a Monza, intesa come gestione, e spiace davvero nell’anno del suo centenario: non è possibile però promettere aree dedicate al pubblico, iniziare (in ritardo) i lavori, poi vederli bloccati da un tribunale e sbloccati all’ultimo momento. Né che si possa entrare in autodromo con un camion carico di materiali per costruire una tribuna abusiva. Di tutto questo però l’autodromo non ha colpe: lui resta sempre un tempio della velocità (anche se la seconda di Lesmo fatta così fa scendere una lacrimuccia ripensando a quando era una curva da brividi).
E soprattutto voto 5 a Domenicali, che invece di cercare nuove idee cervellotiche per alzare l’audience delle pay tv al venerdì (perché di questo stiamo parlando, sia chiaro) se vuole migliorare lo spettacolo dovrebbe evitare la farsa di un gran premio che parte con il 40% dei piloti penalizzati, senza che nemmeno i team riescano a capire come combinare le diverse penalizzazioni. Un’oscenità.
Tra l’altro, la regola delle penalizzazioni risale a prima del budget cap: o quest’ultimo non serve a niente (cosa probabile), ma se crediamo che funzioni le penalità per il cambio di motore e cambio si possono benissimo togliere, lasciando ai team decidere se costruire 2 motori in più e 5 alettoni in meno. Invece sotto sotto fa comodo per alterare le griglie di schieramento. Ma la F1 oltre che un immenso business dovrebbe essere anche uno sport.
Verstappen 10
Sainz 10
De Vries 10
Leclerc 9
Hamilton 7,5
Russell 7,5
Zhou 7,5
Norris 7
Ricciardo 7
Perez 6,5
Tsunoda 5
Bottas 5
Ferrari 5
Direzione gara 5
Monza 5
Domenicali 5
Latifi 4