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Dopo Monza tutti a parlare di diritti di precedenza, spazi dovuti, lasciati e non, come in una discussione su una rotonda qualsiasi, e anche noi ci arriveremo, ma prima parliamo dell’eroe di giornata, e non solo perché chi vince ha sempre ragione. A Monza Ricciardo ha illuminato la sua stagione più oscura da quando è in f1, forse da quando corre. Uno stato di grazia come ai “vecchi” tempi, iniziato con una qualifica (quella vera, anche se non ufficiale, disputata al venerdì) dietro a Norris ma di pochissimo, confermato sabato con una mini-gara bella tirata senza una sbavatura, per poi raggiungere la consacrazione domenica, con una partenza strepitosa e una volata lunga 53 giri, con il miglior tempo all’ultimo passaggio come a dimostrare di non aver vinto semplicemente sfruttando le circostanze. In effetti stavolta Ricciardo è stato davvero fenomenale, è tornalo il pilota velocissimo che conoscevamo e che d’ora in poi speriamo di rivedere sempre, anche se non basta una bella gara per scacciare tutte le nubi. Intanto però 10 e lode, ci era mancato.
Alle sue spalle un fortissimo Norris, coraggioso abbastanza da infilarsi a 300 km/h dove altri avrebbero alzato il piede e allo stesso tempo attento a non mettersi nei guai: certo ha mancato l’appuntamento con la vittoria, ma è solo questione di tempo. Voto 9.
Terzo Bottas, che a Monza ha probabilmente disputato il suo fine settimana migliore quest’anno, proprio dopo essere stato scaricato. Fuori tempo massimo verrebbe da dire. Ma del resto parliamo di un pilota che fa la pole position quando non viene conteggiata, che va a vincere quando serve solo per partire davanti a tutti pur sapendo di dover comunque partire dal fondo. Che poi rimonta come una furia salvo piantarsi dietro a un pilota che in realtà classifica alla mano è alle sue spalle. Insomma, va male anche quando va bene, anzi benissimo come a Monza. Voto 8,5 di incoraggiamento.
Quarto Leclerc, che per un momento ha sperato anche nel podio, ma la verità è che questa Ferrari è la quarta forza in campionato, a volte la quinta se consideriamo anche l’Alpha Tauri di Gasly. Insomma va bene sperare negli eventi, ma anche quest’anno ne occorrono un po’ troppi alla rossa per salire lassù… Charles però fa finta di non saperlo e nel dubbio tiene giù. Voto 8 per l’impegno.
Deludente invece, in proporzione al mezzo, la prova di Perez: ancora troppo indietro quando si tratta di tirare fuori il massimo sul giro secco, in gara è apparso un po’ nervoso, o distratto, o forse le due cose insieme: sabato ha rischiato tardando a restituire la posizione a Stroll dopo un taglio di chicane, domenica non ci ha proprio pensato a compiere il gesto quando a superato Leclerc tagliando ancora una volta la pista. Risultato: penalità di 5 secondo e addio podio. Voto 5: fortuna che Red Bull l’ha voluto per la sua esperienza.
Sesto Sainz, che ha disputato una gara alla… Sainz: ovvero veloce e senza errori, anche se Leclerc ha dato l’impressione di “averne (un po’) di più”. Altra personalità, altre aspettative, forse altro destino, ma il piede c’è. Voto 7, bravo compatibilmente con quello che aveva a disposizione.
Buona la prova di Stroll, che del resto a Monza è sempre andato forte: per lui un bel 7° posto, e voto 7, stavolta nettamente davanti ad un Vettel apparso stranamente arrendevole.
Solida come sempre anche la gara di Alonso (8° sul traguardo, voto 7), anche se stavolta non gli è riuscita nessuna magia particolare: a Monza però era prevedibile che le Alpine corressero un po’ in difesa.
Ancora a punti anche Russell, che ormai sembra averci preso gusto: l’inglese è rinvenuto sulla distanza dopo essere partito dalle retrovie, segno forse anche di una serenità ormai acquisita. Voto 7,5, perché arrivare fin lì con una Williams - comunque in crescita - resta una piccola impresa.
Chiude la zona punti Ocon: voto 6,5 per un’altra buona prova, anche se Alonso gli è sempre stato davanti.
Fuori dai punti, voto 8 a Giovinazzi per quello che ha dimostrato il venerdì e il sabato, anche se quando contava davvero è finito contro le barriere, e fondamentalmente per colpa sua. Le potenzialità ci sono, servirebbe forse un po’ più di serenità.
Infine, eccoci a due contendenti: voto 7,5 a Hamilton perché a Monza aveva una grande opportunità, con la Mercedes che è sembrata globalmente superiore alla Red Bull, ma l’inglese è parso un po’ in difficoltà, più lento di Bottas al venerdì, partendo male sabato e facendosi del male da solo domenica in un tentativo di sorpasso molto ottimistico su Verstappen. Va da sé che poi a ruoli invertiti l’inglese ha pensato bene - giustamente - di ricambiare la cortesia all’olandese, che però piuttosto che rinunciare perdendo magari ulteriori posizioni ha preferito insistere provocando il ritiro di entrambi e beccandosi anche una penalizzazione (tutto sommato giusta) per la prossima gara. Difficile dire quanto ci fosse di istintivo e quanto di ragionato (meglio ritirarsi in due che finire dietro a Hamilton) nella manovra dell’olandese. Di sicuro però Verstappen non può pretendere che siano sempre gli altri ad alzare il piede: la botta di Silverstone doveva aiutarlo a capire, forse non è bastata. Intanto nel dubbio voto 5, oltre il limite.
Ricciardo 10 e lode
Norris 9
Bottas 8,5
Leclerc 8
Giovinazzi 8
Hamilton 7,5
Russell 7,5
Sainz 7
Stroll 7
Alonso 7
Ocon 6,5
Perez 5
Verstappen 5