F1, GP Italia 2020: Jean Todt e la Fia con Aci aprono col tributo alla Croce Rossa di Bergamo

F1, GP Italia 2020: Jean Todt e la Fia con Aci aprono col tributo alla Croce Rossa di Bergamo
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Visita per il presidente della FIA, Jean Todt, e il numero uno di ACI, Angelo Sticchi Damiani, alla Croce Rossa di Bergamo. Un plauso alla lotta del personale sanitario contro il COVID-19
4 settembre 2020

Bergamo è un simbolo. Grande. Grandissimo, anzi. Non solo per l’Italia, ma per tutto il mondo. Simbolo della ferita più grande, ma anche della rinascita più grande”, è quanto dichiarato il Presidente dell’ACI, Angelo Sticchi Damiani, intervenendo questa mattina a #KeepDistance&GoBetter, presso la Sede Croce Rossa Italiana Comitato di Bergamo.
 
“La mano invisibile di questo nemico subdolo e letale – ha proseguito Sticchi Damiani - ha colpito qui più forte che altrove. Ma qui, ancora più forte che altrove, hanno lavorato le mani visibili di quanti lo hanno combattuto, lo hanno fermato e presto riusciranno a debellarlo. Penso, in particolare, ai medici, infermieri, personale ospedaliero e della Croce Rossa che - da lunghi mesi, ormai - combattono in prima linea, spesso a rischio della loro stessa vita”. “Loro non vogliono essere chiamati eroi, anche se ciò che hanno fatto e stanno facendo è davvero eroico”.
 
“Queste persone – ha aggiunto il Presidente dell’ACI - sono la parte migliore di noi. È soprattutto grazie a loro se Bergamo è diventata il simbolo dell’Italia che ce la fa. Per quanto sia dura l’avversità, riesce a rialzarsi e rimettersi in moto. Per questa ragione - nonostante, quest’anno, il Gran Premio di Monza si disputerà a porte chiuse - l’ACI ha deciso di invitare 250 di queste persone ad assistere alla gara. Mi auguro che le più alte cariche istituzionali saranno al fianco di ACI, FIA, piloti, team, tifosi e appassionati di tutto il mondo nel tributare a questi campioni di scienza, umanità e responsabilità l’applauso scrosciante che meritano”.
 
“Il 2020 – ha concluso Sticchi Damiani - rimarrà un anno indimenticabile. Facciamo in modo che quei valori alti, nobili e universali che lo sport incarna, ce lo facciano ricordare come l’anno nel quale l’umanità riuscì a sconfiggere una delle piaghe più gravi che era stata chiamata ad affrontare”.

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