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MONZA - Facile prevederlo, pensare a due Ferrari in prima fila nel GP d'Italia a Monza era già scontato fin dal GP del Belgio, quando la rossa aveva mostrato di cosa fosse capace. Difficile invece pensare che il vecchio Kimi Raikkonen avesse lo spunto per beffare il compagno di squadra e potesse segnare la pole position portando due rosse in prima linea come non accadeva dal GP del 2000, ovvero dai tempi di Schumacher e Barrichello e dei titoli mondiali a ripetizione. E' quindi una Ferrari d'attacco quella che si vedrò in pista, con Hamilton pericolosamente dietro (appena 14 millesimi da Vettel, secondo) e Bottas pronti a dare fastidio in quella che sarà una corsa tattica che si decider alla prima curva.
Partire bene è essenziale, per Vettel specialmente, e non c'è dubbio che nel briefing post qualifiche i discorsi siano stati chiariti molto bene. Perché Vettel deve andare in testa e Kimi deve bloccare Hamilton, altrimenti serve a niente star lì a darci dentro se poi la strategia non funziona. E quanto siano distanti queste due squadre, dal resto del gruppo, lo dimostra il quinto classificato, Verstappen, che con la Red Bull si è preso oltre un secondo e mezzo dal primo classificato.
Ovvero, in questo finale di stagione Mercedes e Ferrari stanno mettendo in campo tutto il meglio possibile, e le due corazzate non stanno lasciando spazio a nessuno tanto che Red Bull, che pure ha telaio e aerodinamica al livello dei migliori, in fatto di potenza patisce e si becca un distacco che a Monza equivale al minuto in un tappone dolomitico. Sarà quindi una gara tattica in cui l'unica cosa che si capisce è che certe cose non accadono per caso. Raikkonen sta discutendo il rinnovo del contratto e cosa c'è di meglio di una bella pole in casa? Basta mandare Vettel davanti in pista e lasciare la scia a Raikkonen, cosa puntualmente avvenuta per i due tentativi di qualifica. E Hamilton, che non dorme in piedi, si è subito attaccato ai due riuscendo a limitare i danni in qualifica, ma la gara è altra cosa.
Infatti, partire dalla pole a Monza, specie con quella prima curva, non è il massimo e secondo logica a Vettel serve una vittoria e avere Raikkonen alle spalle. Se non accade alla prima curva accadrà durante il pit stop, magari con l'annuncio del rinnovo del pilota finlandese subito dopo o in zone limitrofe. Niente accade per caso ma lo spettacolo ci guadagna, perché vedere le tribune piene di tifosi, sentirli urlare per la rossa, con bandiere al vento, riconcilia con la F.1, peccato che appena Hamilton apra bocca, partano i fischi e gli insulti.
Infatti, partire dalla pole a Monza, specie con quella prima curva, non è il massimo e secondo logica a Vettel serve una vittoria e avere Raikkonen alle spalle
Una volta lo sport dei motori era lo sport di chi aveva rispetto per tutti, da qualche tempo i piloti sono considerati alla stregua dei pupazzi della playstation e dalle tribune si fischia chiunque non indossi i colori preferiti, anche se poi al volante con la Panda faticano a uscire da un parcheggio ma tanto basta per insultare un campione come Hamilton. Speriamo in gara prevalga il buon senso e la sportività. Ne avremmo tutti bisogno in questa giornata di festa rossa a Monza.