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E' ancora lì che morde il freno, a 7 punti da Vettel che domenica è arrivato secondo, ma Lewis Hamilton appartiene alla categoria dei duri, di quelli che non mollano. Faccia da schiaffi, atteggiamento da superstar, talento immenso e furbizia all'ennesima potenza. E domenica avrà contro il pubblico del suo avversario, di quella Ferrari che nonostante sia stata sconfitta domenica in Belgio continua ancora a stare davanti nella classifica generale.
Quella di Hamilton e la Ferrari sembra una di quelle storie destinate a non incrociarsi mai. Eppure l'inglesino ha ben chiaro in mente il valore della rossa. Due anni fa è stato a Maranello a comprare LaFerrari, il suo aereo privato è verniciato nel rosso corsa metallizzato italiano, gli ammiccamenti ci sono e sono tanti. Ma non lo vogliono, almeno per ora. E lui rincara la dose.
Un esempio? "Vettel ha rifiutato di correre al mio fianco, mi teme, preferisce compagni di squadra più malleabili, io invece mi esalto nel confronto con un compagno di team veloce. L'ho fatto al debutto con Alonso e poi con Button e Rosberg e ora con Bottas. Mi piacerebbe sfidare Vettel sulla stessa macchina".
Che avrebbe potuto essere una Mercedes e non una Ferrari se il tedesco non avesse deciso di rinnovare con Maranello chiudendo così le porte in faccia ad Hamilton (e non solo a lui) per i prossimi tre anni. E poi scatta la ripicca. Dopo Baku, coi due ai ferri corti per la tamponata del tedesco in regime di safety car: "Mi ha deluso, ha avuto un comportamento antisportivo, la sua reazione è stata folle, non degna di un campione del mondo" disse Lewis dopo la gara.
Poi la cosa è rientrata ma domenica, in Belgio, stavamo per vedere il bis. Safety car per pulire la pista, si riparte e Vettel capisce che Lewis tenterà il giochino. Fa l'elastico, mancano 11 giri alla fine, la Ferrari gomme tenere potrebbe farcela. Si riparte ma invece di dare gas a fondo nella discesa dell'eau rouge, Hamilton molla quel poco che serve: "Ho sbagliato a stare attaccato a Lewis, mi sono perso l'occasione di superarlo, se fossimo stati davanti non ci prendeva" dice Vettel.
Lewis Hamilton a Monza vorrà fare un altro passo verso la storia, superare il mito Michael sulla sua pista, davanti ai suoi tifosi. E magari riportarsi in testa al mondiale battendo ancora Vettel
Per contro Hamilton rincara: "Vettel ha la miglior macchina del lotto, la sua Ferrari è più competitiva di noi della Mercedes.Ha un passo gara superiore, devo tirare fuori tutto da me stesse per stare davanti e così nella discesa invece che accelerare a fondo ho tenuto il gas al 90 per cento. Lui mi è arrivato addosso sulla salita e ha dovuto scartare di colpo per non venirmi addosso, allora era fuori scia, ho ridato gas a fondo e sono riuscito alla staccata in fondo al rettilineo a stargli davanti. Se mi avesse passato, non sarei stato in grado di vincere, troppo superiore la sua Ferrari".
Una dimostrazione di intelligenza, vincere senza dare il massimo nel momento topico, di amore per la rossa e di supremazia tecnica nei confronti del rivale che domenica affronterà a casa sua, quella dei tifosi, delle bandiere e degli esagitati. "Amo il pubblico italiano, mi piace il suo calore" ripete.
Intanto, dopo aver superato Senna e uguagliato Schumacher nelle pole position, Lewis Hamilton a Monza vorrà fare un altro passo verso la storia, superare il mito Michael sulla sua pista, davanti ai suoi tifosi. E magari riportarsi in testa al mondiale battendo ancora Vettel. In attesa che le porte di Maranello si aprano per lui non come facoltoso cliente delle sportive stradali, ma come pilota di F.1. Che resta l'ultimo sogno da realizzare.