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MONZA - C'è poco da dire: il risultato in pista rispecchia il valore della Ferrari a Monza. Fra motore e aerodinamica, la Mercedes era migliore, lo ha dimostrato Hamilton ma anche Bottas che in pochi giri si è portato alle spalle del compagno di squadra. Alla fine Vettel col terzo posto ha salvato il podio ma ha perso il comando della classifica iridata, ora Lewis è davanti di tre punti. Come dire palla al centro e si ricomincia. E' un peccato dal punto di vista psicologico perché era dalla prima gara che la Ferrari era davanti ed ora il rischio è che si possa perdere per strada quanto di buono fatto finora.
A Monza qualcosa non ha funzionato a dovere, non è un problema di motore Mercedes (non si capisce la campagna di allusioni a olio e altri artifici sotterranea, quasi come se qualcuno volesse mettere le mani avanti...) o di passo corto o lungo. Mercedes sul veloce ha una efficienza superiore, le velocità in fondo al rettilineo erano simili, 342,9 Vettel 342,2 Hamilton, quindi è stata l'efficienza in curva, la scorrevolezza fra Ascari Lesmo e Parabolica a fare la differenza, infatti nei tre punti dei rilevamenti in pista, Roggia, Ascari e traguardo, Hamilton era sempre superiore di 2-3 km/h rispetto a Vettel, moltiplicate per i 6 km di pista e alla fine ecco che saltano fuori i sei sette decimi al giro.
La Ferrari può ritenersi contenta di aver concluso al terzo posto con Vettel perché Ricciardo, quarto, è arrivato a un soffio e visto che partiva dal fondo per via delle penalizzazioni subite, se fosse partito davanti come si era qualificato, la rossa si sarebbe trovata non solo le due Mercedes in testa ma pure le due Red Bull e forse anche la Force India di Ocon, insomma se la giocava per il quinto posto invece che terza.
La Ferrari può ritenersi contenta di aver concluso al terzo posto con Vettel perché Ricciardo, quarto, è arrivato a un soffio e visto che partiva dal fondo per via delle penalizzazioni subite, se fosse partito davanti come si era qualificato, la rossa si sarebbe trovata non solo le due Mercedes in testa ma pure le due Red Bull e forse anche la Force India di Ocon
E' andata bene, poco da dire anche se il presidente Marchionne ha suonato la sveglia: "Non vedo l'ora di far sparire il sorriso sui volti di questi della Mercedes, mi girano le balle a vederli lì", parole belle forti per dare la scossa, ritrovare l'orgoglio e la voglia di farcela. Mancano poche gare alla fine, speriamo che a Maranello non siano in affanno e che non perdano questa grande occasione perché le possibilità di farcela sono ancora intatte. Magari già a partire da Singapore, gara da sempre favorevole alla Ferrari e in cui Vettel ha vinto. Non ci resta che attendere.