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Di come Arturo Merzario ha salvato la vita a Niki Lauda se ne parla da 40 anni, da quando in quel GP di Germania la Ferrari di Niki andò a fuoco e Arturo si buttò dentro le fiamme per salvargli la vita. Poi ci sono state polemiche e la cosa è finita nel dimenticatoio. Fino a quando Ron Howard ha firmato il film Rush tralasciando l’aspetto importante sostenuto da Merzario. La cosa ad Arturo non è sempre andata giù, ma in occasione dei 40 anni da quell’episodio, la TV tedesca RTL ha organizzato una grande trasmissione televisiva, grazie anche al fatto che Arturo parla bene tedesco. Ebbene, durante la trasmissione, in diretta, Merzario ha chiesto silenzio e a Niki ha chiesto se poteva dire quello che pensava veramente dell’episodio: Niki ha acconsentito e Merzario, a voce alta e stentorea, ha mandato a fanc Lauda che, capendo bene l’italiano, si è messo a ridere come un matto con Merzario che ribadiva quanto fosse str… il suo modo di fare! Quando i tedeschi hanno capito cosa avesse detto il pilota italiano, son rimasti sorpresi. A Monza l’incontro è stato ripetuto negli studi della RAI con Pino Allievi, il giornalista che da sempre seguiva i due piloti. Inutile dire che la parte migliore è avvenuta dietro le quinte…
Jacques Villeneuve dice che mettere l’asfalto all’esterno della parabolica è una offesa al pilotaggio e non solo lì, ma in tutte le curve, Charlie Whiting il direttore di gara, vuole invece ampi spazi in asfalto per migliorare la sicurezza e vuole regolamentare i tagli delle curve, Jean Alesi ha una idea molto più semplice e pratica: “al limite della curva metterei una bella striscia d’erba, così i piloti sanno che se vanno sopra perdono aderenza e quindi non tagliano più la curva, poi una fetta d’asfalto in modo da garantire la sicurezza in caso di uscita, la soluzione è semplice e non ci vuole molto a metterla in pratica, basterebbe creare una striscia di un metro o poco più e il taglio è scongiurato e non servono più nemmeno i sensori per i tagli, tanto ti rovini il giro lo stesso. La domanda è, ma perché una cosa banale così non è venuta in mente ai soloni della F.1?
La cosa fa dispiacere in quanto avvenuta in Italia: giovedì in sala stampa sono stati rubati tre obiettivi (due 500 mm da 7 mila euro l’uno) e un 270 a due inglesi e a un italiano di una agenzia internazionale. Nessuno ha visto nulla e il furto è stato mirato, i fotografi hanno sporto denuncia e si sono rivolti ai responsabili della sala stampa, che non si sono presi nessuna responsabilità in merito, poi alla FIA e alla FOM senza ottenere alcun riscontro. Anzi pare che sia stato anche chiesto di non divulgare la cosa per non gettare cattiva luce, solo che i fotografi sono molto attivi sui social network e la cosa è venuta fuori 24 ore dopo con tanto di richieste danni (un paio erano assicurati) e informazioni sui prodotti rubati. Cinque anni fa in Brasile accadde lo stesso, ma lì la sala fotografi era in una tenda e i ladri si erano introdotti da sotto, bucandola. Il servizio TV a circuito chiuso permise di rintracciare il ladro e arrestarlo col recupero della refurtiva. Da noi a Monza abbiamo solo fatto una figuraccia internazionale…
A Monza c’era anche Flavio Briatore che ha dato una grossa mano nel rinnovo del contratto del GP d’Italia. Fermandosi a parlare con amici giornalisti, non è stato molto tenero con la Ferrari e il suo sistema di affrontare le corse, così come la strutturazione tutta italiana. “ormai possono prendere lo slogan aziendale, che usano da 10 anni: sarà per il prossimo anno, è diventato il marchio di fabbrica” ha chiosato. Una battuta un po’ cruda ma sufficiente per far capire come la pensa Briatore che, fra l’altro, ha dimostrato grande generosità donando 500 mila euro per i terremotati. Non è la prima volta che Briatore si distingue per gesti simili, poche parole molti fatti. E se Monza ha il GP assicurato per i prossimi anni lo si deve anche all’impegno di Flavio che ha tenuto i fili con Ecclestone e i vari enti preposti.
Coro unanime di approvazione per il tracciato monzese, con Alesi che ha riassunto il parere di molti: “Si va veloci e si usano ali scariche per cui la macchina è difficile da guidare, non è come in Canada dove hai il massimo carico aerodinamico pur andando forte e questa difficoltà monzese la rende unica, senti davvero la velocità, sei impegnato al limite in frenata e devi darci dentro duro per fermare la macchina. Questa è la sensazione in pista poi c’è il fascino, la storia, il fatto che se guidi una Ferrari senti il tifo della gente come mai da altre parti, ricordo la pole nel 94 con lo speaker che urlava per tutto il giro, io in macchina non ho capito nulla, ho rivisto le immagini e mi è venuta la pelle d’oca, ecco questa è Monza”.
Ecclestone era presente al tavolo per la firma (o meglio annunciare l’accordo del rinnovo) con il presidente della regione Lombardia, Maroni, il presidente della FIA, Jean Todt e il presidente Aci Sticchi Damiani. Alla domanda se fosse contento per il rinnovo, Bernie ha detto che tre anni vanno bene ma lui vorrebbe rinnovare il contratto per i prossimi 100 anni… Todt si sarebbe accontentato di 50 anni, in ogni caso ha detto profetico: “E magari domenica vince pure la Ferrari…”. Occhio ragazzi che quando Bernie parla non lo fa a caso…
Il GP d’Italia a Monza è stato l’avvenimento mondano per eccellenza. Il giovedì sera si è tenuto il gran galà dei Laureus Award sponsorizzati Mercedes che hanno raccolto oltre 380 mila euro di fondi per la beneficienza, poi la Martini ha tenuto una serata alla Terrazza Martini coi due piloti Massa e Bottas, la Ferrari ha bloccato Piazza Aulenti a Milano con l’incontro coi piloti Vettel Raikkonen e i ragazzi della FDA, mentre in piazza Trento Trieste, a Monza, si è svolto il 34. Galà di Confartigianato Motori, con la diretta sul palco di Paddock e lo staff di Franco Bobbiese, e l’animazione con la presenza di piloti e con il vice presidente della Camera, onorevole Simone Baldelli, vincitore del primo premio “dalla parte dei cittadini” per il suo impegno contro le vessazioni dei comuni con gli autovelox. In pista, invece, la Heineken, sponsor della gara, ha organizzato una partitella cinque contro cinque fra la nazionale piloti e i campioni di coppa Uefa. Insomma, Monza a conclusione della stagione europea è diventata più importante di Montecarlo. Non è poco di questi tempi…