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Dici “Monza” e pensi ad una sola cosa: il Tempio della Velocità. Questa, nei fatti, è una pista mitica: si tratta del terzo tracciato permanente costruito dall’uomo – risalente al 1922 - secondo solo ad Indianapolis e Brooklands, quest’ultimo ormai in disuso. Qui si corre ininterrottamente il Gran Premio d’Italia di Formula 1 dal 1950, ad eccezione del 1980 quando venne “dirottato” su Imola.
Nel corso degli anni il tracciato ha subito grandi modifiche. Nato originariamente come pista incrociata, che prevedeva l’unione della canonica “pistola” ad un anello ad alta velocità, vide differenti configurazioni fino al termine del secondo conflitto mondiale. Dal 1955 in avanti tornò in auge il tracciato classico unito all’anello di alta velocità, che facevano toccare alla pista la lunghezza di 10 km esatti. Nell’edizione del ’61 abbiamo il grave incidente che vide coinvolto il pilota Ferrari, Wolfgang von Trips, che in corrispondenza dell’ingresso della Parabolica perse il controllo della monoposto, andando a schiantarsi contro le tribune causando 14 vittime tra il pubblico; da quell’anno in avanti, si abbandonò definitivamente l’anello ad alta velocità, utilizzando solamente la conformazione a pistola.
Con il passare degli anni, si decise di inserire delle chicane nei punti più pericolosi della pista, in corrispondenza della variante della Roggia, del rettifilo centrale e della curva Ascari. Oggi, Monza misura 5.793 metri, a seguito degli ultimi lavori del 2000.
Sono tante le edizioni del Gran Premio d’Italia entrate nella leggenda, su tutte quella del 1988, quando Berger ed Alboreto realizzarono una doppietta per la Ferrari a pochi giorni dalla scomparsa del Drake, Enzo. Altra annata degna di nota è senza dubbio il 2006, anno del trionfo di Michael Schumacher davanti ad una folla festante e raggiante, in occasione del suo aggancio della notizia del suo primo ritiro dalle competizioni al termine della stagione.
Lo scorso anno, Lewis Hamilton dettò legge dall’inizio alla fine, precedendo sul podio la Ferrari di Sebastian Vettel e la Williams di Felipe Massa. Il record della pista appartiene a Rubens Barrichello, che a bordo della F2004 fermò il cronometro in 1’21’’046. Curioso, invece, come Juan Pablo Montoya su Williams-BMW – sempre nel 2004 – nel corso delle prove libere riuscì ad ottenere un tempo di 1’19’’525, che non poté essere omologato dato che venne ottenuto nelle prove libere.
Vediamo ora come si affronta la pista di Monza in questo nostro hot lap virtuale.