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A Imola a surclassare la concorrenza è la Mercedes, che vince il titolo costruttori con quattro gare di anticipo. Ad aggiudicarsi il Gran Premio dell’Emilia-Romagna, tredicesima prova del mondiale 2020 di Formula 1, è stato Lewis Hamilton. Quella in terra italiana è la novantatreesima vittoria in carriera e la nona stagionale per l’inglese, che si toglie la soddisfazione di salire sul gradino più alto del podio sulla pista legata inevitabilmente al ricordo di Ayrton Senna, il suo idolo di sempre. L’episodio chiave della gara di Hamilton, di primo acchito, sembrerebbe la sosta per montare le hard effettuata durante il regime di Virtual Safety Car causato da un ritiro di Ocon, arrivato nel momento migliore per lui.
Ma Hamilton il successo di Imola se l’è costruito prima, con una serie di giri veloci inanellati in maniera furiosa per stare davanti al compagno di squadra, allungando vistosamente il proprio primo stint. Solo così ha potuto approfittare dell’assist della Dea Bendata. Valtteri Bottas, partito bene dalla pole, si è sgonfiato nella seconda parte di gara. In difficoltà per un problema al fondo piatto, ha commesso due lunghi, il secondo dei quali non gli ha lasciato scampo contro Max Verstappen, poi finito nella ghiaia a fine gara per una foratura. Il terzo gradino del podio va a Daniel Ricciardo, della Renault. La Ferrari con Charles Leclerc è quinto, e più di così era difficile fare. Sebastian Vettel, autore di un primo stint monstre con le medie, è stato penalizzato da un problema nella sosta per montare le hard, che lo ha fatto scivolare indietro. Il tedesco è dodicesimo.
Ottimo lo spunto in partenza di Bottas, che ha preso subito la testa della corsa allo start, mentre il suo compagno di squadra Hamilton ha faticato, subendo il sorpasso da parte di Verstappen dopo un’esitazione al via. Hamilton si è dovuto persino vedere da Ricciardo, mentre Gasly, autore di una buona partenza, ha dovuto alzare il piede per non impattare contro Hamilton. Più indietro, Vettel e Magnussen sono venuti in contatto: a girarsi, questa volta, non è stato il tedesco, ma non il danese. Da segnalare, poi, anche l’ottima partenza di Giovinazzi, passato dalla ventesima alla quattordicesima posizione.
Hamilton, dal canto suo, non si è perso d’animo, e si è portato in zona DRS nei confronti di Verstappen nel corso del giro numero 5. Questo mentre il rivale Bottas manteneva un ritmo invidiabile, nel tentativo di staccare gli inseguitori. Verstappen si è mantenuto entro un paio di secondi dal finlandese, mentre Hamilton si è leggermente staccato dall’olandese dopo averlo raggiunto. Più indietro, Leclerc ha effettuato una sosta per montare le hard al termine del giro numero 14, rientrando in tredicesima posizione. La Renault ha marcato la Ferrari montando le bianche a Ricciardo al termine del giro successivo.
L’australiano è rientrato appena davanti al monegasco, e quest’ultimo ha accusato un bloccaggio proprio quando poteva passare Ricciardo con le gomme più calde. Più indietro, Albon è stato protagonista di un contatto con Kvyat, senza particolari conseguenze. Al termine del giro numero 18, è stata la volta della sosta di Verstappen, che, dopo aver montato le hard, è rientrato in terza posizione. Bottas ha calzato le bianche al termine della tornata successiva, uscendo davanti a Verstappen. Lo stint di Hamilton, invece, è stato allungato rispetto a quello del compagno di squadra. E l’inglese ha tentato il tutto per tutto, inanellando giri più veloci mentre Bottas cominciava a sentire il fiato di Verstappen sul collo.
Intorno al giro numero 26, Hamilton sembrava pronto alla sua sosta, ma così non è stato. Perché il team gli ha chiesto di allungare il suo stint di un’altra decina di tornate. Più indietro, Leclerc è stato protagonista di un bel sorpasso all’esterno alla Tosa su Magnussen, per librarsi in nona posizione, in attesa delle soste di chi lo precedeva. La Dea Bendata, come spesso accade, ha deciso di agevolare Hamilton. Perché il ritiro di Ocon ha imposto un regime di Virtual Safety Car esattamente nel momento opportuno affinché Hamilton potesse approfittarne per entrare a montare le hard e stare davanti a Bottas.
Anziché piangere sul latte versato, Bottas si è dovuto ben presto vedere dagli attacchi di Verstappen, soprattutto dopo un lungo che lo ha praticamente consegnato tra le fauci del famelico finlandese. E a peggiorare ulteriormente alle cose hanno pensato dei danni ingenti al fondo piatto di Bottas. Ma Bottas non è stato l’unico ad avere problemi in questa fase di gara. Vettel, dopo un primo stint monstre da 38 giri con le medie, mostrando un ottimo ritmo, è stato beffato da un inconveniente nel fissaggio della anteriore destra nel pit stop per montare le hard. Vettel ha perso una decina di secondi, finendo alle spalle di Giovinazzi, in quattordicesima posizione.
Nel corso del giro numero 43, Bottas, vessato dal pressing di Verstappen, è finito nuovamente lungo. E questa volta quello squalo di Max non si è fatto scappare l’occasione, passandolo in gran carriera. Il rammarico per i problemi di Vettel nella sua sosta è cresciuto vedendo i suoi tempi convincenti con le hard dopo il sorpasso su Giovinazzi. Poi, il colpo di scena: Verstappen a dieci giri dal termine è impattato con un detrito, che ha causato una foratura e il suo ritiro. Il conseguente regime di Safety Car ha indotto alla sosta per montare le soft i due della Mercedes e Perez. Ma di lì a poco anche Russell è finito a muro dietro alla Safety Car, un errore maiuscolo quando era in zona punti. Alla ripartenza Kvyat, indemoniato, è salito in quarta posizione con una sportellata ai danni di Leclerc.
Quarta posizione per Daniil Kvyat, dell’Alpha Tauri, davanti a Leclerc, e Sergio Perez, della Racing Point. Seguono i due piloti della McLaren, Carlos Sainz e Lando Norris. Completano la top ten Kimi Raikkonen, dell’Alfa Romeo Racing, e il compagno di squadra di Raikkonen, Antonio Giovinazzi. Chiudono la classifica Nicholas Latifi, della Williams; Vettel; Lance Stroll, della Racing Point; Romain Grosjean, della Haas; e Alexander Albon, della Red Bull. L’MVP delle qualifiche di ieri, Pierre Gasly, è stato costretto al ritiro dopo soli 10 giri. L’Alpha Tauri lo ha fatto ricoverare nel box per un problema idraulico, sicuramente di grande entità. Fuori anche Esteban Ocon, della Renault, e Kevin Magnussen, per un inconveniente al cambio che gli ha causato un forte mal di testa.
La corsa minuto per minuto
14.42 Lewis Hamilton vince il Gran Premio dell'Emilia-Romagna!
14.40 Kvyat è ancora in zona DRS su Ricciardo.
14.38 Due giri al termine.
14.36 Kvyat, non pago, con le rosse è vicino a Ricciardo.
14.34 Kvyat a sportellate su Leclerc. Albon si gira da solo.
14.34 Hamilton mantiene la testa della corsa alla ripartenza.
14.32 Safety Car rientra al termine di questo giro.
14.29 Safety Car ancora in pista.
14.25 Anche Russell a muro. Safety Car si allunga.
14.23 Sosta anche per Hamilton: rosse per lui. Rientra davanti a Bottas.
14.22 Si ferma anche Perez.
14.21 Bottas ai box: monta le soft e rientra in seconda posizione. Safety Car.
14.20 Verstappen nella ghiaia! Che disastro.
14.18 Sosta per Raikkonen: rientra in dodicesima posizione dopo aver montato le rosse.
14.17 Giro più veloce per Hamilton.
14.15 In tutto questo, Raikkonen è in pista con le medie da 46 giri.
14.13 Bottas totalmente in palla al momento.
14.11 Ottimo ritmo di Vettel: un peccato il problema nella sosta.
14.08 Lungo di Bottas: Verstappen ne approfitta.
14.06 Vettel rienrra in quattordicesima posizione, dietro a Giovinazzi.
14.04 Sosta per Vettel, e problemi all'anteriore destra. Piove sul bagnato.
14.02 Buon ritmo di Vettel, in pista con le medie da 37 giri.
14.00 E Bottas ha problemi al fondo piatto.
13.57 Verstappen in DRS su Bottas.
13.55 Hamilton ha quattro secondi di vantaggio su Bottas.
13.53 Virtual Safety Car. Hamilton rientra ai box: gomme hard per lui. Rientra al comando.
13.51 Ritiro per Ocon.
13.50 Perez rientra davanti a Ricciardo.
13.49 Leclerc passa Magnussen all'esterno alla Tosa. Sosta per Perez.
13.49 Ricciardo passa Magnussen.
13.48 Magnussen fa da tappo a Ricciardo, consentendo a Leclerc di avvicinarsi.
13.46 A Hamilton chiedono di allungare altri dieci giri.
13.45 Hamilton perde in questo ultimo giro, ma continua.
13.43 Hamilton è una furia: continua a spingere.
13.42 Verstappen in zona DRS su Bottas.
13.41 Giro veloce per Hamilton.
13.40 Hamilton, invece, prosegue.
13.38 Sosta per Bottas: monta le hard. Rientra in seconda posizione.
13.37 Sosta per Verstappen: gomma bianca per lui. Rientra in terza posizione.
13.36 Sosta per Sainz: gomma gialla per lui. Rientra in tredicesima posizione.
13.35 Contatto leggero tra Kvyat e Albon.
13.35 Nessun provvedimento per Vettel e Magnussen.
13.34 Bloccaggio per Leclerc nel momento in cui avrebbe potuto tentare il sorpasso su Ricciardo. Non va.
13.32 Ricciardo e Albon si fermano per mettere le hard, così come Kvyat. Ricciardo resta davanti a Leclerc.
13.31 Sosta per Leclerc: gomme hard per lui. Rientra in tredicesima posizione.
13.30 Problema idraulico sulla monoposto di Gasly: ecco il motivo del suo ritiro.
13.30 Hamilton si lamenta della sua anteriore destra. Russell, intanto, va ai box.
13.28 Giro più veloce per Bottas.
13.26 Giovinazzi ai box per montare le gialle. Molto anticipato.
13.24 Ritiro per Gasly! Gli viene chiesto di tornare ai box, evidentemente per un grave problema tecnico.
13.23 Kvyat in pressing su Albom per la settima posizione.
13.21 Da segnalare l'ottima partenza di Giovinazzi, passato dalla ventesima alla quattordicesima posizione.
13.20 Vettel e Magnussen sotto investigazione.
13.19 Leclerc, nel frattempo, è sesto, a due secondi da Gasly.
13.18 Hamilton in zona DRS su Verstappen.
13.17 Contatto Vettel-Magnussen ad inizio gara.
13.15 Stroll rientra ai box dopo un contatto con Ocon: sostituisce l'ala anteriore.
13.13 Pessima partenza di Hamilton, scivolato alle spalle di Verstappen. Bottas prende la testa della corsa. Magnussen si gira.
13.10 La tensione sale: al via il giro di formazione.
La vendetta è un piatto che va consumato freddo. Lo sa bene Valtteri Bottas, che, a una settimana di distanza dallo smacco nelle qualifiche di Portimao, oggi scatterà dalla pole position nel Gran Premio dell'Emilia-Romagna 2020 di Formula 1 a Imola. Bottas ha giocato d'astuzia: si è nascosto furbescamente nell'unica sessione di prove libere in programma e nella parte iniziale delle qualifiche, per poi sferrare il colpo vincente quando Lewis Hamilton non se lo aspettava. Ha interpretato, con una convinzione da Oscar, il ruolo di Hamilton, fregandolo su un campo di battaglia cui l'inglese tiene inevitabilmente molto. Non solo Imola sarà con tutta probabilità - e purtroppo - una primizia che i piloti di questa generazione non vivranno più, ma Hamilton in cuor suo avrebbe anche voluto primeggiare là dove il suo idolo Ayrton Senna aveva colto otto pole position.
È facile dimenticarsene, visto che Senna e Imola sono legati a doppio filo da un destino tragico, che fece tabula rasa di quanto successo in precedenza, ma prima di incontrare una sorte beffarda, ingiusta, al Tamburello, Ayrton aveva avuto un feeling speciale con il tracciato imolese, primeggiando sul giro secco e ottenendo anche tre vittorie. E Hamilton, così immerso nella passione per il suo idolo di sempre da cercare di replicarne anche la spiritualità, la sensibilità, non ha preso bene lo smacco di Bottas. Lo si è visto chiaramente nel post qualifica. Anche perché Lewis è consapevole del fatto che a Imola sorpassare non è per niente facile. E allora c'è da giocarsi tutto in partenza, per sbarazzarsi subito di Bottas e involarsi verso una vittoria carica di significato.
Alle spalle delle due imbattibili Frecce Nere c'è il solito Max Verstappen, riuscito ad issarsi in terza posizione nonostante un calo di potenza a metà Q2. Grazie al lavoro dei tecnici della Red Bull, l'olandese è riuscito a risollevare le sue sorti. L'inconveniente tecnico sulla sua RB16 gli ha strozzato la voce per l'acuto decisivo in qualifica. Max sperava di poter essere più vicino alla Mercedes, ma anche oggi potrebbe attenderlo un ruolo da comprimario che gli sta sempre più stretto. Accanto a lui ci sarà la sorpresa delle qualifiche di ieri, Pierre Gasly, splendido quarto con un'Alpha Tauri in crescita. Mai quanto Pierre, galvanizzato dal rinnovo con il team di Faenza, nel quale è rinato dalle sue ceneri dopo essere stato polverizzato proprio dal confronto con quel Verstappen che gli scatterà al fianco.
Esce invece ridimensionata dalle qualifiche di Imola la Ferrari. Sempre a due facce, con Charles Leclerc decisamente più incisivo dell'ormai abulico Sebastian Vettel. Ma anche il lato positivo non è così roseo come a Portimao. Leclerc ha colto il settimo crono nella Q3, a poco più di un decimo da Gasly. L'ultimo decimo, però, è quello più difficile da limare. E a volte il talento non basta. Charles si è sentito in colpa per non aver fatto abbastanza, ma la verità è che la Rossa di Imola è più simile a quella vista al Ring che a quella di Portimao. È andata decisamente peggio a Vettel, che, come ormai da copione, non ha passato il taglio della Q2, e prenderà il via dalla quattordicesima casella.
Francamente inaccettabile per un pilota della sua caratura, secondo di fatto anche se non c'è bisogno di dirlo a parole. Sebastian è anche amaramente sarcastico, dicendo nel post qualifica che per fare bene oggi avrebbe avuto bisogno del ritiro di tutti coloro che gli partiranno davanti. Risate al fiele, come i risultati in pista del quattro volte campione del mondo. Che, dopo aver sognato per anni di indossare i panni della Rossa, ora non vede l'ora di levarseli di dosso. I dati sul passo gara delle libere di ieri non sono particolarmente incoraggianti, e pure per Leclerc non sarà facile farsi strada in un pacchetto di centro classifica agguerritissimo, con soggetti come Daniel Ricciardo con il coltello tra i denti.
La gara prenderà il via alle 13.10.