F1. GP Gran Bretagna, McLaren sconfitta, Andrea Stella: "Abbiamo sbagliato a chiedere a Norris"

F1. GP Gran Bretagna, McLaren sconfitta, Andrea Stella: "Abbiamo sbagliato a chiedere a Norris"
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McLaren arrivava a Silverstone come favorita ma lascia il Gran Premio di Gran Bretagna da vera sconfitta. Una serie di errori, da parte dei piloti e del team, non ha permesso a Lando Norris ed Oscar Piastri di lottare. Andrea Stella fa mea culpa e spiega perché
7 luglio 2024

Vittoria bruciata per McLaren che era in lotta con entrambi i piloti. Quando è arrivato il momento di rientrare ai box per passare dalle gomme da asciutto ad intermedie, ha mandato il fumo le possibilità di Oscar Piastri. Zak Brown ed Andrea Stella hanno dovuto scegliere tra far rientrare ai box Lando Norris e l’australiano in contemporanea con un pit-stop doppio, oppure uno alla volta. Hanno preferito chiamare prima il numero #4, lasciando Piastri fuori un giro in più. Questo, nonostante fosse il pilota con la monoposto più veloce in pista, l’ha rilegato in quarta posizione, ai piedi del podio occupato dal vincitore del Gran Premio di Gran Bretagna 2024 Lewis Hamilton, Max Verstappen e Lando Norris. Ma l’occasione ghiotta è andata male anche con il britannico che ha commesso due errori fatali. Il primo nei primissimi giri non chiudendo la porta all’olandese e perdendo la terza posizione e poi al pit-stop, che gli ha fatto perdere secondi preziosissimi nella lotta proprio con il pilota della Red Bull. La colpa principale. però, va affidata al team e ne parla proprio Andrea Stella.

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Facciamo i complimenti alla Mercedes e a Hamilton per la vittoria, perché in queste condizioni vincere è un complesso di abilità, non solo di essere forti a guidare in queste condizioni, ma anche di prendere decisioni giuste” ha ammesso Andrea Stella ai microfoni di Sky. “Parlando di decisioni ne abbiamo un paio che faremmo in modo diverso adesso che abbiamo capito qual è stato il risultato. Sicuramente fermeremmo Oscar allo stesso giro di Lando quando siamo andati con le intermedie. L’altra chiamata, più che per il giro, direi che era forse più conveniente andare su un set di gomme medie nuove, perché avevamo due set di medie e c’era questa possibilità. Prendiamo queste occasioni per rivederle e migliorare e ci sono anche alcuni elementi positivi come una McLaren competitiva, oltre alla bagarre per la vittoria, e su questi aspetti continueremo a crescere.

La decisione di passare alle soft o alle hard era una decisione che volevamo discutere con il pilota perché aveva molto a che fare con le condizioni della pista. In sé la domanda era ‘ti fidi a mettere gomme medie o dure con questi punti ancora bagnati?’ O ‘pensi che ci vogliono le soft’? Aveva dunque a che fare con le condizioni della pista. Forse era una domanda che non andava neanche fatta perché a posteriori la decisione giusta c’era ed era quella di mettere un set di medie, avevamo questa opzione a disposizione che non era disponibile né per Mercedes né per Red Bull. A inizio gara quando le condizioni erano stabili Mercedes ha confermato di essere molto competitiva, ma quando ci sono state un po’ di gocce le temperature delle gomme si sono raffreddate e a quel punto è venuta fuori McLaren che ha superato tutti. Se poi torniamo a condizioni di asciutto, verso la fine, abbiamo visto che noi abbiamo avuto più problemi a tenere in vita le soft, e invece Hamilton è stato più regolare” ha proseguito il team principal della McLaren.

“La macchina che risultava più competitiva nelle varie fasi era quella che, sulla base delle proprie caratteristiche, riusciva a estrarre il massimo grip a seconda delle condizioni. L’effetto di andare fuori dal regime ideale può diventare molto non lineare, non è solo una riduzione lineare ma una perdita molto netta. Questo è successo nel primo stint quando ha iniziato a piovere e in cui McLaren è venuta fuori. Sappiamo che abbiamo questa caratteristica di mantenere una buona temperatura delle gomme, e in quelle condizioni siamo venuti fuori, ma è tutto marginale. Si tratta di un po’ di decimi o di confidenza che ti fa superare la macchina davanti” ha chiosato l’ingegnere italiano.

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