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Chi sono i promossi e i bocciati di Silverstone? Scopriamolo sfogliando le pagelle del Gran Premio di Gran Bretagna 2023 di Formula 1. Siccome vince sempre lui, e siamo stanchi di iniziare sempre da lui, per queste pagelline partiremo dagli ultimi posti della zona punti per poi risalire la classifica. Che poi è l’unico modo per trovare le Ferrari prima e seconda, almeno qui.
Ecco, togliamoci subito il dente, ma non il dolore per i ferraristi: Voto 6 a Sainz, che si qualifica 5° ad un soffio da Leclerc e in gara fa quel che può nella morsa delle due Mercedes, poi entra la safety car e lo spagnolo si trova con le gomme dure e usate braccato da un nugolo di avversari. Un piccolo errore è sufficiente per finire 10°. Nessuna colpa particolarmente grave, ma nemmeno particolari motivi di merito, con l’aggravante delle litigate via radio con il compagno il sabato, una cosa penosa considerando cosa si giocano i ferraristi al momento. Fa quel che può con l’auto a disposizione.
Non molto diverso il giudizio per Leclerc, soprattutto per quanto riguarda il penoso battibecco durante le qualifiche, ma almeno il monegasco dà l’impressione di provarci un po’ di più (soprattutto a difendersi dagli attacchi di Russell). Poi anche lui è punito dalla strategia, ma in generale non aveva velocità per combattere contro McLaren e Mercedes. Voto 7 sulla fiducia. Ma lui per quanto avrà fiducia in questa Ferrari?
Voto 10 invece ad Albon, che celebra gli 800 gran premi della Willians centrando un’altra Q3 e restando per tutta la gara ai piani alti, tanto da cogliere l’attimo giusto per mettersi dietro addirittura le due Ferrari. In Red Bull sicuramente qualcuno ora starà pensando di essere stato un po’ precipitoso a licenziarlo, e anche queste sono soddisfazioni.
Voto 6,5 ad Alonso, che evidentemente non può essersi rammollito improvvisamente, semmai la sua monoposto non è più la 2a forza in campionato, forse nemmeno la 4a. Lo spagnolo fa quel che può, ma rivedere il podio è diventato improvvisamente difficile.
Voto 5 a Perez, 6° con la stessa monoposto con cui il suo compagno domina il gran premio. Cose che capitano quando vieni eliminato già in Q3. Ormai Perez è un caso in Red Bull, e i complotti non c’entrano: da troppo tempo qualcosa va storto in qualifica, e quasi sempre per colpa sua. Autolesionista.
Voto 7 a Russell, che anche quando dà l’impressione di essere un po’ più veloce quest’anno finisce dietro a Hamilton, stavolta per colpa di una safety car sfortunata. Restano la buona partenza e la prima parte di gara all’attacco su Leclerc, ma per il podio non sono bastati.
Voto 9 a Piastri, che finalmente riesce a dimostrare fino in fondo il suo talento ora che ha tra le mani una monoposto veloce: l’australiano alla prima vera grande occasione non ha sbagliato niente, solo l’improvvida safety lo ha privato di un podio altrimenti molto probabile. Veloce in qualifica e consistente in gara, avrà sicuramente altre occasioni.
A podio Hamilton, aiutato dalla safety car dopo una gara soprattutto sul ritmo per cercare di rimediare ad una qualifica piuttosto opaca. Con un pizzico di fortuna ottiene il podio davanti ai tifosi di casa, ma quanta fatica con questi ragazzini! Voto 7 per la capacità di tenuta.
Voto 10 invece a Norris, il vero eroe di giornata, anzi del fine settimana, quello per cui tutti alla fine - se non indossavano una maglietta arancione o una divisa Red Bull - sotto sotto hanno fatto un po’ il tifo. Per qualche secondo la pole position è stata sua, prima che Verstappen s’inventasse una magia nell’ultimo settore, ma la cosa più importante è aver dimostrato la domenica che quel giro non era un caso: l’inglese ha avuto l’intelligenza di non perdere tempo ingaggiando con Verstappen una battaglia che non avrebbe mai potuto vincere, ma poi nessun altro è riuscito a impensierirlo, nemmeno Hamilton con le gomme nuove morbide mentre lui era sulle bianche. Il Mondiale ricomincia da Silverstone per Norris, meritava un’auto competitiva e ora finalmente ce l’ha. Risorto.
Infine, o meglio per primo, ancora una volta Verstappen, che anche a Silverstone ha dato l’impressione di correre senza veri avversari, ma se la cartina tornasole è il suo compagno di squadra va dato atto all’olandese di essere in uno stato di forma straordinario. Meriterebbe sempre dieci, facciamo 9 in attesa che arrivi qualcuno in grado di sfidarlo davvero, speriamo presto per il bene della F1.
Nel frattempo, voto 10 e lode alla già citata McLaren, capace in pochi mesi di raddrizzare un progetto che sembrava completamente sbagliato: cose che nella F1 moderna, tra budget cap e divieto di test, è quasi impossibile da vedere. Il lavoro compiuto dal team inglese è davvero straordinario: sarà interessante verificare la capacità di tenuta nelle prossime gare.
E voto 4 alla Ferrari, che dalla McLaren dovrebbe imparare molto, perché gli aggiornamenti portati da Maranello nelle ultime gare sembravano funzionare, ma a Silverstone le rosse in velocità - per lo meno in gara - erano dietro a Red Bull, Mercedes e McLaren. Quindi forse tanto risolutivi non sono stati i nuovi pezzi. Come se non bastasse, la strategia continua a lasciare perplessi (dall’uscita con le intermedie all’inizio delle qualifiche, alle gomme bianche montate a Leclerc in gara), così come resta critica la capacità non solo di far funzionare gli pneumatici, ma anche di capirne e prevederne il comportamento. Mali antichi e mai risolti a Maranello. In tutto ciò, grazie alla scellerata gestione del muretto delle ultime due gare, ora è anche alta tensione tra Leclerc e Sainz, un problema interno in più e una brutta figura in mondovisione. Intendiamoci, duelli accesi tra compagni di squadra ci sono sempre stati, ma quando finisci 10° e 9° trovarsi a gestire anche i battibecchi tra compagni di quadra è solo sintomo di isteria collettiva. O di incapacità di gestione.