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SILVERSTONE - Ci sono voluti 150 GP e un testacoda per vedere finalmente in pole position Carlos Sainz che dopo 10 anni riporta la Spagna al palo in un GP. Da Alonso a Sainz, il passo è stato lungo e travagliato, così come le condizioni meteo di Silverstone, gemelle di quelle canadesi di due settimane prima, per una sessione di qualifica pazza e variabile, in cui ci si gioca tutto all'ultimo passaggio, quello dove la pista si sta asciugando, quello dove il minimo errore non perdona e così è stato. Colpa, o merito, fate voi, del testacoda di Leclerc che nell'ultimo giro ha fatto esporre le bandiere gialle e far rallentare quel tanto che basta Verstappen e fargli perdere la pole per appena 72 millesimi. E' una Ferrari che asciutto o bagnato si riconferma veloce e insaziabile sul giro secco, facendo gioire nel box l'AD Benedetto Vigna, da un po' di tempo assiduo frequentatore dei circuiti quasi a voler capire e toccare con mano cosa sia la F.1, e magari trarre le decisioni giuste quando ci sarà da firmare il budget per la stagione o per le modifiche richieste dai tecnici. E' una Ferrari che "a casa loro", dove tutto cominciò quel maggio del 1950, si è permessa di battere gli idoli locali, leggi Hamilton e Russell, col primo particolarmente grintoso e veloce come sempre su questo tracciato dove ha vinto 8 volte e lasciato briciole agli avversari.
Ma come sempre accade, la domanda è: sarà una Ferrari vincente la domenica dopo le pole del sabato? E qui si pare il capitolo gestione gomme e strategie, che sembrano favorire ancora una volta la Red Bull e la tranquillità con cui Verstappen ha perso la pole senza farne un dramma, fa capire come abbiano margine per fare bene. L'importante è che Sainz sia riuscito almeno a partire davanti a tutti, perché certi risultati danno fiducia in se stessi, aiutano il morale e visto che l'eccellenza dello spagnolo è nata in condizioni difficili, proprio quelle dove Leclerc, terzo al via, ha sempre battuto gli altri, servirà anche per carburarlo e dargli quella carica che manca a un pilota che dopo 150 GP non ha ancora vinto pur, stavolta, essendo nel posto giusto con la macchina giusta. Un percorso che non è un caso, basti dire che la Ferrari, alla vigilia delle prove, gli ha cambiato il telaio per ovviare a un problema di pescaggio carburante.
Un percorso dove a Maranello qualcuno aveva cominciato a chiedersi se fosse stata la scelta giusta perché, diciamolo chiaramente, se Leclerc non porta a casa il risultato il suo nervosismo potrebbe creare una catena di decisioni veloci cui porre rimedio. E quindi, "lavorare" su Sainz, fare in modo da far capire che è stata la scelta giusta e quindi metterlo nelle migliori condizioni possibili, fa gioco a qualcuno a Maranello. E questa pole position aiuta. Il pilota, chi ha puntato su di lui e chi, magari scalpitando, potrebbe capire che in certe squadre sono tutti utili e nessuno indispensabile... Adesso la parola passa alla gara e le sue variabili, dal meteo alla strategia, alla stessa partenza. Non ci resta che attendere.