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Ha colto una pole position strepitosa (che per noi, chiariamolo subito, è quella del venerdì, perché siamo degli inguaribili nostalgici), si è fatto beffare nella mini-gara del sabato, ha lottato a muso duro con Verstappen dimostrando all’olandese di essere disposto a battersi per ogni centimetro di pista, è stato penalizzato e ha rimontato come solo i grandissimi sanno fare. Silverstone non ha solo riaperto il Mondiale, ci ha ricordato anche che campione infinito è Lewis Hamilton, dopo che per anni le cose sono state un po’ troppo facili per lui. Voto 10, agguerrito.
E visto che abbiamo parlato dell’inglese, togliamoci subito il dente: fuori dai punti, fuori classifica e fuori pista Verstappen, velocissimo ma non abbastanza venerdì sul giro secco, abilissimo sabato a involarsi in testa, tostissimo a difendere domenica, a costo di chiudere la porta senza pensare alla posta in gioco (i punti, la carrozzeria e non solo quella…). Voto 9 per la determinazione, allora, e godiamoci quello che sarà con ogni probabilità una delle sfide più belle nella storia della Formula 1.
E l’incidente? La giurisprudenza della F1 negli ultimi anni ha penalizzato le toccate laterali da dietro, sinonimo in linea di massima di tentativi calcolati male o comunque troppo azzardati. Posizione sulla quale è difficile obiettare, perché immaginiamo cosa potrebbe accadere in caso di impunità per questo tipo di speronamenti. Però… però ogni tentativo di sorpasso e ogni curva sono diversi. E allora, a parte il dettaglio che Hamilton aveva affiancato in rettilineo l’olandese, rallentando leggermente in ingresso vista la situazione, va bene il diritto di traiettoria, ma non si può fare la curva fingendo che l’avversario non esista, perché un conto è la determinazione personale, un altro la legge dell’impenetrabilità dei corpi… Quindi sì, penalizzazione sensata, bella prova di forza da parte di entrambi, ma forse Verstappen stavolta poteva iniziare a pensare al campionato. In fondo è quello che fanno ad un certo punto della carriera tutti i campioni del mondo.
L’eroe di giornata, però, è Leclerc: con una macchina poco più che dignitosa ha arpionato un posto in seconda fila, retto un ritmo elevatissimo nella gara del sabato e ha provato a involarsi verso la vittoria domenica, cedendo solo nel finale contro un avversario molto meglio equipaggiato di lui. La Ferrari a Silverstone non era da vittoria, Leclerc sì: voto 10 e lode, miracoloso.
Terzo Bottas, il che va benissimo per la classifica costruttori della Mercedes, ma onestamente aggiunge poco su un pilota che appare spento: con Hamilton penalizzato sarebbe toccato a lui, logicamente, andare all’arrembaggio di Leclerc, invece niente da fare. Il confronto con Hamilton, penalizzato e pure vittorioso, è stato ancora una volta impietoso. Voto 6,5 perché i punti sono punti, però siamo al minimo sindacale.
Sperava nel podio nella “sua” Silverstone, invece stavolta Norris si è dovuto accontentare, complice un Leclerc clamoroso. Va bene lo stesso, voto 7,5 Senza nulla togliere a Lando, ci fa più piacere però ritrovare Ricciardo buon 5° e subito alle sue spalle, in quello che forse è stato il suo miglior week end di gara quest’anno. La fine del tunnel si avvicina? Lo speriamo tutti, intanto voto 7.
Bravo e sfortunato Sainz, toccato da Russe il sabato e frenato da un pit stop disgraziato la domenica: però stavolta la qualifica (sì, sempre quella del venerdì…) non è andata benissimo e in generale non ha saputo fare la differenza come Leclerc. Capita, voto 6,5. Ancora una prova d’orgoglio di Alonso, autore di una partenza magistrale e di una gara da leone sabato, ma sulla distanza di 300 km è dura reggere con questa Alpine. Lo spagnolo finge di non saperlo e vende cara la pelle, confermandosi ancora in uno stato di grazia. Voto 9, infinito.
A punti Stroll, che si è fatto notare poco ma non ha sbagliato niente, rimediando ad una qualifica non molto brillante. Una gara di esperienza, come sempre più spesso gli capita: voto 6,5. Nuovamente a punti Ocon, finalmente, però il francese ancora una volta si è visto rubare la scena da Alonso, che forse dopo le prime gare aveva un po’ sottovalutato. Grosso errore. Voto 6,5, ma occorre dare un segnale. Chiude la zona punti Tsunoda, con una bella gara di rimonta nella quale finalmente è riuscito a stare lontano dai guai. Voto 6,5: un punticino che vale molto per il morale e per distendere i nervi, speriamo.
Fuori dai punti, voto 5 a Vettel: bravo il venerdì e bravissimo sabato, rovina tutto con un testacoda insensato quando più conta, domenica. Era un po’ che non gli accadeva, vorremmo che non gli capitasse più. E voto 5 anche a Russell, sempre più fenomenale nel giro secco ed evanescente in gara: stavolta ha rovinato tutto già sabato con una toccata con Sainz, ma in generale poi nel passo gara sparisce. Probabilmente è colpa della macchina (con la Mercedes era stato fortissimo anche in gara, con un’auto mai provata prima) però serve concretizzare. Voto 3 invece a Perez: sul giro secco becca i “soliti” 6 decimi da Verstappen, sabato esce di pista da solo e domenica non riesce a recuperare posizioni con quella che è la monoposto in testa al Mondiale, al punto da cambiare strategia impantanandosi nuovamente nei bassi fondi. Sergio che succede?
Voto 5, infine, al nuovo format sperimentato a Silverstone per vivacizzare la F1 e risollevare l’audience televisiva (per lo meno quella delle tv a pagamento, perché il venerdì le tv in chiaro non trasmettono immagini…). La premessa è d’obbligo: i tifosi di F1 sono nostalgici per definizione, negli anni Novanta si rimpiangevano gli anni Settanta, ora rimpiangiamo gli anni Settanta e anche gli anni Novanta. La verità invece è che le gare di F1 sono sempre state tendenzialmente noiose, che non vuol dire brutte: è come nel calcio, quando una partita finita 0 a 0 è più appassionante e tesa di una che ci conclude 5 a 0. Certo, poi ci sono gare entrate nella leggenda, ma più spesso le gare di F1 vivono semmai di episodi e di una tensione latente ma palpabile. Detto ciò, al netto della tutela della tradizione della F1, in linea di principio sperimentare un nuovo format può anche essere una buona idea, ma l’impressione di chi scrive è che sia mancato il coraggio: se proprio devi cambiare format, fallo fino in fondo, mutuando le regole della F2, dunque premiando con qualche punto in più la gara del sabato e invertendo l’ordine di partenza della domenica rispetto ai risultati di Gara 1. Così invece è stato fatto un cambiamento per certi versi epocale, ma senza cambiare davvero niente di significativo (al netto che abbiamo visto due partenze, con tutto quello che significa) e con il rischio concreto - in questo caso scongiurato dal botto iniziale tra Hamilton e Verstappen - di assistere a due gare fotocopia in due giorni. A scanso di equivoci, chi scrive è per il format tradizionale, ma se si vuole cambiare serve più coraggio. E per favore, siamo tutti d’accordo vero che le qualifiche vere, anche e soprattutto ai fini statistici, devono essere quelle del venerdì?
Leclerc 10 e lode
Hamilton 10
Verstappen 9
Alonso 9
Norris 7,5
Ricciardo 7
Bottas 6,5
Sainz 6,5
Stroll 6,5
Ocon 6,5
Tsunoda 6,5
Vettel 5
Russell 5
Nuovo format 5
Perez 3