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A vincere in casa del nemico si gode il doppio, e Vettel non manca di sottolinearlo nel team radio appena tagliato il traguardo. E giustamente, aggiungiamo noi, perché al di là delle polemiche, quella del tedesco è una vittoria meritata: per la competitività mostrata dalla Ferrari tutta fin dal sabato, per come ha Vettel ha saputo prima gestire e quindi attaccare Bottas nel finale, per la freddezza con cui la squadra ha sacrificato la prima posizione momentanea per contare su gomme più fresche nel finale. E allora voto 9,5 a Vettel, a cui sfugge solo la pole di un’inerzia, e voto 10 stavolta alla Ferrari, per il grande lavoro svolto, in pista, ai box e anche a Maranello, dove hanno sfornato nuove evoluzioni che evidentemente hanno funzionato perfettamente.
E voto 9 a Raikkonen, velocissimo in qualifica e scattato bene al via. Poi l’incidente, il bel sorpasso “a freddo” su Ricciardo, un Verstappen insuperabile, la penalizzazione di 10 secondi e quindi la decisione di cambiare strategia. Il resto è stata una gara di rimonta anche per il finlandese, autore nel finale di un bel sorpasso prima su Verstappen e quindi su Bottas. Cosa chiedergli di più? Rigenerato.
Tra i due ferraristi, un Hamilton incontenibile, perché al netto dei team radio come sempre un po’ troppo convulsi, l’uomo più veloce in pista era lui e lo è stato per tutta la gara: la rimonta compiuta, soprattutto per i tempi in cui l’ha portata a termine, è stata qualcosa di impressionante, a prescindere dal mezzo a disposizione. Peccato solo per l’orrenda partenza, di cui può incolpare solo se stesso, e soprattutto per il contatto con Raikkonen, di cui ovviamente non ha invece colpe. Voto 9 anche l’inglese allora, capace di grandi imprese anche quando non vince.
Solo 4° dopo avere accarezzato anche il sogno della vittoria Bottas: a condannarlo, a guardar bene, è stata la strategia ancora una volta troppo attendista della Mercedes, perché con gomme ormai usurate resistere al terzetto indiavolato alle sue spalle era una missione impossibile. In finlandese si è difeso bene finché ha potuto e il 4° posto finale forse non gli rende del tutto giustizia. Voto 7, rallentato.
5° Ricciardo su una pista dove la Red Bull non poteva giocarsela alla pari con Mercedes e Ferrari, però ancora una volta l’australiano ha un po’ deluso: in qualifica ha beccato quasi 5 decimi da Verstappen e in gara si è fatto subito sorprendere da Raikkonen, contro il quale il compagno di squadra (ancora lui) ha mostrato una capacità di resistenza ben diversa. I trionfi in Cina e Montecarlo sembrano lontanissimi nel tempo, come appartenenti ad un altro campionato, e forse davvero l’incertezza sul futuro inizia a pesare anche in pista. Nel dubbio voto 6, ma può fare molto di più.
Primo degli “altri” Hulkenberg, con una Renault parsa non irresistibile, ma sempre competitiva quando è nelle mani del tedesco: voto 7,5 al tedesco, quindi, senza dubbio l’investimento migliore del team francese.
Bravo anche Ocon, che salva l’onore di una Force India piuttosto in difficoltà: voto 7 per il francese, mentre Perez stavolta sprofonda in modo inspiegabile: più lento del francese al sabato, in gara al via si gira praticamente da solo. Poi i ritiri e le safety car gli consentono di entrare in zona punti, ma nel finale si fa sorprendere da Gasly. E allora stavolta tocca dare l’insufficienza anche al messicano (voto 5), cosa che non ci capitava da un sacco di tempo.
Tornando alla classifica, con l’8° posto compie un altro piccolo miracolo Alonso, che al sabato rifila n-o-v-e decimi all’ex prodigio Vandoorne e in gara, complici anche le circostanze, si arrampica ben più in alto di dove la sua monoposto consentirebbe a un comune mortale. Ma Alonso di comune non ha proprio niente: voto 9, fenomeno a prescindere.
Solo 9° Magnussen, che nel caos del primo giro perde qualche posizione e poi fatica forse più del previsto a recuperare terreno sui suoi diretti rivali. Il danese ha il merito comunque di portare punti e non fare danni (voto 6,5), e meno male per la Haas perché Grosjean (voto 3, un disco rotto) invece ha commesso l’ennesima asinata, con un contatto evitabilissimo mentre poteva cogliere altri punti importanti. Se solo il francese avesse la metà dei punti del compagno di squadra, il team americano sakrebbe 4° in campionato…
Chiude la zona punti Gasly, grazie ad un sorpasso duro ma corretto su un tipino mica gentile come Perez: bravo ad averci provato, ancor di più ad esserci riuscito, anche se resta l’impressione che questa Toro Rosso avrebbe un potenziale superiore rispetto ai punti portati a casa fino a oggi. Nel dubbio voto 7 al francese, e voto 4 alla squadra, perché forse Hartley non sarà (più) da F1, ma questo non è un buon motivo per fargli rompere una sospensione a quasi 300 km/h, con tutti i rischi del caso.
A proposito di insufficienze, voto 5 a Sainz, e questo è un altro giudizio che non immaginavamo di dover dare, però lo spagnolo a Silverstone non ne ha azzeccata una, prima con la pessima qualifica e quindi chiudendo fin troppo su Grosjean (uno da cui è bene girare ben distanti, ormai lo sanno tutti…) e ponendo così fine ad una gara comunque tutt’altro che irresistibile fino a quel momento.
Voto 4 a Vandoorne, perché va bene che la McLaren (voto 3) è in una crisi tecnica profonda, ma il confronto con Alonso inizia a essere impietoso.
Voto 2 a Ericsson: non è chiaro se si sia semplicemente “dimenticato” di frenare o se abbia tentato l’impossibile, ma in ogni caso lo svedese ha commesso una leggerezza che poteva costargli cara. Forse, soldi degli sponsor a parte, inizia a sentire il confronto con Leclerc?
E voto 0 alla Williams tutta: dai piloti, autori di due svarioni che hanno dell’incredibile all’inizio delle Q1, al team, che non riesce proprio a mettere in pista una monoposto dignitosa. Eppure la struttura tecnica, almeno sulla carta, è rimasta di buon livello. Che pena però vedere il team ridotto in queste condizioni.
Stavolta però vogliamo chiudere con due note positive. Fuori classifica, ritirati senza colpe, Verstappen e Leclerc ancora una volta hanno saputo entusiasmante e divertire. Voto 8 all’olandese, sempre davanti a Ricciardo e bravissimo nel resistere a Raikkonen nella prima fase di gara, per non parlare del controsorpasso all’esterno sul finlandese. Roba che non si vede tutti i giorni… Poi il cambio l’ha mollato, ma questa è un’altra storia. Meno spettacolare, ma altrettanto entusiasmante Leclerc, che ancora una volta porta in Q3 la Sauber ed è saldamente in zona punti finchéqualcosa va storto al pit stop e gli tocca parcheggiare in una via di fuga. In ogni caso, voto 7,5 al francese, che sicuramente avrà altre occasioni per dimostrare il suo talento.
Vettel 9,5
Raikkonen 9
Hamilton 9
Alonso 9
Verstappen 8
Hulkenberg 7,5
Leclerc 7,5
Bottas 7
Ocon 7
Gasly 7
Magnussen 6,5
Ricciardo 6
Perez 5
Sainz 5
Vandoorne 4
Grosjean 3
Ericsson 2
Williams 0