F1, Gp Gran Bretagna 2015, Ferrari: le scelte opposte di Raikkonen e Vettel

F1, Gp Gran Bretagna 2015, Ferrari: le scelte opposte di Raikkonen e Vettel
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La giornata di Raikkonen era partita col piede giusto, ma la sua scelta riguardo agli pneumatici ha finito per compromettere la sua corsa. Quella di Vettel, invece, gli è valsa il podio | <i>P.Ciccarone, Silverstone</i>
5 luglio 2015

SILVERSTONE – Era una giornata radiosa, col sole in pista e Kimi Raikkonen sorridente sullo schieramento. Infatti, nel vederlo così allegro, è venuto il dubbio che ci fosse qualcosa di strano. Infatti, per tutto il week end è stato più veloce di Vettel, gli partiva davanti e finalmente stava filando tutto liscio. Poi la partenza, con le Williams in testa alla prima curva, le Mercedes in affanno e la Force India di Hulkenberg e la Red Bull di Kvyat davanti a Kimi e Sebastian.

 

Qualcosa stava cominciando ad andare storto, ma Raikkonen imperterrito continuava a macinare km davanti a Vettel. A un certo punto il finlandese era quinto, il tedesco nono. Poi la pioggia leggera, il ritmo che cala. Mentre davanti Hamilton volava in 1’37 e le Williams reagivano in 1’39 le Ferrari non scendevano sotto 1’43. Dai cinque ai sei secondi al giro. Sintomo che manca il carico aerodinamico, sintomo che il motore non è elastico da essere guidabile e se si confronta Alonso con il ferro da stiro chiamato McLaren che girava in 1’39 si capisce che in queste condizioni le pecche delle rosse (ma anche dei piloti) venivano a galla.

La scelta errata di Raikkonen

Kimi decide di tornare ai box e cambia con le intermedie: “Ho scelto di cambiare ma è stato il momento sbagliato perché poi la pista si è asciugata e ho rovinato le gomme, poi è arrivato il momento giusto ma ormai ero tagliato fuori” ha detto Kimi. Il sorriso nel frattempo è scomparso dal volto, mentre Vettel, complici i pit stop al rallentatore delle Williams (3’’8 contro i 2’’4 degli altri) si portava in terza posizione azzeccando il momento del cambio gomme: “Abbiamo due piloti che hanno scelto il momento per fermarsi ai box – ha detto Arrivabene – uno è salito sul podio, l’altro è finito in fondo”. Come dire che la scelta del pilota è stata sbagliata.

 

Ma la squadra gli ha dato una mano nel dirgli che non era il momento? Via radio la Mercedes avvisava anche in che curva stava piovendo, se forte o lento, impossibile che la Ferrari sia inferiore. Forse ci si è fidati del pilota evitando di imporre decisioni che, se sbagliate, potevano far cadere la colpa sulla squadra. Invece ora la colpa è del pilota, della serie si vince e si perde tutti insieme…

L'insoddisfazione di Arrivabene

“Per come si erano messe le cose il podio ce lo saremmo scordati – è l’analisi onesta e sincera di Arrivabene – senza pioggia saremmo finiti in fondo e questo non va bene. Quindi più che il podio che non si sa come è arrivato, vorrei fare come facevano alla Honda tanti anni fa, quando vincevano tutte le gare, mica la Honda di oggi per intenderci. Ovvero si chiedevano sempre perché abbiamo vinto e da lì progredivano. Io chiedo perché eravamo lontani dal podio e non perché ci siamo saliti”.

Quello che è certo è che Vettel si fa trovare nella posizione per farsi aiutare, Raikkonen no

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Vettel invece dice che il podio non è stato un regalo, certo vederlo nono e poi remare con grinta per risalire, indovinare i momenti dei sorpassi e delle soste, fa capire che ha una lucidità diversa rispetto a Kimi che forse non è aiutato del tutto dalla squadra. Quello che è certo è che Vettel si fa trovare nella posizione per farsi aiutare, Raikkonen no. E pensare che era cominciata col sorriso e col sole e poi guarda come è finita…

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