F1, GP Giappone 2019: la nostra analisi [Video]

Pubblicità
Analizziamo il Gran Premio del Giappone, diciassettesima gara della stagione 2019 di Formula 1, con il nostro inviato Paolo Ciccarone
14 ottobre 2019

A Suzuka la Mercedes ha conquistato il sesto titolo consecutivo, eguagliando la Ferrari nell'epoca d'oro di Schumacher, vincente dal 1999 al 2004. Un risultato storico, che la scuderia di Brackley conquista su uno dei suoi feudi nell'era dell'ibrido. Sebbene la Mercedes a Suzuka abbia sempre ben figurato, dopo le qualifiche centrare questo obiettivo era tutt'altro che scontato, visto che in prima fila si erano accomodate le Ferrari di Sebastian Vettel e Charles Leclerc.

Gli ingredienti per un successo della Ferrari sulla carta c'erano tutti, a ben vedere: Vettel, partendo davanti e potendo gestire la gara al comando si è sempre distinto. Peccato che sia Vettel che Leclerc si siano giocati la corsa in partenza. Il primo, dopo una falsa partenza successivamente non sanzionata dai commissari, si è ammutolito, facendosi beffare all'esterno da un guizzante Vallteri Bottas.

Il secondo, invece, è rovinato addosso a Verstappen, e il conseguente danno all'ala anteriore l'ha costretto a rientrare ai box e a finire nelle retrovie. La sua rimonta l'ha visto risalire fino al sesto posto, ma, dopo il termine della corsa, a Leclerc è stata comminata una penalità di quindici secondi che lo ha fatto retrocedere di una posizione. Poca cosa, in fondo, a parte i due punti sulla patente. In ogni caso, la Ferrari deve cercare di imparare dai propri errori, che a campionato chiuso, poco importano, ma diventerebbero assai deleteri nel caso di una lotta mondiale.

Alla fine, a vincere la corsa è stato il meno blasonato dei due piloti della Mercedes, Valtteri Bottas. Dopo aver preso la testa della corsa in partenza, per lui c'è stato solo un momento di incertezza, quando, dopo il suo secondo pit stop ha atteso di capire se il team avesse intenzione di far fermare di nuovo anche Lewis Hamilton. Così è stato, e l'inglese, dopo aver montato le soft, si è ritrovato alle spalle di Vettel. A nulla è valso il pressing di Hamilton su Vettel: alla fine il secondo posto è andato a quest'ultimo, ma il terzo gradino del podio, combinato alla vittoria di Bottas, è stato sufficiente a regalare alla Mercedes il titolo costruttori, dedicato da Wolff a Niki Lauda.

Max Verstappen, vittima suo malgrado di Leclerc, è stato costretto al ritiro nella gara di casa della Honda. Alexander Albon, invece, ha colto il quarto posto, ma la manovra su Lando Norris macchia la sua condotta di gara. Nuovo disastro Alfa Romeo, mentre, tra i team di centro classifica, imperversa la querelle tra Racing Point fu Force India e Renault, su cui la FIA si pronuncerà a tempo debito. Convince Carlos Sainz, ottimo quinto.

Parliamo di questo e molto altro con il nostro inviato F1, Paolo Ciccarone, nell'ultima puntata di DopoGP F1.

Naviga su Automoto.it senza pubblicità
1 euro al mese
Pubblicità