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SUZUKA - C'è una legge non scritta nel mondo delle corse che recita più o meno così: primo, cercare le prestazioni e se si rompe qualcosa, poi si aggiusta. Ovvero se la macchina è veloce, prima o poi regge tutto, se la macchina è lenta, anche se arriva in fondo non serve a vincere. Alla Ferrari hanno raggiunto le prestazioni, lo ha dimostrato l'ennesima prima fila rossa con Vettel in pole davanti a Leclerc. Segno che su una pista completa come quella di Suzuka, la Ferrari ha trovato finalmente la quadratura del cerchio, perché è stata veloce dappertutto a partire dal GP del Belgio. Merito del gran lavoro di squadra sotto la direzione di Mattia Binotto.
Se questo fa sperare per il futuro, resta da sistemare l'altra parte della legge non scritta. Ovvero che tutto deve funzionare e non deve rompersi. Stavolta non ci sono state rotture meccaniche, ma qualcosa è andato storto lo stesso. Alla partenza Vettel ha sbagliato il via, con un anticipo che i commissari di gara non hanno penalizzato perché rientrava nella tolleranza di movimento concesso ai piloti (accade a volte che inserendo la marcia la macchina abbia un sobbalzo perché la frizione non tiene del tutto, per cui si concede un minimo gioco, ndr) ma al di là del via anticipato o meno, resta il fatto che alla prima curva davanti c'era Bottas e non Vettel, per cui la possibilità di dettare il passo e mettere in difficoltà i rivali, è svanita subito.
Ci ha pensato poi Leclerc, in giornata no, a completare l'opera. Ovvero ha sbagliato pure lui la partenza, è stato superato da Verstappen e lo ha colpito. Gara rovinata, e poi ritiro, per Max, corsa compromessa per Leclerc con una Ferrari che perdeva pezzi. E qui è successo il resto, ovvero i commissari hanno ritenuto colpevole il monegasco per la collisione e gli hanno poi dato 5 secondi di penalità e 2 punti in meno sulla patente, infine per non essersi fermato subito ai box (Charles ha proseguito per tre giri perdendo pezzi, alcuni dei quali hanno colpito Hamilton danneggiando la Mercedes) i commissari hanno inflitto una seconda penalità di 10 secondi e 25 mila euro di multa alla squadra.
Quindi da sesto al traguardo la retrocessione al settimo posto."Devo avere avuto un po' di sottosterzo e ci siamo toccati" ha detto serafico dopo la corsa Leclerc. "mi spiace aver perso al via la posizione al comando" ha detto Vettel. E qui ritorniamo al discorso iniziale: serve avere una macchina veloce, e la Ferrari adesso ce l'ha. Ma serve anche che non si rompa niente (sia dal punto di vista umano sia tecnico) e stavolta a rompersi sono stati i piloti con errori che non hanno permesso di sfruttare al massimo il potenziale tecnico di una SF90 che merita davvero gli applausi per come è cresciuta e per quello che fa sperare per il futuro.