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Per curiosità dovete sapere che lo sbattere di ciglia porta via circa 40 millisecondi, mentre sul traguardo fra Hamilton e Rosberg la differenza è stata di appena 13 millesimi, come dire quasi uno sbattere di ciglia. E già che ci siamo con le curiosità vale la pena ricordare che a 230 km/h di media la differenza è stata di circa 83 centimetri, cioè un muso a volerlo quantificare nella forma della Mercedes.
E visto che stiamo dando i numeri vuol dire che in ogni metro di pista Rosberg ha guadagnato su Hamilton la bellezza di 0,014 centimetri, una inezia che ha portato alla pole. Quando si viaggia su questi limiti basta solo un piccolo colpo di vento per fare la differenza e questo fa capire a che livello si siano espressi i piloti su una delle piste più difficili del mondiale.
A Suzuka si corre dal 1987 su un tracciato immerso nel parco giochi della Honda, che qui ha uno stabilimento di moto, ma in pochi forse sanno che, antesignano del più celebre Hermann Tilke, che ha costruito tutti i nuovi autodromi negli ultimi 20 anni, fu un altro tedesco a progettarlo, John Hugenholtz, che introdusse il ponte sul tracciato, unico nel suo genere fino all’epoca (anche Motegi ha caratteristica simile) facendolo diventare quello che è adesso.