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A Suzuka si è sfiorato il comico quando i meccanici della Lotus con pezzi del box da assemblare non avevano materiale e gente a disposizione. Infatti l’aerea ospitalità non è stata pagata, parti del team non era presente e i debiti continuano a salire. La trattativa con Renault langue, i francesi dovrebbero comprare il team ma non vogliono farsi carico di tutti i debiti che però continuano a crescere.
Un esempio recente, a Singapore la Lotus ha corso col marchio Four Season sulle fiancate per pagare hotel e pranzi, ma a Londra in soli due mesi (giugno e luglio) ha accumulato 1,6 milioni di sterline di debiti (quasi 2 milioni di euro) nei confronti dello Stato britannico per tasse non pagate e visto che siamo a fine settembre bisogna mettercene altri 1,6 per i due mesi successivi.
Renault vorrebbe acquistare e ha offerto 100 milioni tutto compreso, prendere o lasciare. Se pensate che un team come la Sauber ha un passivo di 95 milioni di euro accumulato negli ultimi anni, si fa presto a capire che i 100 milioni offerti da Renault servono a malapena a saldare i debiti senza contare i costi vivi.
E’ un pateracchio in cui a pagare di più sono i dipendenti. I primi mesi sono stati saldati direttamente da Ecclestone con un fondo emergenza che la FOM destina ai team in crisi, soldi che poi verranno detratti dai premi di fine anno, per cui la FOM non ci rimette nulla, ma Renault, che dovrebbe subentrare anche nelle quote, faceva conto su quei soldi per far partire al meglio il programma.
In più la figura di Alain Prost, che avrebbe dovuto metterci prima il 20 per cento, poi il 10 e ora nulla ma fungere da garante stipendiato da Renault, sta creando qualche dubbio. Il potere decisionale di Alain in contrasto con quello di chi ci metterebbe i soldi… Fatto sta che Renault tira di lungo, la Lotus non paga più perché sa che deve essere ceduta e alla fine, comunque vada, sarà la scomparsa di un marchio che ha fatto la storia della F.1.