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In uno dei gran premi più pazzi degli ultimi anni, Verstappen vince ma stavolta più di testa che di cuore: mentre tanti intorno a lui ne combinano di tutti i colori, l’olandese resta concentrato e lascia che la gara gli venga incontro. Certo, filando comunque come un fenomeno vero, e concedendosi pure lui un’innocua piroetta (anche perché gli slick medi erano davvero un azzardo eccessivo). Basterebbe questo per dare la misura della crescita dell’alfiere della Red Bull, che in prova era pure riuscito ad arpionare la prima fila infilandosi tra le due Mercedes. Voto 10, immenso.
La sorpresa più bella della gara però era sul podio accanto a lui, e stavolta il tifo ferrarista c’entra relativamente. Quando hai vinto quattro titoli mondiali, guidi per la Ferrari e la domanda più frequente a cui hai risposto nelle ultime settimane è se per casi stai considerando di ritirarti, vista la quantità di cappelle commesse, arrivare al gran premio di casa non deve essere facile: Vettel aveva un disperato bisogno di un bel risultato e invece la Ferrari, sabato, l’ha mollato. Stavolta incolpevole. Certo, il 2° posto del tedesco è frutto delle circostanze, intese non solo come pioggia ma anche come quantità di errori altrui, ma dal momento che stavolta lui non ha sbagliato niente, onore al tedesco che per una volta è tornato a essere perfetto. Certo, qualche perplessità rimane, dovuta ad una certa carenza di ritmo con le intermedie usurate, quando faticava a prendere gente come Raikkonen e Albon, ma con il senno di poi concedergli un po’ di fiducia è il minimo. Voto 10, resuscitato.
Un altro che può dire di avere vissuto due volte è Kvyat, splendido 3° con la Toro Rosso. Certo, per il russo decisivo è stato il tempismo nel passare alle slick, nel finale, prima di tutti gli altri, ma in questi casi non è solo fortuna: ci vuole anche intuizione e grande sensibilità nei primissimi giri. Tutto questo mentre Gasly (voto 5, disperso) prima del ritiro aveva mostrato la solita inconsistenza. Chissà se Marko gli farà l’ennesima telefonata sotto Natale… Nel frattempo voto 10, clamoroso.
Gran 4° posto anche per Stroll, che un paio di volte l’anno imbrocca una gran gara e in quel caso tocca riconoscere che sotto una montagna di soldi c’è anche un bel po’ di talento, forse maturato male proprio per l’eccesso di possibilità. Anche il canadese in Germania, in una gara difficilissima, non ha sbagliato niente, ha puntato sulle slick al momento giusto e ad un certo punto pareva poter conquistare un bellissimo podio. Non è andata così, ma va bene lo stesso. Voto 8,5, tempismo perfetto.
5° Sainz, autore dell’ennesima prova tutta concretezza e velocità, dopo una qualifica buona (ma ormai una McLaren in Q3 non fa più notizia). Anche lo spagnolo però ha pagato caro il “ghiaccio” all’esterno dell’ultima curva, anche se a differenza di altri è riuscito a fermarsi prima di picchiare contro il muro. Senza quell’errore forse avrebbe potuto conquistare anche il podio. In ogni caso altri punti pesanti, e il merito di avere portato a casa la macchina intera. Voto 8.
Solo 6° Albon, e in quel “solo” c’è tutta la grandezza della gara disputata dal thailandese, alla sua prima gara sul bagnato: ancora una volta il giovane pilota della Toro Rosso ha sorpreso, non sbagliando niente dove piloti con ben altra esperienza hanno fatto disastri e lottando ruota a ruota con chiunque gli capitasse a tiro. A fine gara un paio di giri di ritardo nel passare alle slick gli fanno perdere posizioni, ma la sua resta una gara maiuscola. Voto 9, sorprendente.
7° e 8° posto per Grosjean e Magnussen, bravi a non commettere errori - anche perché difficilmente il team avrebbe sopportato altre cavolate - ma non abbastanza da evitare l’ennesimo contatto tra loro. Nei primi giri erano sprofondati, poi pian piano sono risaliti, ma la Toro Rosso dimostra che in una gara del genere un team di media classifica può tentare il colpaccio. Grosjean e Magnussen avevano velocità ed esperienza per riuscirci, eppure i punti presi considerando tutto sanno più di occasione mancata. Voto 6,5, bravini però si poteva osare di più.
Con le Alfa Romeo penalizzate, entra in zona punti Hamilton, ma francamente questo è un regalo bello e buono, perché va bene che ha corso con la febbre, ma l’inglese è stato autore di ben due erroracci e solo la buona sorte ha fatto sì che riuscisse a ripartire. Peccato perché nei primi giri aveva tutto sotto controllo. Ma anche i migliori sbagliano: voto 5 e chiudiamola qui.
Incredibilmente a punti, 10°, Kubica, però onestamente fatichiamo a festeggiarlo, anche se vorremmo con tutto il cuore raccontare una bellissima pagina di sport: la verità però è che il risultato è davvero frutto solo delle circostanze e che anche in una gara così pazza, senza la penalizzazione delle Alfa Romeo, le Williams sarebbero arrivate ultime. Certo, il polacco ha il merito stavolta di essere finito davanti a Russell e di avere tenuto l’auto in pista, ma è un po’ poco in fondo, no? E allora voto 7, ma non esageriamo con la retorica.
Fuori dai punti, voto 7,5 a Raikkonen, velocissimo in prova, addirittura 3° a inizio gara, sempre e comunque nelle posizioni che contano. Anche il finlandese compie un lungo nell’ultima curva, perdendo un paio di posizioni, ma complessivamente ha dato l’ennesimo saggio di esperienza condita anche con una terribile velocità, al punto che anche il 7° posto finale gli sarebbe andato un po’ stretto. La penalizzazione davvero non gli rende giustizia.
Stavolta molto bravo è stato anche Giovinazzi: buono in qualifica, in gara parte con un po’ di circospezione ma rinviene sulla distanza, abile a non commettere errori. Anzi, ad un certo punto potrebbe probabilmente superare anche Raikkonen, quando questi esce di pista, ma saggiamente non insiste. Avrebbe chiuso 8° con grande merito, peccato. Voto 7,5 comunque.
Di tutt’altro tenore, in negativo, la prova di Bottas, anche considerando mezzo e ambizioni. Anzi a nostro parere il suo errore è stato anche peggiore di quello, doppio, commesso da Hamilton, perché con il compagno di squadra tagliato fuori il finlandese aveva un’occasione d’oro, che però non riesce a cogliere. Così come non era riuscito a prendersi la prima fila al sabato e in gara a contrastare Verstappen. Per pensare seriamente al mondiale ci vuole ben altra attitudine, voto 5.
Voto 5 anche a Gasly, sul quale non ce la sentiamo di infierire, però è un fatto che dopo la bella prova di Silverstone e una qualifica promettente in Germania, in gara il francese si sia tenuto su un passo e un’attitudine di gara ben diversi da Verstappen, superato da entrambe le Toro Rosso. E sul contatto che sarà fatale al suo pneumatico è lui a tamponare… Insomma, la crisi continua.
Stesso voto (5) anche per Hulkenberg, che era stato molto bravo a risalire fino ai margini del podio, prima di gettare tutto alle ortiche metaforicamente piantate all’esterno dell’ultima curva: certo, lì hanno sbagliato in tantissimi, però il tedesco aveva un’occasione d’oro e quando corri - ben pagato - per un team ufficiale nella situazione della Renault di quest’anno, hai il dovere di coglierla… Sprecone.
Infine, voto 5 pure a Leclerc, che era stato molto bravo fino al momento del disastro. Un errore veniale, sia chiaro, commesso tra l’altro da tantissimi, però dalle conseguenze pesanti perché potenzialmente il ferrarista avrebbe anche potuto vincere.
Ancora una volta, così, alla Ferrari sfugge la vittoria, tra problemi tecnici nelle prove e un’ingenuità del monegasco in gara: la monoposto non sarà la più veloce in pista, però è competitiva, ma in Ferrari sembrano non riuscire a capitalizzare le occasioni, ogni volta per un motivo diverso.
Chi invece si prende un’altra grande soddisfazione è la Honda: voto 10 sia per la seconda vittoria stagionale, sia per il tweet geniale sulle “GP2 wins” in risposta alla celebre frase di Alonso. Perché i giapponesi hanno la memoria lunga, e anche tanta ironia quando vogliono…
Verstappen 10
Vettel 10
Kvyat 10
Honda 10
Albon 9
Stroll 8,5
Sainz 8
Raikkonen 7,5
Giovinazzi 7,5
Kubica 7
Grosjean 6,5
Magnussen 6,5
Hamilton 5
Bottas 5
Leclerc5
Gasly 5
Hulkenberg 5