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Il Gran Premio di Germania 2019 di Formula 1 è stato all'insegna dei colpi di scena: la pioggia ha decisamente sparigliato le carte in tavola, inducendo diversi piloti ad errori irreparabili. Dopo tre Virtual Safety Car e quattro Safety Car, a tagliare per primo il traguardo è stato Max Verstappen: l'olandese della Red Bull ha preceduto il ferrarista Sebastian Vettel, protagonista di una rimonta dalla ventesima alla seconda posizione.
Il terzo gradino del podio è stato occupato a sorpresa da Daniil Kvyat: il russo della Toro Rosso ha riportato la scuderia di Faenza nei primi tre dopo un digiuno durato 11 anni, e ha consentito alla Honda di piazzare due macchine nella top three. Tutto merito di una strategia decisamente azzeccata: Kvyat e Lance Stroll, quarto al traguardo, sono stati i primi piloti a montare le slick a fine gara. Una scelta, questa, che ha consentito loro di ritrovarsi davanti alla maggior parte degli avversari dopo le loro soste.
Ad Hockenheim la Mercedes ha festeggiato i suoi primi 125 anni nel motorsport e il GP numero 200 della sua storia in Formula 1 nel peggiore dei modi. Il febbricitante Lewis Hamilton ha commesso due errori, danneggiando prima l'ala anteriore e finendo in testacoda poi. Hamilton, cui è stata comminata una penalità di cinque secondi per un'entrata ai box "selvaggia", è andato a punti solo grazie alla squalifica delle due Alfa Romeo Racing di Kimi Raikkonen e Antonio Giovinazzi, per un'irregolarità nel comportamento della frizione in partenza.
È andata peggio a Valtteri Bottas, impattato violentemente a muro in curva 1 e costretto al ritiro. Il finlandese non è l'unica vittima della pioggia: anche il monegasco della Ferrari, Charles Leclerc, è finito contro le barriere, così come l'idolo di casa Nico Hulkenberg, della Renault. La combinazione tra la pioggia e il layout dell'ultima curva di Hockenheim è stato il tallone d'Achille della maggior parte dei piloti protagonisti di incidenti in Germania.
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