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Questo pareva l'anno buono per Rosberg: il vantaggio della perfetta affidabilità mentre al compagno di squadra si rompeva di tutto, una serie di gare dominate mentre l' "altro" sembrava più interessato ai suoi profili social che alla classifica iridata... eppure in una manciata di gare la situazione si è completamente ribaltata. E allora, stavolta voto 10 a Hamilton: non tanto per l'ennesima vittoria, fin troppo facile e un po' noiosetta anche per lui probabilmente, ma per come ha saputo reagire e disintegrare i progetti iridati del compagno di squadra infilando sei vittorie nelle ultime sette gare e chiarendo una volta per tutte che anche questo titolo sarà suo, e meritatamente verrebbe da aggiungere. Feroce.
Voto 3 invece a Rosberg, a cui tra errori dei box, penalizzazione e traffico ne sono capitate davvero di ogni, però resta il fatto che ha vanificato il vantaggio della pole position e soprattutto non è riuscito nemmeno a risalire al secondo posto con una monoposto dal potenziale stellare, e scusate il gioco di parole. E proprio questa, a nostro parere, è la sua colpa più grave, perché con una Mercedes così finire 4° senza problemi tecnici gravi non è semplicemente un risultato ammissibile. Certo, la penalizzazione si è rivelata probabilmente decisiva, ma anche qui si vede la differenza con Hamilton, che quando fa una manovra "cattiva" riesce sempre a restare dentro i limiti - in verità un po' evanescenti - del regolamento, mentre il tedesco finisce regolarmente per sembrare il bulletto dell'asilo e prendersi uno scapaccione dalla direzione di gara. Meritato, tra l'altro, perché un conto è provarci, un altro frenare a vita persa oltre ogni possibilità di fare la curva a meno che l'altro non vada per prati. Non esattamente una manovra sportiva... Il mondiale è ancora lungo ed Hamilton ha almeno un paio di penalizzazioni da scontare per sostituzioni meccaniche già pianificate, però ribaltare la situazione sarà durissima. In tilt.
Chi invece non è mai stato così in palla è Ricciardo, che si è ripreso alla grande dal confronto scomodissimo con il nuovo compagno di squadra e agguanta un bel 2° posto che è un mix perfetto di velocità ed esperienza, che poi è la fotografia del pilota australiano oggi. Voto 9, rigenerato. Esperienza è quella che fa ancora Verstappen, complessivamente leggermente meno efficace di Ricciardo, ma concreto ed efficace, tanto da conquistare un altro podio con la perla del sorpasso all'esterno dopo il via. Voto 7,5, una certezza. Voto 10, a proposito, alla Red Bull per il prodigioso recupero di competitività messo in mostra in mezzo campionato: segno che il genio di Newey è sempre splendente, anche se a mezzo servizio, ma anche di una squadra che davvero non dipende solo dal progettista inglese e che rimane il punto di riferimento in termini di aerodinamica, telaio e soprattutto di inventiva e capacità di reazione.
Dove le certezze vacillano invece è a Maranello, con una monoposto che è rossa come i gamberi e come i gamberi va all'indietro: in lotta per la vittoria a inizio campionato, ormai anche il podio è diventato una chimera. Manca aderenza: questa è la diagnosi, che per altro in estate sentiamo ormai ogni anno da troppi campionati. La verità è che da quando non c'è più Ross Brawn la Ferrari ha perso la capacità di produrre sviluppi efficaci durante l'anno (anche il Mondiale con Raikkonen fu una lenta agonia tecnica, mascherata dal duello fratricida in casa McLaren). E ora che Allison se n'è andato - per comprensibili motivi familiari - e i sostituti papabili hanno gentilmente declinato l'invito, i dubbi sul futuro sono fortissimi.
In attesa di scioglierli voto 3, dispersi. In questa situazione anche i piloti sembrano impotenti: Raikkonen (voto 6,5) fa quel che può e riesce pure a qualificarsi meglio di Vettel, il quale in qualifica pasticcia un po' in gara, una volta passato il finlandese al via, si trova a guidare fino al traguardo praticamente da solo. Ancora una volta però dal tedesco ci si aspetterebbe una gara più indomita, ma forse davvero non ce n'era di più. Nel dubbio voto 6, compitino. Resta il dubbio - l'ennesimo - in casa Ferrari di cosa serva avere sotto contratto una coppia di piloti che messa insieme fa 5 titoli iridati e una valanga di milioni di euro di ingaggio (va bene, soprattutto per Vettel...) se poi il rendimento, al netto del potenziale dell'auto, non è poi così diverso - anzi.... - da quello di un Ricciardo (che con tutto il rispetto per ora ha ben altro palmarès) e di un neopatentato... E poi criticano Marko.
Alle loro spalle, gara invisibile ma finalmente consistente di Hulkenberg, 7° al traguardo e 1° degli "altri", che porta così la Force India sempre più vicina alla Williams in classifica. Stavolta il tedesco non sbaglia niente ed è sempre veloce e costante: voto 8, ritrovato. Ma perché non corre sempre così? Ha del miracoloso, per certi versi, l'8° posto di Button, davanti a gente tutta meglio attrezzata di lui. Però in realtà di miracoloso non c'è niente: c'è un'auto ancora lenta ma che almeno a metà classifica può lottare dignitosamente e c'è un pilota con una grande visione di gara, abile a gestire gli pneumatici e a capire quando è il caso di attaccare e quando invece di starsene buono per un po'. Meriterebbe ben altre soddisfazioni l'inglese, ma per ora deve accontentarsi di un 9 nelle nostre pagelline: campione sempre. In realtà si è visto molto di più Alonso, come sempre indomabile e grintosissimo, pure nelle comunicazioni con i box... , però alla fine lo spagnolo resta fuori dalla zona punti causa gomme ormai finite. E allora voto 7 per la generosità, però nemmeno il suo ingaggio è esattamente un esempio di soldi ben spesi per il momento...
In crisi con le gomme - più o meno dal momento della colazione - anche Bottas, che si conferma ancora una volta pilota velocissimo quando l'auto è... perfetta, ma incapace di metterci una pezza quando l'assetto, la pista o il contenuto della già citata prima colazione non sono quelli ottimali. Ma così è un po' troppo comodo, no? E allora voto 5, disperso come il talento che aveva mostrato un paio d'anni fa. Chiude la zona punti e queste pagelline Perez, che stavolta non brilla come il compagno di squadra ma fa comunque il suo dovere. E allora voto 6 per il messicano, ormai una garanzia. E pensare che una volta era uno sfascia macchine...
Fuori classifica - ma voto 4 - alla Federazione e a quel simpaticone di Charlie Whiting, che dopo una pioggia di critiche, penalizzazioni ben oltre il limite del ridicolo e un pilota a muro perchè non era consentito avvisarlo che era rimasto senza freni.... hanno capito che la regolamentazione dei dialoghi con i box era... come l'avrebbe definita Fantozzi? Ecco, ci siamo capiti. E così marcia indietro totale, con una faccia di bronzo che nemmeno le statue vere di bronzo. Meglio così, si dirà, ma la verità come spesso accade sta nel mezzo: tanto erano irritanti le comunicazioni che c'erano prima, quando quelli che dovrebbero essere gli ero del volante sembravano dei marmocchi bisognosi di qualsiasi indicazione, quanto erano ridicoli i dialoghi nonsense delle ultime gare. E allora cosa si vuole una buona volta? Un po' di buon senso, lo spazio per il fattore umano, l'opportunità per distinguere i campioni dagli onesti professionisti della velocità. È così difficile?
Hamilton: 10
Ricciardo: 9
Button: 9
Hulkenberg: 8
Verstappen: 7,5
Alonso: 7
Raikkonen: 6,5
Vettel: 6
Perez: 6
Bottas: 5
FIA/CharlieWhiting: 4
Rosberg: 3