F1, GP Francia 2019: le pagelle del Paul Ricard

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I promossi e i bocciati del Paul Ricard nelle pagelle del Gran Premio di Francia 2019 di Formula 1
24 giugno 2019

Un’altra doppietta Mercedes al Gran Premio di Francia di Formula Noia, con Hamilton dominatore incontrastato: l’inglese fa sua la pole e conduce per tutta la gara, imponendo un ritmo capace di schiacciare tutti gli avversari, in primis il compagno di squadra. A questo punto può ufficialmente iniziare il conto alla rovescia per il suo 6° titolo iridato. Meritatamente. Voto 10, incontenibile.

L’unico che potrebbe impensierirlo per dotazione tecnica sarebbe Bottas, ma a mancare qui è un altro genere di dotazione: bastonato in prova e ancora di più in gara, si conferma seconda guida di fatto, senza bisogno di team order. Voto 6,5, perché con questa Mercedes arrivare secondi dietro il compagno di squadra è il minimo risultato possibile.

Ci ha provato fino agli ultimi metri invece Leclerc: certo, in realtà Bottas davanti a lui stava solo gestendo (e illudendo), però il monegasco è stato autore di un gran bel fine settimana, stavolta sempre nettamente davanti a Vettel: voto 8, quindi, generoso.

Un altro che non si risparmia mai è Verstappen, anche se da quando ha messo la testa a posto forse il suo contributo è meno evidente: in realtà l’olandese oggi è il vero trascinatore di un team che resta competitivo, ma fatica anche a raggiungere la Ferrari. Voto 7,5, sempre pronto.

5° posto opaco come il rosso della sua monoposto per Vettel: al netto delle polemiche, in Canada il tedesco era in gran forma, per lo meno fino all’errore fatale, mentre al Paul Ricard è apparso in difficoltà su tutti i fronti, dal giro di qualifica (orrendo, e avere un solo tentativo a disposizione non giustifica 8 decimi di distacco dal compagno, non per un campione come lui) al ritmo di gara. Anche perché va detto subito: questa Ferrari resta pur sempre la seconda forza in campionato, globalmente più forte della Red Bull, ma il tedesco non riesce a essere mai un vero pericolo per Verstappen. Voto 5,5, alla ricerca di qualcosa che forse non sa più nemmeno lui cosa sia.

Gran 6° posto di Sainz invece, nel week end che segna la rinascita della McLaren: lo spagnolo porta a casa altri punti importanti e si conferma se non un campionissimo, sicuramente un pilota su cui contare. Voto 8, certezza.

Convince Carlos Sainz, della McLaren
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Alle sue spalle, gran 7° posto di Raikkonen: rimasto fuori dalla Q3, può così partire con le gomme “giuste” per fare ciò che gli riesce meglio, ovvero puntare sul ritmo di gara e rinvenire alla distanza. Globalmente la sua Alfa Romeo (va beh, stavolta la chiamiamo così…) non vale la Renault, ma il finlandese riesce comunque a resistere agli attacchi di Hulkenberg, chiudendo un periodo difficile per il team svizzero e confermandosi fondamentale uomo-squadra. Voto 7,5, eterna giovinezza.

Week end in chiaro-scuro invece per il già citato Hulkenberg, perché se la classifica finale lo mette davanti al compagno di quadra, la verità è che il tedesco è autore di una qualifica opaca e anche in gara fa una gran fatica a risalire. Va bene che “Hulk” è pilota di sostanza, ma ogni tanto ci vuole anche una botta di vita. Voto 6, urge un ricostituente.

A conferma che la classifica a volte può essere bugiarda, solo 9° posto finale per Norris, ma in realtà il ragazzino inglese è autore di un week end strepitoso: al sabato si qualifica addirittura in terza fila e in gara resta costantemente nelle posizioni che contano, subito alle spalle dei top team, salvo arretrare negli ultimi giri per un problema idraulico e un attacco un po’ sopra le righe da parte di Ricciardo. Il talento però c’è. Voto 7,5 conferma.

Chiude a punti Gasly, ma solo per la penalizzazione di Ricciardo: la verità che il gran premio di casa per il francese è stato semplicemente disastroso. Sembra essere tornato a inizio campionato, quando proprio non capiva come guidare la Red Bull: prende 7 decimi da Verstappen al sabato e in gara ben presto esce dalla zona punti. Voto 4,5. Irriconoscibile.

Gasly a punti in Francia solo per le penalità comminate a Ricciardo
Gasly a punti in Francia solo per le penalità comminate a Ricciardo

Fuori dai punti, voto 7 a Ricciardo per il più bel commento post gara, dopo la doppia penalizzazione subita: i 10 secondi inflitti a fine gara sono infatti arrivati per due distinti sorpassi oltre la linea bianca, su Norris e Raikkonen. E lui come commenta? “Ad essere onesti, qualunque cosa accada non mi interessa. Penso che sia stato divertente ed è meglio lottare e vedere cosa succede piuttosto che aspettare che accada qualcosa come un perdente. Quindi sì, mi sono divertito". Sia chiaro, la penalità ci sta tutta perché oltre i limiti della pista non si può superare, però lo spirito è quello giusto, anzi giustissimo.

A proposito, voto 5 al Paul Ricard, inteso come circuito: una pista che era stata ristrutturata per svolgere solo test e che come tale offre uno spettacolo abbastanza indecoroso per quello che dovrebbe essere la massima espressione delle corse in pista. L’impressione è che i piloti corrano in un immenso parcheggio, con curve e chicane che hanno perso di significato, un rettilineo che consentiva epici testa a testa ormai mozzato e una curva da brividi che oggi qualsiasi debuttante fa in pieno. E sulla penalità di Ricciardo, il discorso è sempre lo stesso: la rimozione totale di ostacoli naturali a bordo pista non può che essere un invito per i piloti ad andare oltre i limiti, con il risultato di assistere allo spettacolo indecoroso di classifiche stravolte a tavolino oppure penalità per aver messo le ruote 2 cm più in là. Eh ma la sicurezza si dirà: ok, ma tra correre al vecchio Nurburgring e su un piazzale vuoto ci deve essere una via di mezzo ragionevole. E urge trovarla, perché un pizzico di rischio consapevole è il sale delle corse, è cioè che trasforma i piloti in eroi, è ciò che fa la selezione tra i campioni e i mestieranti del volante, è uno dei motivi per cui ci siamo appassionati a questo sport.

Voto 5 comunque anche a questa idea insana di assegnare un punto per il giro più veloce in gara: che senso ha, sul piano sportivo, se a coglierlo è sempre il pilota che può permettersi un cambio gomme in più nel finale perché tanto è tagliato fuori dalla lotta di vertice? E soprattutto, che cosa aggiunge sul piano dello spettacolo per i tifosi?

Tornando alla più stretta attualità, voto 5 a Mattia Binotto che almeno nelle dichiarazioni sembra ormai vivere in un universo parallelo: Leclerc ha preso più di sei decimi al sabato da Hamilton e 19 secondi in gara, per non parlare di Vettel. Parlare di Ferrari “migliorata” fa, nella migliore delle ipotesi, un po’ sorridere…

Infine voto 5,5 a Giovinazzi e qui spiace davvero: il talento c’è, però l’italiano continua a non riuscire a “mettere insieme” tutto quello che serve per andare a punti e a questo punto della stagione la cosa inizia a essere grave. Al sabato stavolta ci aveva davvero esaltati, eravamo già pronti a dargli un bel 8, e invece scopriamo che “la bella qualifica ha penalizzato la gara”. Colpa delle gomme soft con cui è dovuto partire, tanto per chiarire. Però… a parte che una F1 in cui questo ragionamento ha un senso ha qualche serio problema, viene da chiedersi se a quel punto non era meglio imitare il compagno di squadra nella scelta delle gomme, e soprattutto se proprio non c’era verso di finire almeno a ridosso della zona punti, visto che la velocità c’era. Perché arrivare 16° mentre il tuo compagno è 7° non è esattamente il tipo di risultato di cui l’italiano aveva bisogno e, fino a prova contraria, a fine anno quello che conta è solo la classifica.

GP Francia 2019, le pagelle

Hamilton 10

Leclerc 8

Sainz 8

Verstappen 7,5

Raikkonen 7,5

Norris 7,5 

Ricciardo 7

Bottas 6,5

Hulkenberg 6

Vettel 5,5

Giovinazzi 5,5

Paul Ricard 5

Binotto 5

Gasly 4,5

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