F1, Gp Europa 2016: Vettel e Ricciardo alla pari. Perché prevale Daniel?

F1, Gp Europa 2016: Vettel e Ricciardo alla pari. Perché prevale Daniel?
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Le ultime notizie dal paddock di Baku dal nostro inviato, Paolo Ciccarone
19 giugno 2016

Ricciardo e Vettel alla pari ma prevale Daniel

Uno dei misteri di Baku è perché a parità di tempo fra Vettel e Ricciardo sia stato classificato davanti il pilota Red Bull. Il regolamento dice che quando c’è una parità è il pilota che segna prima il tempo a prevalere e quindi, visto che Daniel è passato sul traguardo due secondi prima di Vettel, ha in pratica rubato la prima fila al ferrarista. Un caso analogo accadde a Jerez 1997 con tre piloti, Villeneuve Frentzen e Schumacher con lo stesso tempo. Qualcuno sospettò una combine o un guasto ai cronometri visto che c’era una possibilità su un miliardo che ciò accadesse, in ogni caso è storia pure quella.

Il paradiso del vento

Quello che colpisce di Baku è la presenza costante e forte del vento. Poi si scopre che in azero, la lingua locale, Ba Ku significa vento del paradiso o paradiso del vento fate voi. Non cambia la sostanza ma l’aria soffia forte. In estate è un vento torrido che brucia. In inverno gela la gente. Non c’è via di mezzo tanto per dirla tutta…

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Bottas re in rettilineo, Vettel col paracadute

Dopo aver centrato un tombino nella corsia box durante le prove del mattino (poche critiche, è successo pure a Montecarlo con Button in pista dove corrono da 70 anni…) Bottas è stato il più veloce sul traguardo a 366,1 km/h. Certo ha preso una bella scia, ma a Baku la curiosità è che la Speed Trap si trova a inizio rettilineo mentre il traguardo è 300 metri prima della frenata, per cui le velocità massime sono queste al contrario che sulle altre piste. Altro dato curioso la progressività ovvero quanto guadagnano sul dritto dal rilevamento al traguardo. Bottas era passato a 33,2 e ha incrementato di 32,9 km/h la velocità. Altri dati: Verstappen 354 e 331, con un miglioramento di 23 km/h, Rosberg da 351 e 334,8 ovvero 16 km/h in più, come dire che la Mercedes è già al massimo rispetto agli altri, Vettel 342 massima e 325 con un più 17,8 km/h ovvero manca velocità e se il motore ha la stessa potenza o quasi delle Mercedes vuol dire che la rossa era fuori di assetto da paura e aveva un paracadute invece che degli alettoni. Parlando di paracadute e ancora lanciata, tocca ad Alonso la palma del più lento: 319 al rilevamento (15,8 km/h meno di Rosberg) e 339,5 sul traguardo. Ha incrementato di 20,2 km/h ma è più lento di 27 km/h della Williams. Come dire che mancano almeno 100 cv rispetto alla concorrenza… Eppure Fernando ride: “Qualità della vita diversa rispetto al passato” dice chi gli sta vicino.

Ferrari non si fa così coi tifosi

Dopo due anni di delusioni (tre considerando la vecchia gestione) capita ai tifosi di interagire con la Ferrari chiedendo lumi. Ebbene, il nuovo corso social di Maranello prevede che non si possano fare critiche, tanto che uno dei tifosi storici della rossa è stato bloccato su twitter. Beppe è un padre di famiglia che segue la Ferrari da quando era ragazzino, si veste di rosso coi colori ufficiali, fa sacrifici per comprare i biglietti per i GP e si paga i viaggi e dorme dove capita pur di stare vicino alla sua squadra. Fa parte di quel gruppo di tifosi che apre il cuore rosso ad ogni GP e partecipa con ansia alle vicende della sua squadra. Ebbene, a Baku chi gestisce il social Ferrari lo ha bloccato perché non ha voluto dare spiegazioni a una domanda del tifoso Beppe. Subito è scattata la solidarietà degli altri tifosi e qualche sito ha ripreso la storia.

Di certo c’è che chi gestisce il social della Ferrari è un giovane presuntuosetto e incapace di capire cosa si cela dietro a tanta passione, si trattano i tifosi (la stampa lasciamo perdere, a volte ce lo meritiamo) a pesci in faccia dimenticandosi che sono la spina dorsale della passione della scuderia. Invece che regalare un biglietto a chi mostra tanta passione gli han chiuso le porte in faccia. Una caduta di stile per la rossa dovuto a incapacità di chi deve gestire la comunicazione in chiave moderna, colpa di chi indossando una divisa ufficiale crede di essere un padreterno (o una padreterna) pur non avendo né le capacità tantomeno la sensibilità di capire cosa c’è dietro a un padre di famiglia che ha più di 50 anni e che risparmia durante l’anno per stare in tribuna sotto la pioggia ad agitare una bandiera rossa. A Maranello dovrebbe vergognarsi qualcuno se si trattano così i tifosi. Poi si sa se la macchina non va è colpa della stampa (vedi Vettel con la polemica contro la Gazzetta dello Sport in Canada). Speriamo qualcuno si ravveda e chieda scusa a Beppe. Gli altri tifosi di tutto il mondo si sono coalizzati sul web e sui social…

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