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Sorpresa all’hotel Hilton che ospita la sala stampa, il catering è curato direttamente dall’hotel e forse per questione di sicurezza, siamo tornati ai tempi antichi in cui gli assaggiatori verificavano la presenza di veleno nel cibo destinato ai regnanti. Qui siam solo giornalisti ma si vede che il lavoro di assaggiatore va di moda tanto che qualcuno ha trovato le brioche sigillate nella confezione con tanto di morso di verifica. Al momento non si hanno notizie di camerieri defunti o in ospedale per intossicazioni, ma la confezione per precauzione non è stata consumata…
Si vede che l’organizzazione deve essere messa a punto, almeno si spera che sia così. I fotografi in pista, infatti, si sono trovati a gestire situazioni ridicole e stancanti. Ad esempio, mancavano passerelle per accedere ai diversi punti del tracciato, per arrivarvi bisogna uscire dal circuito e sottoporsi alla trafila dei controlli col metal detector. A un fotografo è stata sequestrata la macchina fotografa, restituita solo dopo diverso tempo per una verifica di cosa avesse fotografato. Nella sessione del venerdì per 45 minuti nessuno ha potuto lavorare, ma non solo. Gli organizzatori avevano indicato la terrazza di un palazzo come punto ottimale per riprendere un tratto di pista, i fotografi si sono precipitati salvo scoprire che si trattava di una casa privata, con tanto di famiglia a pranzo, che si è vista arrivare un gruppo di fotografi che chiedevano dove fosse la finestra! Immaginate la scena con questi che non parlavano inglese e i reporter che al 20 piano (senza ascensore pare…) volevano riprendere le macchine in corsa!!
Siamo arrivati al limite del ridicolo con i controlli serrati a Baku. Agli ingressi i controllori hanno avvisato che per la gara di domenica oltre al pass al collo serve esibire anche il passaporto per il riconoscimento! Secondo la FOM è una misura inutile visto che sul pass compare la foto e il nome della testata, per cui hanno consigliato di non farlo, ma i funzionari Azeri hanno ribadito che le regole da loro sono quelle, per cui ci sarà da discutere ad ogni controllo. Ufficialmente si tratta di una misura di sicurezza in quanto alcuni pass sono stati contraffatti, in realtà hanno timore di attentati al punto tale che lungo le recinzioni esterne c’era un militare ogni dieci metri, il che ha portato ad avere più soldati lungo la pista che gente sulle tribune.
Visto il clima poco sereno della regione, oltre ai tre incrociatori nella rada di Baku ci sono stati problemi anche con le comunicazioni radio. Quelle dei team sono criptate eppure qualcuno è entrato nel sistema e ha disturbato le comunicazioni fra pilota e box. Altri problemi con i telefoni, le cui linee venivano disturbate da segnali e rumori di fondo. Il tutto non deve sorprendere visto che il paddock sorge proprio attorno al palazzo del parlamento, con obiettivi sensibili nell’area, per cui i meccanismo di controllo telematico random, specie se con frequenze criptate, sono passate al setaccio. Accade anche da noi, chi passa per via Veneto a Roma vicino all’ambasciata americana o anche a Milano in zona Turati (consolato USA) ha gli stessi problemi di comunicazione, per cui a Baku non stupisce più di tanto.
Visto l’imbuto alla curva 8, quella con la torre del muro di cinta della città vecchia, per evitare incidenti si è deciso in gara di lasciare sempre accesa la bandiera gialla, per cui sarà vietato sorpassare e così si evitano problemi con safety car e bandiere rosse varie. Oltre a questa decisione si è pensato anche di modificare l’entrata nei box, troppo veloce “Rosberg si è lamentato – ha detto Ecclestone – gli ho detto che potrebbe entrare più piano…” intanto sono stati fissati i cordoli che lungo la pista saltavano. E sabato mattina, appena partite le prove libere, la Williams di Bottas è stata danneggiata uscendo dai box perché si è rotto un tombino che ha messo KO la macchina, con i commissari tecnici corsi subito per le riparazioni ma con tanto di bandiere gialle esposte, fra l’altro il pezzo di metallo ha sfiorato due commissari sulla pit lane, per cui è andata ancora bene…