Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
A certa gente non gli devi far saltare la mosca al naso, perché poi se la legano al dito e te la ritornano. In qualifica Max Verstappen non solo si è visto beffare da Hamilton, pole numero 99, ma pure dal compagno di squadra Perez. Troppo per uno come lui e in gara, complice un asfalto bagnato a pochi minuti dal via, alla prima curva ha regolato i conti: sorpasso al via su Perez, staccata con accompagnamento nel prato per Hamilton. Dopo di che si è trattato di amministrare Gara 1 e Gara 2. Eh sì, perché il gran botto fra Russell e Bottas al 30 giro, ha causato l'interruzione della corsa, la pulizia della pista e il ripristino della corsa con partenza lanciata.
E anche in questo caso Verstappen non si è fatto trovare impreparato, anzi ha dato lezioni di guida segnando giri veloci su giri veloci, anche se la seconda fase di gara ha mostrato ben altro. Se Lewis Hamilton ha sofferto il via, rovinando anche l'ala anteriore, ha dimostrato che uno come Verstappen può fargli perdere la lucidità. Infatti l'errore alla Tosa, con uscita nella sabbia e retromarcia per tornare in corsa, non solo gli ha fatto perdere posizioni importanti, ma sembrava aver compromesso del tutto una gara che poteva avere un esito diverso. E qui scatta quanto dicevamo prima: a certa gente non devi far saltare la mosca al naso.
L'incidente di Bottas e la sospensione della gara, hanno offerto a Hamilton la seconda occasione. Quella in cui gli eventi fortunati (per lui, mica per gli altri) gli consentono di giocarsi il jolly. E qui Hamilton è tornato quello di prima, concentrato, determinato e da nono in cui si trovava, a suon di giri veloci e sorpassi è risalito fino al secondo posto. Una parte di Gara 2 da incorniciare con una Gara 1 da dimenticare. Due errori nello stesso GP non sono da Hamilton e senza interruzione l'esito sarebbe stato ben diverso. La fortuna aiuta gli audaci, mai come stavolta è vero ma il modo di guidare, i giri veloci e la ritrovata freddezza, hanno dimostrato che c'è un campionissimo che stavolta ha di fronte un altro rivale degno di nota. Il resto della stagione sarà esaltante perché Imola, pista vera e in condizioni difficili, ha esaltato chi meritava.
Come Lando Norris, terzo con la McLaren e autore di una corsa sostanziosa, priva di errori e svarioni (pensiamo a chi, esperto, è finito in testacoda pure nel giro di ricognizione...). Avrebbe meritato il secondo posto, ma con le gomme morbide quasi sulle tele, riuscire a tenersi dietro le due Ferrari di Leclerc e Sainz, quarti e quinti, è già troppo. Bravissimo, davvero. Come bravi sono stati alla Ferrari, con un Leclerc che nelle fasi iniziali sul bagnato ha dato spettacolo. Era pure secondo, il terzo sarebbe stato meritato, ma a un certo punto ha mollato dopo che Hamilton lo ha superato. Segno che non ce ne era più e a quel punto meglio portare in fondo la macchina e raccogliere punti. Cosa riuscita e per fortuna senza danni. Quindi una gara degna di essere iscritta negli annali e due piloti come Verstappen e Hamilton che hanno dato spettacolo. Ci fosse stato il pubblico sarebbe stata la perfezione.