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Stagione numero 32 consecutiva, Gran Premio numero 483. Con questi numeri affrontiamo l'annata con la prima gara raggiungibile con poche restrizioni rispetto alle altre. Si gioca in casa, Imola, e per questo non vediamo l'ora di scoprire le novità imposte al tempo del Covid19. Il pass permanente della FIA, rinnovato in automatico dopo i problemi legati al 2020, impone però delle limitazioni, ovvero anche se il pass vale per tutta la stagione, l'accesso alle gare avviene in base alla capienza della sala stampa e dal numero di richieste ricevute per accedervi. Questo vuol dire che in alcune gare, pur con le credenziali permanenti, non sarà possibile andarci.
Superato il primo scoglio, si passa alla seconda fase. Il tampone Covid free deve essere eseguito almeno 24-48 ore prima dell'ingresso in sala stampa e ha validità di tre giorni. Quindi trovare un laboratorio accreditato, fare il tampone da privato (87 euro...), ricevere il risultato in 24 ore e presentarsi in autodromo per ritirare il pass stampa consegnando la documentazione che la FIA ha già inviato per tempo, con tutti gli aggiornamenti necessari in base all'evoluzione della pandemia, delle leggi nazionali e delle fasi burocratiche. Sono 37 pagine da firmare, sottoscrivere punto per punto e assunzioni di responsabilità varie, come ad esempio che in caso di malattia o decesso, gli eredi non hanno nulla a pretendere dall'organizzazione, oppure che il mancato rispetto delle norme e conseguente contagio può essere perseguibile. E' il sistema delle bolle di sicurezza per poter accedere in pista.
Ritiriamo il pass 2021, di un colore viola poco invitante (e col bordino nero non è che induca all'ottimismo...) e andiamo al centro Eurofins, delegato per i tamponi in loco. E' un sistema molto intelligente e pratico che semplifica la vita a chi deve lavorare in F.1. C'è una App da scaricare, ci si registra, si ha un codice sul cellulare e quando si va a fare il tampone, viene tutto registrato al pari della tracciabilità. Una sorta di passaporto sanitario molto pratico e utile. Visto che le 72 ore del tampone scadono sabato, prima di entrare in autodromo dovremo passare per il test. Incrociate le dita.
Arrivati in sala stampa, con accessi separati, troviamo vecchi amici del passato, come Emanuele, Marcello o Matteo. Alcuni colleghi (7 giornalisti italiani in totale...) alcuni fotografi. In totale meno di 40 persone su una sala stampa da 200 posti... Sistemato il computer e le connessioni, siamo andati in pista a vedere da vicino i piloti. E qui se ne scoprono delle belle. Perché un conto è la TV e le percezioni a distanza, un altro stare a bordo pista e ascoltare il suono del motore e capire come guidano i piloti.
Le Mercedes sembrano attaccate al suolo, con Hamilton che fa fare alla macchina quello che vuole mentre Bottas fa quello che gli consente la macchina. Sainz guida più pulito di Leclerc, che forza molto in ingresso e sui cordoli (infatti poi va a sbattere alla seconda della Rivazza), Perez guida a scatti nei transitori destra sinistra, Giovinazzi bello tondo in curva ma telegrafa (e segna un 9 tempo di rilievo, figurarsi se avesse la macchina in ordine). E poi Vettel. Ha un attimo di indecisione in ingresso curva. E alla fine paga pegno con Stroll. Manca di fiducia, non sente la macchina a posto.
Ricciardo e Norris sembrano due gemelli per come guidano e dove mettono le ruote. Tsunoda fa paura in ingresso curva, deciso e cattivo. Russell incanta. Con una Williams che ha problemi enormi, è l'unico del gruppetto di testa che appena entra in curva al punto di corda ha già aperto tutto il gas e la tira fuori con cattiveria. Spettacolare, peccato che il cronometro dica altro, ma non dipende da come guida.
Ottimo anche il servizio bar ristorante organizzato da Imola: una sala con chef dedicati, un bar a disposizione. Una volta si andava nel paddock e ci si muoveva fra le varie ospitalità, adesso l'ingresso al paddock è vietato. Le conferenze si fanno on line e non si hanno contatti con chi è nel paddock. Per fortuna a Imola c'è una terrazza panoramica e un punto in cui incrociare il personale. Di certo, lungo il percorso in pista, a fianco del monumento dedicato a Senna, ancora tante bandiere, foto e messaggi per il pilota brasiliano.
Passa Martin Brundle col cameraman, guarda, ci saluta e passa oltre col passo veloce. Per lui Senna non era una leggenda, era il rivale da battere in pista. E mentre i piloti delle Frecce Tricolori passano a volo radente in vista della esibizione di domenica, chiudiamo il computer e andiamo in hotel. Ci aspetta un altro test, un altro tampone e l'incognita del risultato. Forse l'unica vera emozione di questa F.1 attuale per chi la segue da vicino..
Foto Beppe Magni