F1, Gp di Spagna 2015: le tedesche funzionano, le italiane così così

F1, Gp di Spagna 2015: le tedesche funzionano, le italiane così così
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Che fine ha fatto la rimonta della Ferrari vista finora? Le novità portate dalla Mercedes funzionano, quelle della Rossa un po' meno. La reazione onesta della nuova gestione Ferrari, Arrivabene in testa, però, piace | <i>P.Ciccarone, Barcellona</i>
10 maggio 2015

BARCELLONA – Forse sarà soltanto un caso. Prendi la MotoGP, Jorge Lorenzo nicchia con la Yamaha e non vince nulla. Poi firma e vince il GP. Prendi la Mercedes F.1, Lewis Hamilton nicchia a firmare il contratto e Rosberg dopo la pole vince anche la gara battendo sonoramente il compagno di squadra. Coincidenze, sufficienti per far parlare, lasciare il dubbio e animare le discussioni al bar sport.

 

Poi vedi Vettel, terzo in Spagna, annaspare a oltre 45 secondi dalla Mercedes e ti chiedi che fine ha fatto la rimonta mostrata fino all’ultima gara. La Ferrari ha portato delle novità, al pari di Mercedes, e poi si scopre che le tedesche funzionano, le italiane così e così. E allora ti viene il dubbio: ci hanno fatto capire che Alonso non era sto granché in fatto di pilota, visto che le sue indicazioni erano sbagliate. Lo sosteneva pure l’ingegner Mauro Forghieri, che vantava fonti interne a Maranello.

 

Poi arriva Vettel, l’uomo squadra, quello che dà le dritte giuste guarda cosa ha fatto alla Red Bull. Mettono in pista le novità e, sorpresa: non vanno. Proprio come accadeva con Alonso. Allora, il dubbio è: piloti che non sanno che fare o tecnici che aggiungono colore a un quadro già bilanciato rischiando di pasticciare una visione già buona?

Non potendo provare in pista, come si faceva una volta, devi sperare che la teoria sia valida anche nella pratica. Ma non è così

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Anche questa è discussione per il bar sport, di sicuro in F.1 non c’è nulla di facile, tanto che Alain Prost, 4 volte campione del mondo, la vede così: “La Mercedes le indovina perché hanno una buona base di partenza, hanno capito cosa fa andare forte la macchina e se la toccano lo fanno nei punti carenti. Gli altri non hanno una macchina così competitiva e provano a toccare qua e là. Non potendo provare in pista, come si faceva una volta, devi sperare che la teoria sia valida anche nella pratica. Ma non è così e i risultati si vedono”.

F1 2015 Spagna sab 18
Le novità portate dalla Ferrari a Baecellona non hanno funzionato a dovere

 

Analisi logica, roba da prima media per intenderci, che certi cronisti non hanno capito o non vogliono capire perché fa più gioco dare addosso a tizio, che sta antipatico, o a caio perché in fondo me lo hanno ordinato… Alla fine nella gestione Ferrari di Maurizio Arrivabene, arriva una ventata di serietà e semplicità: “Non sono contento per il distacco che abbiamo preso, il podio mi piace ma vorrei essere più vicino alla Mercedes. Non tutte le novità hanno funzionato bene, credo che dobbiamo ancora capire come sistemarle al meglio. Quindi il podio va bene, ma non è stata una buona corsa per noi, non si può definirla tale”. E con questo ha messo a tacere anche coloro che vedono rosso sempre e comunque e sono più realisti del re.

 

La nuova gestione Ferrari piace anche per questo, poche ciance, molta onestà senza nascondersi dietro a un dito. Adesso, nei prossimi giorni, si spera che i collaudatori Gutierrez e Marciello capiscano cosa fare o che indicazioni trarre. Certo, forse sarebbe stato meglio avere un pilota ufficiale, ma i tempi in cui Schumacher e Barrichello si facevano 50 mila km all’anno di test, con il collaudatore Badoer che ne macinava altri 20 mila sono finiti. Oggi vige il computer e la simulazione. Costosa, precisa e, come si è visto, poco reale quando poi contro le due Mercedes c’è gran poco da fare…

 

Paolo Ciccarone

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