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MONTECARLO - Un secondo posto, per come si erano messe le cose alla vigilia della gara, fa bene al morale, ma alla fine questa Ferrari, con Vettel secondo e Raikkonen sesto, quanto vale? Quanto quella dell’anno scorso in termini di distacco sul giro, infatti Alonso si era preso otto decimi in qualifica, con una macchina che non vale quella di quest’anno, e Raikkonen un secondo e quattro. Quest’anno Vettel sette decimi e Raikkonen un secondo e tre, in mezzo non c’erano Red Bull o McLaren o altri ancora e questo spiega perché sia solo la Ferrari la vera e unica anti Mercedes, ma alla fine non basta ancora per recuperare il divario.
Il piazzamento è dovuto alla fortuna dell’errore Mercedes, e al mestiere del team che non ha sbagliato nulla, grazie a pit stop perfetti e strategie indovinate. Oltre a Vettel che a Monaco è riuscito a tenere dietro Hamilton nella volata per il secondo posto. Manca all’appello Raikkonen. In squadra sono divisi fra le critiche e le giustificazioni. Di sicuro ha una sfortuna sua ovvero trovarsi in mezzo ai problemi quando non è il caso o magari se li crea da solo (vedi botto al sabato mattina).
Gioco di squadra in casa Red Bull
In gara è bastato vedere come nel duello con Ricciardo il pilota della Red Bull sia entrato deciso e lo abbia passato, se Kimi non avesse lasciato aperta la porta in curva, Daniel non sarebbe passato e con Kvyat a portata di mano per Raikkonen il quarto posto ci stava tutto. Quindi, in vista del futuro rinnovo, dopo due anni deludenti e sempre allo stesso livello mentale e pratico, sarebbe il caso di rivedere qualcosa, a meno che non si voglia dargli ancora fiducia ma mancano gli elementi per capirlo.
Alla Red Bull, inoltre, hanno fatto gioco di squadra fra i due piloti. Al via Kvyat ha bruciato Ricciardo, ma ha anticipato il pit stop, Ricciardo è arrivato dopo e in gara si è trovato davanti infilando il russo alla chicane con una manovra da brivido.
Manca all'appello Raikkonen. In squadra sono divisi fra le critiche e le giustificazioni
Visto che poi non è riuscito a passare Hamilton e Vettel, la Red Bull gli ha fatto ridare la posizione a Kvyat che ha concluso quarto, miglior piazzamento della stagione. Come dire che per questioni di marketing e di gestione interna, visto che non c’era modo di andare sul podio, si sono arrangiati in proprio. Come quando la Ferrari faceva altrettanto. Ma Maranello veniva criticata per questo, la Red Bull fa finta di niente…
Paolo Ciccarone