F1, Gp di Montecarlo 2015: Ferrari, il problema si chiama Raikkonen

F1, Gp di Montecarlo 2015: Ferrari, il problema si chiama Raikkonen
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Mentre la Mercedes rimane davanti, le prestazioni di Raikkonen languono. Che il finlandese, forse infastidito dalle voci di mercato, stia diventando un vero problema per la Ferrari? | <i>P. Ciccarone, Montecarlo</i>
23 maggio 2015

MONTECARLO - La frase “Houston abbiamo un problema” è entrato nella storia universale per indicare qualcosa che va storto senza perdere la calma. Ora, anni dopo, si potrebbe trasformare in “Ferrari, abbiamo un problema” volendolo abbinare a Kimi Raikkonen. Ancora una volta il finlandese è mancato nel momento buono delle qualifiche mentre il compagno Vettel, terzo, insegue le due Mercedes di Hamilton e Rosberg, con l’inglese alla prima pole su questo tracciato dopo nove presenze in pista.

 

Se Vettel conferma la posizione con la Ferrari, Raikkonen ha deluso. Ha sbattuto al mattino e piegato una sospensione, nel pomeriggio si è preso oltre un secondo e tre e scatta sesto: “Se sono andato a sbattere è perché la macchina scivolava troppo” ha risposto a muso duro in conferenza stampa a un collega che con educazione aveva chiesto i motivi della toccata.

Reagire stizzito a una domanda legita fa capire che Kimi non è a suo agio

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Reagire stizzato a una domanda lecita fa capire che Kimi non è a suo agio, forse ha capito che qualcosa non funziona più nel suo rapporto con la Ferrari.

L'atteggiamento di Raikkonen infastidisce

Certo, ma se la macchina scivolava troppo è perché Raikkonen andava troppo forte dove non doveva, qualcuno magari provi a spiegarglielo visto che nei momenti topici Kimi manca sempre al contrario di Vettel…”Ho trovato traffico – si è giustificato il finlandese – sono stato rallentato nei giri buoni”. E’ vero, ma il traffico a Montecarlo vale per tutti il problema è che Kimi si mette nei guai da solo, vedi la toccata al mattino, e sembra non essere concentrato come dovrebbe per reggere il ritmo di Vettel. Sul giro singolo i due si equivalgono o addirittura Raikkonen è più veloce, ma quando c’è da fare il colpo, il tedesco c’è l’altro lo manca. E con l’atteggiamento solito di chi se ne infischia di tutto, non è che Raikkonen ispiri simpatia o comprensione.

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Raikkonen potrebbe essere turbato dalle voci di mercato

 

Ci si augura che migliori qualcosa in futuro, altrimenti accompagnarlo alla porta facendo largo ai giovani potrebbe essere la scelta più saggia per la Ferrari. E forse proprio le voci che danno un interessamento di Bottas a Maranello sta rendendo nervoso Raikkonen oltre misura: va bene tutto, ma vedersi un altro finlandese soffiargli il sedile, potrebbe essere la molla che rende il buon Kimi nervoso.

 

“L’errore lo han fatto a riprenderlo dopo che era andato via dalla Ferrari” ha detto un ex pilota. Errore o meno, fatto sta che è ancora lì e si aspetta ancora il colpo di reni che ne giustifichi lo stipendio al confronto con Vettel. Perché i tifosi di Kimi dicevano che la colpa era di Alonso che faceva il padrone in squadra, adesso con Vettel cosa diranno?

Mercedes domina, Hamilton è impeccabile

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Hamilton ha colto la prima pole a Montecarlo in carriera oggi

 

Tornando invece alla cronaca delle qualifiche, la Mercedes è sempre davanti e la Ferrari insegue a metà, dopo le qualifiche del GP di Montecarlo il responso è ben chiaro a tutti. Fare la pole, si sa, serve. Per farla occorre andare forte, e anche questo si sa. Ma quanto si deve andare forte non lo sa nessuno quando si parla di Lewis Hamilton. L’inglese della Mercedes ha inflitto oltre 3 decimi al compagno di squadra Rosberg, che al limite della tenuta ha sbagliato una frenata nell’ultimo giro lasciando via libera a Hamilton.

 

Ma a far capire che lo spettacolo di un pilota, talento naturale, deve essere ancora compreso, ci ha pensato Gerhard Berger, ex pilota Ferrari, McLaren e Benetton: “Ero andato a vederlo girare al mattino e ho visto che alla esse era impressionante – dice Berger – era il più veloce e snello fra tutti, guidava come se non ci fossero problemi. Poi l’ho rivisto in qualifica e ho capito che mi sbagliavo, nel senso che Hamilton aveva ancora qualcosa in tasca come margine e lo tira fuori al momento buono. Mai visto uno così da molto tempo”.

Rosberg al limite, ma non basta

Insomma, non si sa quale è il vero limite di Hamilton, mentre quello di Rosberg sì: “ho tirato al massimo e ho sbagliato, quando spingi succede e l’errore è tutto mio ma se hai uno come Lewis al fianco non puoi prendertela comoda”.Archiviata la prima fila, si passa alla Ferrari di Vettel, terzo, ma staccato di quasi 8 decimi, che a Monaco sono una vita visto che la pista è di tre km e mezzo…Fra gomme fredde per la temperatura esterna e carico aerodinamico inferiore rispetto ai tedeschi, oggi è il massimo che si potesse tirare fuori.

 

Paolo Ciccarone

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