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MONTECARLO - La frase “Houston abbiamo un problema” è entrato nella storia universale per indicare qualcosa che va storto senza perdere la calma. Ora, anni dopo, si potrebbe trasformare in “Ferrari, abbiamo un problema” volendolo abbinare a Kimi Raikkonen. Ancora una volta il finlandese è mancato nel momento buono delle qualifiche mentre il compagno Vettel, terzo, insegue le due Mercedes di Hamilton e Rosberg, con l’inglese alla prima pole su questo tracciato dopo nove presenze in pista.
Se Vettel conferma la posizione con la Ferrari, Raikkonen ha deluso. Ha sbattuto al mattino e piegato una sospensione, nel pomeriggio si è preso oltre un secondo e tre e scatta sesto: “Se sono andato a sbattere è perché la macchina scivolava troppo” ha risposto a muso duro in conferenza stampa a un collega che con educazione aveva chiesto i motivi della toccata.
Reagire stizzito a una domanda legita fa capire che Kimi non è a suo agio
Reagire stizzato a una domanda lecita fa capire che Kimi non è a suo agio, forse ha capito che qualcosa non funziona più nel suo rapporto con la Ferrari.
L'atteggiamento di Raikkonen infastidisce
Certo, ma se la macchina scivolava troppo è perché Raikkonen andava troppo forte dove non doveva, qualcuno magari provi a spiegarglielo visto che nei momenti topici Kimi manca sempre al contrario di Vettel…”Ho trovato traffico – si è giustificato il finlandese – sono stato rallentato nei giri buoni”. E’ vero, ma il traffico a Montecarlo vale per tutti il problema è che Kimi si mette nei guai da solo, vedi la toccata al mattino, e sembra non essere concentrato come dovrebbe per reggere il ritmo di Vettel. Sul giro singolo i due si equivalgono o addirittura Raikkonen è più veloce, ma quando c’è da fare il colpo, il tedesco c’è l’altro lo manca. E con l’atteggiamento solito di chi se ne infischia di tutto, non è che Raikkonen ispiri simpatia o comprensione.
Ci si augura che migliori qualcosa in futuro, altrimenti accompagnarlo alla porta facendo largo ai giovani potrebbe essere la scelta più saggia per la Ferrari. E forse proprio le voci che danno un interessamento di Bottas a Maranello sta rendendo nervoso Raikkonen oltre misura: va bene tutto, ma vedersi un altro finlandese soffiargli il sedile, potrebbe essere la molla che rende il buon Kimi nervoso.
“L’errore lo han fatto a riprenderlo dopo che era andato via dalla Ferrari” ha detto un ex pilota. Errore o meno, fatto sta che è ancora lì e si aspetta ancora il colpo di reni che ne giustifichi lo stipendio al confronto con Vettel. Perché i tifosi di Kimi dicevano che la colpa era di Alonso che faceva il padrone in squadra, adesso con Vettel cosa diranno?
Mercedes domina, Hamilton è impeccabile
Tornando invece alla cronaca delle qualifiche, la Mercedes è sempre davanti e la Ferrari insegue a metà, dopo le qualifiche del GP di Montecarlo il responso è ben chiaro a tutti. Fare la pole, si sa, serve. Per farla occorre andare forte, e anche questo si sa. Ma quanto si deve andare forte non lo sa nessuno quando si parla di Lewis Hamilton. L’inglese della Mercedes ha inflitto oltre 3 decimi al compagno di squadra Rosberg, che al limite della tenuta ha sbagliato una frenata nell’ultimo giro lasciando via libera a Hamilton.
Ma a far capire che lo spettacolo di un pilota, talento naturale, deve essere ancora compreso, ci ha pensato Gerhard Berger, ex pilota Ferrari, McLaren e Benetton: “Ero andato a vederlo girare al mattino e ho visto che alla esse era impressionante – dice Berger – era il più veloce e snello fra tutti, guidava come se non ci fossero problemi. Poi l’ho rivisto in qualifica e ho capito che mi sbagliavo, nel senso che Hamilton aveva ancora qualcosa in tasca come margine e lo tira fuori al momento buono. Mai visto uno così da molto tempo”.
Rosberg al limite, ma non basta
Insomma, non si sa quale è il vero limite di Hamilton, mentre quello di Rosberg sì: “ho tirato al massimo e ho sbagliato, quando spingi succede e l’errore è tutto mio ma se hai uno come Lewis al fianco non puoi prendertela comoda”.Archiviata la prima fila, si passa alla Ferrari di Vettel, terzo, ma staccato di quasi 8 decimi, che a Monaco sono una vita visto che la pista è di tre km e mezzo…Fra gomme fredde per la temperatura esterna e carico aerodinamico inferiore rispetto ai tedeschi, oggi è il massimo che si potesse tirare fuori.
Paolo Ciccarone