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SILVERSTONE – Prendete un vecchio aeroporto, disegnateci una pista veloce, poi col passare degli anni cambiate il tracciato, mettete chicane e curve qua e là, poi tenete il vecchio disegno, ovvero quello dove non c’erano punti di riferimento. Aggiungete il vento che va a sprazzi da un lato o dall’altro e alla fine ecco il risultato che cambia. Forse.
Metti tutto insieme su una pista tecnica e difficile come quella inglese e il risultato viene da solo: due Mercedes davanti, la musica non cambia: Hamilton fa la pole e rinuncia all’ultimo giro risparmiando le gomme, Rosberg rode a 113 millesimi e parte in prima fila: “Lewis ha fatto un giro incredibile, io ci ho provato, quasi tutto perfetto se non fosse stato che lui è stato più bravo di me ma per quanto riguarda la gara credo di avere un buon passo e un buon degrado delle gomme, penso che la musica potrebbe essere diversa” ha detto Rosberg.
Rimane alto il divario tra Mercedes e Ferrari
Non conta il fatto che Vettel sia stato mandato in pista nel traffico nel tentativo di migliorare l’ultimo giro buono, resta il divario che è sempre molto alto. Non si tratta solo di motore, ma tutto l’insieme che non quadra. E visto che qui c’erano modifiche alla macchina, non è che il risultato sia stato favorevole…Nel post qualifiche, i tecnici della Ferrari hanno riscontrato un danno significativo al fondo piatto della SF15-T di Vettel; questo fattore ha dubbio ha inficiato le prestazioni del tedesco, ma neppure Raikkonen, al netto di problemi, è riuscito a stare davanti alle Williams.
A questo punto della stagione, con un mondiale già segnato, cominciate a prendere nota che si parla già del prossimo anno, anche se l’imperativo di Maurizio Arrivabene, responsabile della rossa, resta sempre quello di vincere un paio di gare o tre entro l’anno. Speriamo, ma cosa ha fatto la differenza? “Noi lavoriamo sempre allo stesso modo – dice Massa – vedere le Ferrari dietro per noi è positivo, specie in classifica generale, ma i nostri obiettivi son sempre identici da due anni a questa parte”.
Perché non scegliere Massa per il post Raikkonen?
E a questo punto, visto che la gara appare quasi scontata (mai dire mai…), una considerazione: si parla di Bottas come possibile sostituto di Raikkonen alla Ferrari, ma Massa (che a Maranello conoscono bene) si difende dal finlandese, anzi a suo tempo stava davanti a Raikkonen ora sta davanti a Bottas, se proprio devono prendere uno per un periodo di transizione, perché non riprendersi Felipe che ha lasciato un buon ricordo?
Ma parlando di vento e curve diverse, i piloti hanno cominciato a tagliare allegramente le traiettorie e così la direzione gara ha deciso di cancellare i migliori tempi ottenuti col taglio. Ricciardo in Q3 è quello che ci ha rimesso di più, visto che da 7 è scivolato al 10 posto, ma su 20 piloti sono stati ben 12 quelli penalizzati nelle qualifiche, un po’ troppo, per cui anche questo aspetto della F.1 diventa ridicolo: a che serve fare vie di fuga enormi se poi, finendoci dentro, si viene penalizzati? E’ un altro aspetto che andrebbe rivisto: “Mettici un bel muro di cemento e poi vediamo se ci provano tutti a tagliare la curva” diceva una volta Robert Kubica. Un po’ drastico senza dubbio, ma che ci fosse un fondo di verità è lampante.