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SPA – Nell’elenco dei felici e contenti dopo la gara, figurano i 380mila tifosi accorsi in tribuna a celebrare Max Verstappen e il suo 11 successo stagionale su 13 gare, poi Chris Horner ed Helmut Marko in quanto menti della Red Bull, poi la lista degli infelici e scontenti prosegue in maniera ampia e variegata.
Scontento Perez, secondo, ma a oltre 20 secondi da Verstappen pur essendo partito in testa alla gara fin dalla terza curva e in parte anche Charles Leclerc, terzo, dopo essere partito al palo e aver visto la sua leadership durare lo spazio del rettilineo che porta alla chicane. Ovvero meno di un km e mezzo di gara. Ma a parziale consolazione del pilota Ferrari, c’è un podio e un distacco di 32 secondi su una pista lunga e difficile. Poteva andare peggio anche se non è andata come avrebbe dovuto, chiedere a Sainz, che alla prima curva ci ha rimesso nel panino con Piastri, spinto contro il muro e con una sospensione rotta e una Ferrari con una fiancata demolita che ha portato al ritiro dello spagnolo giri dopo.
Deluso in parte anche Hamilton, che puntava al podio ma si accontenta all’ultimo giro di togliere il passaggio più veloce a Verstappen, montando gomme medie invece che morbide, a sfregio nei confronti dell’olandese che ha dominato il week end ma non ha avuto la soddisfazione del giro veloce. Piccoli sfregi fra grandi campioni.
Poi il resto del GP è stato il solito girovagare di piloti alla ricerca dell’assetto migliore e della traiettoria asciutta, visto che al 20 giro qualche goccia di pioggia è venuta giù, ma non ha stravolto gli equilibri. Sorride parzialmente Fernando Alonso, quinto ma lontano dal passo dei primi GP e sorride Ocon, a punti con la Alpine che in questo momento cattura l’attenzione del paddock. Poi, per il resto, le scommesse riguardano solo quando Verstappen sarà campione del mondo e se riuscirà a vincere tutte le gare della stagione, obiettivo folle ma realizzabile visto il suo passo in campionato.
Tutto il resto è da aria delle vacanze estive, prima degli esami di riparazione autunnali, che per la Ferrari potrebbero sfociare in una rimonta positiva, visto che nelle ultime gare fra consumo gomme e prestazioni sembra essere finalmente trovato il giusto equilibrio, perché i 32 secondi che Leclerc ha subito da Verstappen (ma sono circa 10 da Perez), su una pista simile, fa sperare che nelle prossime gare, a partire dall’Olanda, il divario possa essere inferiore al punto da consentire una puntata al vertice e interrompere il dominio Red Bull. Difficile ma non impossibile, perché per la statistica è improbabile che a Verstappen vada tutto liscio fino alla fine del campionato e che nel caso accadesse, subito dietro ci deve essere una Ferrari per approfittarne.
In Belgio la Mercedes ha forse mancato una occasione, perché erano convinti che Hamilton avesse il passo per farcela e occupare il podio, ma stavolta è stata la Ferrari a vincere il derby degli altri, il campionato di quelli normali. E di questi tempi è l’unica, magra, consolazione possibile per tutti coloro che non guidano una Red Bull.