Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
Chi sono i promossi e i bocciati del GP d'Austria 2023? Scopriamolo insieme, sfogliando le pagelle del Gran Premio che si è svolto al Red Bull Ring dopo l'annuncio delle penalità che hanno cambiato la classifica finale del GP (ne parliamo qui)
Gara doppia, doppia pole e doppia vittoria per super Max Verstappen nell’appuntamento di casa per la Red Bull: un dominio assoluto e incontrastato, impreziosito dalla prova di forza al sabato su pista bagnata dove ha rifilato una bella lezione di guida a tutti, in primis al suo compagno di squadra, e dal giro veloce fatto segnare proprio sotto la bandiera a scacchi la domenica, una prova di determinazione assoluta (e brava la squadra alla fine a cedere e assecondare il suo campionissimo, non si vive solo di strategie al computer). È ufficialmente già iniziato il conto alla rovescia per il suo terzo titolo iridato (meritatissimo). Voto 9, un punto in meno del massimo solo per l’effettiva mancanza di avversarsi, anche se questo non è colpa sua.
Voto 7,5 a Leclerc, che coglie il suo migliore risultato stagionale in un fine settimana dove stranamente e paradossalmente è apparso un po’ sottotono, soprattutto nella sprint race in condizioni di pista umida (dove per sua stessa ammissione è in difficoltà con la monoposto di quest’anno), ma anche la domenica sembrava non avere il passo del suo compagno di squadra. E allora bene per la classifica e per il morale, sperando che questo 2° posto sia benzina per tornare ai suoi standard abituali.
Voto 6,5 a Perez, terzo la domenica, ma ancora una volta il messicano si è complicato da solo la vita in qualifica, partendo arretratissimo dopo avere collezionato una serie infinita di tagli anche se non aveva bisogno di rischiare. Gli è toccata così una bella rimonta la domenica, ma con una Red Bull era il minimo sindacale… Al sabato invece è andato tutto liscio, ma Verstappen era di un’altra categoria. Insomma, il messicano in qualche modo ha raddrizzato il suo week end, ma siamo ancora al di sotto delle aspettative.
Va decisamente stretto invece a Sainz il 6° posto (dopo la penalizzazione di 10 secondi) di domenica, dopo il bel podio del sabato: lo spagnolo in Austria non ha sbagliato un colpo e a ben guardare anche nella gara “vera” (ci perdonerà Domenicali…) ne aveva di più di Leclerc. Bravissimo nei corpo a corpo, sia in attacco che in difesa, avrebbe meritato un maggiore supporto dalla squadra, ma su questo ci torneremo. Intanto voto 9.
Voto 8,5 a Norris, che con una McLaren profondamente rinnovata è tornato alle zone alte della classifica, dove merita di stare: bello e corretto il suo duello con Sainz, sperando di vederlo duellare così per il resto della stagione.
Voto 7 ad Alonso, un po’ sottotono per tutto il fine settimana, ma comunque sempre davanti alle Mercedes. Forse gli avversari sono cresciuti, o forse semplicemente un turno di riposo può capitare anche ai fenomeni.
Voto 5 invece a Hamilton, anche se vedendo il rendimento altrettanto modesto di Russell viene il dubbio in Austria che il problema non fosse il pilota per team Mercedes, però il campionissimo inglese si complica la vita da sola compiendo una marea di tagli prima nelle qualifiche sprint, quindi nella gara della domenica, trovando comunque il tempo di lamentarsi continuamente in radio. Dai su… un po’ di contegno.
Voto 6 a Russell, penalizzato da un problema tecnico nelle qualifiche per la gara sprint, ma fuori dal Q3 di suo per la gara della domenica. È scattata così una doppia rimonta fino… al 7° posto, ma lui mica aveva una Red Bull.
A punti anche Gasly, tornato a essere il migliore alfiere della Alpine, anche se su una pista in cui le monoposto francesi erano tutt’altro che imbattibili. Voto 6,5, benino ma manca di tempismo.
Chiude la zona punti Stroll, che nemmeno in Austria fa meraviglie ma viaggia più vicino del solito al suo compagno di squadra, anzi a ben guardare al sabato lo precede pure. Voto 7, ora continui così.
Fuori dai punti, al solito bravo Albon (voto 7,5) che sfiora l’impresa di andare a punti con la Williams, ma bene anche Sergeant (voto 7) che chiude la gara della domenica con un discreto 13° tempo. Ora però deve essere più incisivo. Soprattutto voto 9 a Hulkenberg, splendido 4° nelle qualifiche della gara sprint, buon 8° in quelle per la gara domenicale e quindi a punti al sabato, mentre la domenica si deve ritirare per un problema tecnico mentre era nuovamente in zona punti. Il tutto con una Haas, che evidentemente ha fatto benissimo a richiamarlo dalla pensione.
Voto 5 invece al muretto Ferrari, perché dopo avere passato due anni a inventarsi modi creativi per rovinare le gare di Leclerc, ora per “rimediare” protegge il monegasco anche quando non c’è nessun reale motivo per farlo: in Austria Sainz andava palesemente più forte, con l’attuale classifica un 2° o un 3° posto non cambia molto per Leclerc, era giusto dare via libera allo spagnolo. Un analogo episodio era già accaduto in Canada, anche lì senza molte giustificazioni. Intanto in Austria così facendo la Ferrari ha perso un possibile doppio podio, speriamo che non perda anche lo spagnolo a fine contratto, perché è davvero bravo anche se forse non è un talento puro come il monegasco e perché le alternative non ci sono, o comunque un top driver non accetterebbe mai un contratto da seconda guida, quindi ancora una volta non è chiaro dove vogliano andare a parare in Ferrari. Urgono chiarimenti.
Infine - ma questo era scontato vero? - voto 0 alla FIA, perché sono anni che ci si lamenta dei track limit con sensore annegato nell’asfalto e invece di trovare una soluzione ogni anno è peggio: in Austria è stato ampiamente superato il limite…. del ridicolo, per restare in tema, vediamo se servirà di lezione ma in questa F1 proiettata al futuro manca l’umiltà per riconoscere gli errori e tornare alle soluzioni di buon senso del passato. Parliamo della gestione gara e del ricorso fatto da Aston Martin che ha cambiato la classifica finale in questo articolo