“Forza Ferrari, grazie a tutti” in perfetto italiano, o quasi. Sebastian Vettel comincia con un podio l’avventura in rosso e per ingraziarsi squadra, e i tifosi spolvera, quel poco di italiano che conosceva. Ottimo per la platea e per chi, appena pochi mesi fa, vedeva in Vettel il nemico numero 1, il “bimbominkia” che aveva rubato i mondiali alla Ferrari e ad Alonso.
Tutto dimenticato, tutto scordato, ora che è l’alfiere del cavallino. La simpatica frasetta dopo gara, però, non può far scordare quanto visto in questa corsa: Hamilton primo davanti a Rosberg, ovvero le Mercedes sono ancora di un altro pianeta. E i 34 secondi di distacco patiti da Vettel non sono nemmeno reali. Perché a un certo punto i due della Mercedes han tirato fuori il braccio dal finestrino e se la son presa comoda.
Quindi non si sa ancora quanto sia il potenziale delle frecce d’argento, quello che si è capito è che la Ferrari, con la SF15T ha gli stessi valori di carico delle rivali e quindi la differenza sta tutta nel modo in cui sfruttare le gomme e nella potenza del motore. Ma attenzione a gioire: ci sono ancora dei problemi. Il primo riguarda Kimi Raikkonen. Certo, il ritiro non è colpa sua. La gomma posteriore sinistra non è stata agganciata e il finnico si è dovuto fermare per strada. C’è da capire cosa sia successo al pit stop visto che la stessa pistola sulla macchina di Vettel non ha dato problemi.
Raikkonen non è esente da errori
Kimi ha commesso due errori in qualifica, e senza sarebbe partito più avanti. In gara è scattato bene ma poi si è come impiantato a centro curva venendo tamponato prima da Sainz e poi da Nasr. La rimonta seguente era buona per la plebe, visto che con le gomme soft era velocissimo rispetto a tutti, ma ad appena un decimo dai tempi delle Mercedes che avevano le gomme medie. Come dire che a parità di coperture, i tedeschi non lasciano spazio.
Chi affiancherà Vettel nel 2016?
Ma con questa gara e l’atteggiamento di Raikkonen, si è capito già una cosa, che va a incastrarsi con un altro aspetto poco visibile. Kimi ha il contratto in scadenza, Vettel è appena arrivato e va sul podio, come dire che se l’anno scorso la scusa della macchina reggeva, quest’anno con macchina diversa il problema è rimasto lo stesso. Quindi la Ferrari sa, che se va avanti così, entro breve deve prendere una decisione per il secondo pilota.
E qui si innesta la seconda parte del problema. Hamilton ha vinto alla grande, ma ha un atteggiamento diverso rispetto al solito. E’ diventato il solista, sta nei box per conto suo, ultraconcentrato. E anche lui ha il contratto in scadenza. Ha chiesto tanti soldi alla Mercedes. Ora, vincendo così, dimostra che li vale. Ma perché restare in Mercedes se a fine anno si libera un posto alla
Hamilton in Ferrari?
E’ questa la grande tentazione dell’inglese, il colpo di mano che rischia di scombussolare tutto.
Certo, siamo solo alla prima gara, c’è un mondiale da giocarsi e 19 corse da disputare. Ma le linee politiche sono già ben chiare e definite. La vittoria in Australia è un biglietto da visita fantastico: pensate a fine anno se Lewis ha il terzo titolo in tasca e si presenta a una Ferrari in ulteriore crescita. Con Vettel e Hamilton verrebbe fuori uno squadrone da paura, magari con una rossa competitiva.
Il mondiale 2015 è appena partito, ma gli occhi sono già al 2016!
Paolo Ciccarone