F1, GP Cina 2017: la Giovinazzi-mania e tutte le altre news da Shanghai

F1, GP Cina 2017: la Giovinazzi-mania e tutte le altre news da Shanghai
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Le ultime notizie direttamente dal paddock dello Shanghai International Circuit, teatro del GP di Cina
7 aprile 2017

Piero Ferrari dona 800 mila euro nella ricerca

A Modena ha destato sensazione l'investimento di 800 mila euro per i prossimi 4 anni per l'assunzione di 60 neolaureati nel programma sviluppato da HPE COXA in collaborazione con l'Università di Modena e Reggio. Si tratta di un investimento legato al settore dell'automotive e Piero Ferrari, da sempre attento alle esigenze del territorio, non ha lesinato nell'investimento. I ragazzi hanno così la possibilità di lavorare e studiare soluzioni future per il mondo dell'auto. Grande gesto di Piero Ferrari e dimostrazione di come sul futuro si debba investire sempre.

Nasce in Spagna Ferrari Land

Dopo il parco tematico di Abu Dhabi anche in Spagna, a 100 km da Barcellona, nasce un parco dedicato alla Ferrari. E' stato inaugurato lo scorso 6 aprile alla presenza dei responsabili della Casa del cavallino e delle autorità politiche locali. Non è proprio come quello arabo, ma ci sono gli stessi elementi di base, gusto per la velocità con una serie di attrazioni, compresa una rotaia da 0 a 150 orari con una accelerazione di 4g, oltre a modelli vari della rossa. La speranza è che produca più ritorni rispetto a quella araba che langue, tanto che ci sono pure evidenti segni di degrado, specie nella verniciatura esterna che da rosso vivo Ferrari è diventata rosa sbiadita... Colpa del deserto e del sole.

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Tutti pazzi per Giovinazzi

Come spesso succede sono in tanti a rivendicare i meriti dell'arrivo di Antonio Giovinazzi in F.1, dall'ex manager e mentore, all'attuale manager e mentore, a chi da ex tecnico e mentore lo aiutava, non è mancato qualcuno che ha ricordato di avere ancora dei debiti, qualcosa come 20 mila euro, spesi ai tempi del kart e mai rimborsati. Insomma, quando va bene sono tutti bravi nel rivendicare i meriti di una carriera che invece è frutto della caparbietà e bravura di chi guida, di chi ha lasciato casa e si è trasferito in Inghilterra e ha sofferto sulla propria pelle. E siamo solo al debutto in F.1, figurarsi se dovesse vincere qualcosa in futuro; probabile che dalle scuole elementari il bidello possa rivendicare qualche azione in merito...

La F.1 italiana è fatta ... di terroni!

Una volta per correre in F.1 dovevi provenire da una famiglia agiata, gente che aveva le possibilità di farti correre e così, guardando negli annali dei piloti italiani di F.1, la maggior parte arrivava dal Nord. Poche le eccezioni, fino a qualche decennio fa. Il talento e il management hanno portato a una decisa inversione di tendenza. Se si guarda agli ultimi 20 anni si vede che i piloti italiani di F.1 arrivano tutti dal sud o al massimo dal centro (vedi Fisichella di Roma).Trulli è abruzzese, Liuzzi nato a Locorotondo provincia di Bari si è poi trasferito a Pescara, ora Giovinazzi che è nato a Martina Franca, Taranto. Il bari...centro (gioco di parole) si è spostato al sud, strano se si pensa che proprio il sud Italia ha meno impianti, meno piste, meno soldi e più problemi rispetto ad altre parti della nazione, come dire che quando c'è il talento non importa dove nasci prima o poi ne vieni fuori.

A Shanghai col metrò meglio dell'auto

Quando fu inaugurato nel 2004 per arrivare all'autodromo di Shanghai era una avventura, nel senso che nemmeno i tassisti sapevano dove fosse e spesso facevano inversione a U in autostrada, coi camion che arrivavano a palla! Da qualche tempo la situazione è migliorata in quanto c'è un metrò che collega direttamente il centro della città con l'ingresso principale dell'autodromo. Per fortuna nei giorni di prove non c'è nessuno in tribuna, tanto che molte sono oscurate da pannelli pubblicitari tanto per dare un senso a gradinate che non sono mai state riempite in 13 anni. C'è poi il problema della zona, ex palude, che tende ad infossarsi sempre più - stile torre di Pisa per intenderci - e che costringe tutti gli anni a importanti lavori di rimessa in sesto dell'asfalto per eliminare o ridurre gli avvallamenti. Per la cronaca, le casette dei box assomigliano a palafitte, con laghetti che le circondano. E per sostenere il tutto sono stati impiantati 18 mila pali di cemento. Ma la zona sprofonda lo stesso...E pensare che era costato "appena" 300 milioni di euro, cifra che nel 2004 in Cina bastava per sostentare una città di 30 mila abitanti per oltre un anno...

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