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Dargli addosso, ora, sarebbe troppo facile. E non è il caso, perché se il weekend di Antonio Giovinazzi è stato un disastro con due errori fatali, è anche vero che ci sono tutte le attenuanti del caso. Sbagliare non fa mai bene, se lo fai in qualifica mentre stai tirando al massimo ci può stare, farlo anche in gara in condizioni meteo difficili, diventa dura da giustificare. Se in Australia tutto quello che poteva andare bene o ha fatto, in Cina tutto quello che poteva andare storto pure. Dal venerdì con la sessione annullata, dal tempo incerto del sabato alla pista bagnata della domenica.
Certo, al volante c'era lui, ha sbagliato lui e nemmeno si è nascosto dietro a un dito. Anzi, ha mostrato una lucidità mentale che gli fa onore: "Ho imparato molto da questo week end, ho fatto tesoro degli errori ma sopratutto ho capito che tutto l'impegno e la fatica per arrivare fin qui possono essere fatti sparire in un colpo solo". Ovvero, Giovinazzi sa che anni di sacrifici, fatica e impegno possono finire in un lampo in un cestino della spazzatura.
Sbattere due volte in un week end è uno di quegli elementi che i team manager non dimenticano, specie squadre come la Sauber che hanno problemi col budget, ma se ricordate l'anno scorso a Montecarlo, pochi giorni dopo aver vinto il primo GP, Verstappen fece una collezione di botti da paura. Eppure aveva vinto due settimane prima, era l'eroe moderno. Due settimane dopo era considerato l'idiota fortunato che pagava dazio. In F.1 non c'è niente di facile, i giudizi superficiali sono dietro l'angolo.
Ora, senza voler assolvere Giovinazzi per un errore che non doveva fare, siamo sicuri che la squadra non abbia sbagliato e abbia messo i suoi piloti in condizioni difficili? Infatti anche Ericsson, pochi istanti prima, era arrivato lungo e uscito di pista nella stessa curva. Poi arriva Antonio, che si tiene a centro pista, ci dà dentro di gas e perde la macchina sul viscido. Ebbene, una squadra che sa gestire i piloti, sapendo della loro poca esperienza, non li avrebbe esposti a condizioni simili; se è stato fatto è perché il team voleva giocarsi l'azzardo per puntare a qualcosa in più, leggi punti quindi soldi.
Tutti pazzi per Giovinazzi è valido anche oggi, anzi di più, rispetto al prima e che i criticoni se ne facciano una ragione. Il ragazzo non sarà un Hamilton o un Verstappen, ma merita la F.1 e gli errori ci stanno
E' andata male, a rimetterci la faccia è Giovinazzi, ma proprio la reazione di Antonio dimostra che il ragazzo ha cervello, sa cosa sta facendo e meriterebbe di proseguire. Provate a dovervi giocare il jolly della vita, oggi corri domani non si sa, poi diteci se non provate a fare di tutto per lasciare un segno. In Australia è andata bene, in Cina no. La speranza è che Antonio abbia altre possibilità, che possa fare una stagione sereno senza doversi giocare curva per curva il futuro, perché queste sono le condizioni dove più facile sbagliare che fare bene.
E per chi come al solito non aspettava altro per criticare, tutti pazzi per Giovinazzi è valido anche oggi, anzi di più, rispetto al prima e che i criticoni se ne facciano una ragione. Il ragazzo non sarà un Hamilton o un Verstappen, ma merita la F.1 e gli errori ci stanno. O avete dimenticato Vettel, 4 titoli mondiali, i casini che ha combinato l'anno scorso col compagno di squadra, botti e altro ancora? O pure lui è un miracolato che non merita la F.1? Su, dai, una calmata e finitela di spargere cacca appena ne avete l'occasione solo per il gusto di farlo.