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MONTREAL - Nulla da fare, per Carlos Sainz e la Ferrari nemmeno stavolta è stata l'occasione giusta per vincere. Contro Max Verstappen e la sua Red Bull non c'è stato verso di recuperare quei pochi decimi che alla fine hanno fatto la differenza fra essere un vincente o l'ennesimo sconfitto. Le parole del responsabile della GES Ferrari, Mattia Binotto, sono state di incoraggiamento: "Bravo Carlos, è mancato poco ma hai fatto il massimo". Magra consolazione, perché con un Leclerc che partiva ultimo dopo la sostituzione di motore e turbo, le speranze di contrastare la corsa mondiale di Verstappen erano tutte nelle mani di Sainz ma senza risultato. Il monegasco, per contro, si è arenato dietro la Alpine di Ocon nella prima parte di gara e la sua strategia è stata in parte vanificata, col risultato di un quinto posto dietro alle due Mercedes di Hamilton, tornato sul podio, e Russell.
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l resto della corsa, dopo l'entrata della safety car al 49 giro per rimuovere la Alpha Tauri di Tsunoda (andato a muro uscendo dai box...) è vissuto sul mini GP di 15 giri finali. Con Verstappen che aveva montato le gomme dure qualche giro prima di Sainz e quindi con lo spagnolo favorito sul finale per le coperture più fresche. Ma non c'è stato verso. La Safety Car è tornata ai box al 55 giro e fino al 70 Verstappen ha mantenuto quei cinque-sei decimi di vantaggio che gli hanno permesso di vincere ancora. E il giro più veloce di Sainz fa capire come la Ferrari, mediamente, era messa meglio della Red Bull salvo che per un particolare che qui ha fatto la differenza. Mancava la trazione. L'uscita delle curve lente e le chicane hanno mostrato una Ferrari quasi impantanata, incapace di prendere quello spunto per tentare un sorpasso in fondo al rettilineo. Una settimana fa, a Baku, era accaduto esattamente il contrario, ovvero la Ferrari ne aveva talmente di più rispetto alla Red Bull, che si fatica a capire cosa sia cambiato in sette giorni se non una mappa più conservativa per la Ferrari che, forse, non ha voluto rischiare e quindi ha fatto perdere quel qualcosa in più che le rosse avevano su un tracciato veloce come quello di Baku e che in Canada si è trasformato in un difetto: "Avevamo il passo gara molto buono - ha detto Sainz - ho spinto al massimo ma non c'è stato verso di avvicinarsi a Verstappen per tentare un attacco".
Se Verstappen gongola, in Red Bull devono fare i conti con un motore saltato a Perez, il primo dei ritirati, segno che anche da quelle parti i problemi che hanno afflitto la Ferrari di Leclerc potrebbero presentarsi in forma più o meno violenta, come già accaduto nelle prime tre gare. Quello che è certo è che Verstappen allunga in classifica generale e per la Ferrari è una brutta notizia, specie dopo gli entusiasmi dell'avvio di stagione. Fra due settimane si corre a Silverstone, gara di casa della Red Bull e le premesse non sono certo delle migliori. Da Montreal esce a testa alta Hamilton con un podio che lo rinfranca ma non risolve i problemi della Mercedes: "Mi è sempre piaciuta Montreal e questa pista e il podio è un buon risultato, sono felice davvero per tutti coloro che a casa hanno lavorato per questo risultato". Alonso, che era partito in prima fila, ha concluso settimo davanti alle due Alfa Romeo di Bottas e Zhou. Per lo spagnolo il sogno di un podio è svanito per una strategia sbagliata del team che lo ha relegato indietro pure al compagno di squadra Ocon.