F1, GP Canada 2019: Vettel, i commissari hanno sbagliato?

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I commissari del Gran Premio del Canada di Formula 1 hanno commesso un errore penalizzando Sebastian Vettel? Il nostro inviato F1 spiega cos'è successo
9 giugno 2019

MONTREAL - Alla fine resta solo l'amaro in bocca per come è finita. Perché episodi simili, in passato, non hanno avuto lo stesso risultato. Ovvero dare 5 secondi di penalità a Vettel per aver chiuso Hamilton ha stravolto l'esito di una gara in cui la Ferrari aveva dominato fin dalle prove e avrebbe meritato il successo. Il regolamento cita all'articolo 38.1 che un pilota che esce di pista non deve causare problemi a chi segue. In questo caso, tecnicamente, ripetiamo: tecnicamente, la manovra di Vettel non ha rispettato la norma. Ovvero, finendo fuori in sovrasterzo, è rientrato e ha chiuso Hamilton che è stato costretto a frenare.

Tanto basta per infliggere non solo 5 secondi ma anche 2 punti sulla patente a Vettel perché la manovra è ritenuta pericolosa e punita. Sempre in base al regolamento la Ferrari potrebbe anche fare appello, ma a quanto pare non si rientra nel caso specifico, anzi è sembrato quasi che la squadra abbia preso atto, seppure con rammarico, la decisione dei giudici. Nel collegio dei commissari c'era Emanuele Pirro, Gerd Ennser, Mathieu Remmerie e Mike Kaerne. Conoscendo l'esperienza e la validità di Pirro, è probabile che il giudizio non sia stato unanime visto che come pilota avrà portato la sua esperienza.

Resta il fatto che la FIA è intervenuta in maniera decisa: "Le immagini TV e i dati in nostro possesso hanno detto chiaramente che Vettel non ha rispettato le regole e andava penalizzato in base alle norme. Comprendiamo che i tifosi e gli appassionati abbiano una visione diversa delle cose, ma le norme sono state applicate in maniera corretta". Si può obiettare che in passato siano state prese decisioni diverse e che spesso i commissari non seguano sempre una linea unica di giudizio. Specie nei confronti dei piloti che lottano per il mondiale o per la vittoria, come nel caso Vettel ed Hamilton.

Di sicuro mancano due elementi fondamentali: è morto Charlie Whiting, quindi il direttore di gara che aveva negli anni imposto un modo di interpretare le regole, e manca Bernie Ecclestone che, al contrario di Liberty Media, sapeva come e dove intervenire. Per il bene del mondiale una vittoria della Ferrari ci voleva e la Ferrari aveva fatto per bene tutto quello che poteva. Per come vanno le cose invece di sette vittorie di fila della Mercedes (la 5 di Hamilton...) una rossa vincente avrebbe dato slancio e interesse. Un peccato, perché Vettel avrebbe meritato e la Ferrari anche. Purtroppo c’è stato un piccolo errore di Seb che ha avuto un grande risalto e questo alla fine è quello che resta negli annali.

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Da Moto.it

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