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Ha dominato dal primo all’ultimo metro come piace a lui e come ci aveva abituato a fare in Red Bull, un po’ meno in Ferrari. Inutile girarci intorno: Vettel è stato il grande dominatore del week end canadese, a partire da una pole position fatta di cuore e precisione chirurgica. E poi una partenza perfetta, i primi giri su un ritmo insostenibile per gli altri e la seconda metà di gara a controllare. Impossibile chiedergli di più. Voto 10, rullo compressore.
Alle sue spalle, Bottas si è cucito addotto le mostrine di caposquadra, come il finlandese riesce sempre a fare quando Hamilton è in giornata no, ma contro la rossa di Vettel anche lui ha capito subito che sarebbe stata durissima. Ci ha provato dopo il cambio gomme, ma un lungo lo ha ricondotto a più miti consigli. Nel finale patisce il ritorno di Verstappen, ma riesce comunque a portare a casa un secondo posto buono soprattutto per rafforzare la sua posizione in squadra per il rinnovo del contratto. Voto 7,5, solido
Terzo in qualifica e al traguardo Verstappen, su una pista dove è un attimo combinare disastri e più di un suo detrattore già pregustava lo spettacolo. E invece niente, l’olandese stavolta non ha sbagliato nulla, portando a casa il massimo per la Red Bull su una pista di motore come il Canada. E per poco non si mangiava Bottas nel finale. Voto 8, finalmente efficace oltre che veloce. Voto 0, invece, per l’ormai famosa risposta data in conferenza stampa a chi gli chiedeva dei suoi recenti errori: va bene, le domande saranno sempre le solite, ma sei pagato profumatamente anche per rispondere. Ogni volta, anche a quelle che non gradisci. Chissà se in Red Bull, sempre così attenti alla comunicazione, si sono presi la briga almeno stavolta di insegnare a Max come si sta al mondo, nel frattempo sarebbe simpatico - anche se non succederà mai - che i giornalisti tutti per un paio di gare non facessero più alcuna domanda all’olandese.
Alle sue spalle, Ricciardo coglie un 4° posto tutto sommato insperato alla vigilia, quando sembrava necessario sostituire i componenti della power unit danneggiati a Montecarlo, con conseguente penalizzazione. I tecnici del team invece hanno compiuto il miracolo e il buon Daniel li ha ripagati con una gara intensa, a dispetto di una potenza probabilmente un po’ ridotta. Bravo nel superare Hamilton nel gioco dei pit stop e poi a resistere al ritorno dell’inglese. Voto 7, certezza.
A proposito dell’inglese, cosa sia capitato ad Hamilton sulla sua pista preferita rimane un mistero: certo, non è arrivata l’evoluzione di motore attesa e in gara l’inglese ha sofferto di qualche problema di troppo sempre con la power unit, però il suo rendimento è stato oggettivamente molto al di sotto di quello di Bottas e soprattutto del suo potenziale. Forse l’inglese si è semplicemente preso un’altra delle sue giornate di “vacanza”, ogni tanto gli capita. Però quest’anno non ha una macchina che dà un secondo a tutte le altre, meglio restare sempre sul pezzo. Voto 5, sottotono.
E voto 5 anche a Raikkonen, perché mentre il suo compagno di squadra dominava lui non è riuscito a guadagnare una sola posizione, anzi, ne ha persa una al via spiaggiandosi in un inutile 6° posto. Il finlandese paga cara una sbavatura nell’ultimo giro buono delle Q3, ma ancor di più un atteggiamento un po’ troppo remissivo in gara. Certo, davanti a lui tutti tiravano, nessuno ha sbagliato e il finlandese non aveva la versione evoluta del motore, ma crediamo che Kimi avesse comunque la macchina e il talento per fare molto meglio. Inconsistente.
Di tutt’altra pasta, ancora una volta, il 7° posto di Hulkenberg, che in gara conferma quanto di buono mostrato in qualifica. Sempre concreto e veloce, il tedesco è una garanzia. Voto 7,5: impeccabile.
Alle sue spalle, Sainz sopravvive ad una chiusura un po’ ottimistica di Perez (o almeno chi scrive valuta così il contatto tra i due) e si installa alle spalle di Hulkenberg, ma senza mai dare vita a un duello in casa che effettivamente avrebbe poco senso. Voto 7: veloce e intelligente.
Buono anche il 9° posto di Ocon, con una Force India che in Canada è apparsa in leggera ripresa, ma del resto questa era una pista congeniale al team in rosa. Soprattutto, il francese sta sempre davanti a Perez, e questo non è cosa da poco. Voto 7, in crescita.
Chiude la zona punti un eccellente Leclerc, abile a tirare fuori davvero tutto il possibile dalla sua monoposto al sabato e in gara a condurre con il giusto mix di intelligenza e aggressività, il tutto con un’autorevolezza sorprendente (basti vedere come resiste ad Alonso). Un 10° posto forse poco eclatante, ma che dice molto sul talento del francese: voto 7,5, sorprendente.
Fuori dai punti, voto 5 alla Haas intesa come team, perché a inizio stagione le potenzialità della vettura erano ben altre e invece tra errori di Grosjean, guasti tecnici e difficoltà di messa a punto il team americano sta raccogliendo molto meno del previsto. E voto 4 anche alla McLaren, che dopo avere detto peste e corna della Honda si trova con una monoposto con lo stesso motore della Red Bull ma distante anni luce dalla competitività delle lattine.
Voto 3 infine alla Direzione di Gara, perché in un’epoca in cui tutto è controllato al centesimo in tempo reale sbagliare a contare i giri di gara è semplicemente ridicolo. Per fortuna non ci sono stati sorpassi all’ultimo giro, altrimenti la questione avrebbe preso una piega ben più seria.
Vettel 10
Verstappen 8
Bottas 7,5
Hulkenberg 7,5
Leclerc 7,5
Ricciardo 7
Sainz 7
Ocon 7
Hamilton 5
Raikkonen 5
Haas 5
McLaren 4
Direzione di gara 3