F1, GP Canada 2017: il commento alle qualifiche

F1, GP Canada 2017: il commento alle qualifiche
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L'analisi della giornata di qualifica, vista dal nostro inviato a Montreal e ascoltata dalle parole di Hamilton
10 giugno 2017

C'è bisogno di tornare all'uomo, ovvero riscoprire l'essenza della sfida fra la macchina e chi la conduce, negli ultimi anni è sempre stato il fattore predominante, la macchina che prevale sull'uomo. Poi i piloti si sono adattati, vincono o perdono, non cambia molto. Facce tutte uguali, espressioni solite, dichiarazioni in carta carbone. Poi in Canada è successo qualcosa, ovvero a una pole position strappata coi denti da Lewis Hamilton, ecco che si torna a parlare di uomini, di tifo e di passione.

Con la pole numero 65, quante quelle realizzate dal suo idolo, Ayrton Senna, Lewis Hamilton entra nella storia. Lo ha già fatto vincendo tre mondiali, ma le pole position erano le specialità di Senna. E quando dopo le qualifiche, vinte davanti a un Vettel coriaceo ma anche poco preciso (due errori su tre tentativi) è caduto l'ultimo velo di pilota freddo e distaccato. E' successo quando gli è stato consegnato il casco di Ayrton Senna, regalo della famiglia, per onorare un grande tifoso di Ayrton, un pilota che lo ha eletto a idolo da imitare e seguire. La commozione ha fatto capolino in Hamilton quando ha visto il casco di Ayrton (quello della Lotus Camel del 1987), consegna avvenuta davanti al pubblico della tribuna. A quel punto una lacrima è spuntata sul viso di Hamilton, da sempre considerato freddo e insensibile a certe cose, invece questo gesto lo ha reso umano: "E' sempre stato il mio idolo, il pilota di riferimento della mia carriera, aver ottenuto la 65 pole e averlo uguagliato mi rende di orgoglio, ma mai come aver ricevuto il suo casco originale, davvero non ho parole". Come si dice in questi casi, giù il cappello.

La press conference post-qualifiche di Montreal 2017: occhi puntati sul casco di Senna
La press conference post-qualifiche di Montreal 2017: occhi puntati sul casco di Senna
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Perché se Hamilton ha ottenuto la pole position col nuovo record del tracciato di Montreal, in 1'11''459, la battaglia che si è dato con Vettel, secondo, è stata semplicemente spettacolare. A un primo giro record della Mercedes la Ferrari ha reagito con un tempo di appena 4 millesimi più lento nel primo giro utile di Sebastian. Poi l'animale da corsa che c'è in Hamilton ha tirato fuori un altro giro da paura e alla fine i 330 millesimi che lo separano da Vettel, che gli parte a fianco in prima fila, non sono per niente sufficienti per farlo stare sereno. Perché Vettel ha sbagliato due giri su tre, segno che ha spinto al massimo: "Vincere qui per me è sempre stato speciale - ha detto Hamilton - fare la pole è fantastico, me la godo, sono davvero felice per come è andata. E' fantastico e incredibile riuscire a migliorare sempre, giro dopo giro, ma il merito va anche alla squadra che ha fatto un gran lavoro, se penso alle difficoltà delle gare precedenti". Per Vettel la Ferrari ha la possibilità di farcela: "Non sono molto felice per come è andata, specie nel secondo tentativo, è stata una bella qualifica, all'inizio ho patito un po' per l'assetto, ma stare davanti qui con tanti tifosi Ferrari è bello e sarà divertente". Indietro, come da copione, i numeri 2: Bottas terzo, Raikkonen quarto, fuori dai giochi, così come i due della Red Bull Verstappen e Ricciardo, di oltre un secondo indietro. E così ora la parola torna alla gara, con una partenza problematica su questa pista con una prima curva trappola e un ritmo infernale da mantenere. Insomma, quello che si preannuncia come un bel gran premio.

 

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