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MONTREAL - E’ stata la gara delle conferme e delle certezze. Contro la Mercedes non c’è nulla da fare e la conferma è arrivata anche in Canada con la quarta doppietta stagionale della Stella d’Argento e della vittoria di Hamilton davanti a Rosberg e parlando di conferme si è visto come il tedesco, ad esclusione di casi eccezionali, non riesca a stare davanti al compagno di squadra.
Altra conferma dalla Ferrari: è affidabile ma lenta. E Raikkonen conferma che difetta di concentrazione visto che quando era tranquillamente terzo è finito in testacoda e ha perso la posizione a favore di Bottas, che con la Williams dimostra di essere sempre più una conferma di campione del futuro. E a questo punto l’altra conferma l’ha data Vettel, quinto, che partito dal fondo ha rimontato ma quando si è trattato di lottare coi gomiti ha perso il confronto prima con Alonso e poi con Hulkenberg si è sfiorata la toccata con quest’ultimo in testacoda.
Alonso dà lezioni di guida a Vettel
Insomma, fin tanto che la macchina c’è e Vettel parte davanti va tutto bene, in caso contrario quando c’è da menare le mani non è il suo forte. Lo dimostra Alonso con una McLaren che ha 140 CV in meno della Ferrari e viaggia come un cancello arrugginito, nelle curve a basso carico ha dato lezione di guida al tedesco, anche se qui c’era l’orgoglio di far vedere chi ha la stoffa e chi no.
Fin tanto che la macchina c'è e Vettel parte davanti tutto bene, in caso contrario quando c'è da mettere le mani non è il suo forte
Chiusa questa parentesi, anche il Canada conferma che non c’è nulla da dire e che sperare in un outsider, come successo in Malesia, con questo livello di forma e sviluppo delle macchine, cambiare per vincere è una operazione che si sposta al prossimo anno, se va tutto bene.
Il Circus piange miseria
E allora, con una gara noiosa, partiti nell’ordine e arrivati quasi nell’ordine (richiedere a Raikkonen e alla sua mancanza di concentrazione anche se ci diranno che la colpa è del vento che in Cina ha spostato le palme che han portato le zanzare in pista che poi si è infilata nel casco di Kimi…) il circo piange miseria e a precisa domanda di Sergio Marchionne sullo schieramento: “Ma perché cala l’interesse e non ci sono coperture da parte dei giornali?” questa potrebbe essere la risposta reale al problema della F.1 attuale.
Anche in passato c’erano domini, macchine che volavano e gare noiose, ma per qualche motivo si parlava, discuteva e trovava argomenti per appassionare. Oggi, sul podio, c’era scritto tutto. E per Raikkonen? La parola a Maurizio Arrivabene responsabile del team: “Non mi è piaciuto essere stato escluso dal podio, non mi è piaciuto”. Ok, ora cerchiamo di pensare positivo. Magari al sostituto di Kimi per il prossimo anno…
Paolo Ciccarone