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Dedicato a quelli che “Hamilton vince solo perché ha l’auto migliore”. Certo, effettivamente la Mercedes in Brasile era la monoposto da battere, ma l’inglese ha dato l’ennesimo saggio del suo infinito talento, pari solo alla sua smisurata voglia di continuare a vincere: al sabato ha rimontato 15 posizioni in 24 giri e la domenica dopo essere scattato da metà schieramento si è tuffato all’inseguimento di Verstappen. A differenza di altre gare però, stavolta l’inglese sentiva di avere il mezzo per farcela e non ha desistito, nemmeno quando l’avversario lo ha accompagnato fuori pista con una manovra discutibile: ha insistito, si è avvicinato, è rimasto lì, ci ha provato, si è riavvicinato e ci ha riprovato là dove sapeva che non ci sarebbe stata possibilità di replica. Il Mondiale continua a pendere inesorabile verso Verstappen, ma vederli gareggiare insieme è stata un’emozione preziosa per tutti quelli che amano davvero la F1. Anche per questo, voto 10 e lode a Hamilton, campionissimo vero e non solo per il suo palmarès.
Per un Hamilton più che mai focalizzato sulla vittoria come unico risultato possibile, in Brasile abbiamo visto un Verstappen forse un po’ più calcolatore: certo quando l’inglese gli è arrivato a tiro non ci ha pensato un momento a tirare la staccata (senza preoccuparsi troppo di riuscire a fare la curva…), ma forse al sabato poteva rendere la vita un po’ più difficile a Bottas. Nel dubbio, voto 8,5: gestisce il vantaggio.
A proposito, in Brasile si è rivisto anche il finlandese: bravo a involarsi al comando al sabato, la domenica ha superato Perez grazie al rallentamento generale proprio mentre doveva fare il pit stop. Però pensare di andare a prendere Verstappen era fuori questione. Va bene anche così, voto 7,5, più solido del solito.
Quarto Perez, e tutto sommato il risultato ci sta considerando che la Red Bull non era competitiva quanto la Mercedes a Interlagos: bravissimo a replicare su Hamilton in occasione del primo tentativo di sorpasso dell’inglese, la bandiera gialla gli fa perdere un podio che avrebbe anche meritato. Vero è anche, però, che una volta scavalcato da Bottas non ha fatto molto per andare a riprendersi il 3° posto. Voto 7, compitino.
Primo degli altri Leclerc, e con l’affidabilità ormai a prova di bomba delle monoposto di F1 moderne questo significa un 5° posto: non proprio un risultato da festeggiare, ma insieme al 6° posto di Sainz consente alla Ferrari di rafforzare il terzo posto in classifica costruttori. I numeri dicono che va bene anche così, certo rispetto a Mercedes e Red Bull i distacchi rimangono abissali. Il monegasco da parte sua al sabato dà l’impressione di faticare di più, poi la domenica si riprende, ma senza mostrare numeri particolari. Del resto quelli davanti a lui erano imprendibili e alle sue spalle non correva grossi rischi. Voto 7, massimo risultato possibile.
Ha qualcosa da recriminare invece Sainz, soprattutto per quanto di buono aveva fatto vedere al sabato: certo la partenza della gara di domenica non è delle migliori, ma vale anche per lui quanto detto per il compagno di squadra. Più di così non poteva fare, al di là del duello iniziale proprio con Leclerc. Voto 7, certezza.
Un po’ sottotono invece la gara di Gasly, per lo meno considerando il potenziale mostrato sul giro secco: la brutta partenza del sabato compromette poi anche la sua gara di domenica, perché rimontare con un’Alpha Tauri è po’ più difficile che con una Mercedes. Voto 7 comunque, anche perché se non fosse per lui a Faenza avrebbero poco da stare allegri…
A punti, nell’ordine, anche Ocon e Alonso, con una Alpine tutt’altro che inguardabile, ma nemmeno particolarmente competitiva: il francese ha disputato un week end regolare, lo spagnolo si è complicato la vita con una brutta partenza al sabato, salvo recuperare la domenica. Voto 7 per entrambi perché con quella monoposto più di così non si può pretendere.
Chiude la zona punti Norris, sfortunatissimo nel contatto al via che gli ha di fatto distrutto la gara, oltre alla posteriore sinistra. Peccato perché al sabato aveva dimostrato di potersela giocare con le Ferrari: voto 7 sulla fiducia.
Fuori dai punti, voto 4 a Tsunoda, che sembra avere ingranato la retro rispetto ai progressi mostrati nelle ultime gare: lento in qualifica, in affanno nella garetta del sabato, la domenica si infila dove non c’è spazio, Stroll giustamente chiude e volano pezzi di carrozzeria. Ecco, i pezzi di ala erano l’unica cosa che volava in Brasile.
Classifiche a parte, voto 5 ancora una volta alle vie di fuga in asfalto: in Brasile per lo meno non abbiamo dovuto assistere alla moviola per capire se un giro era valido o meno, ma nella manovra discutibile di Verstappen nei confronti di Hamilton è evidente che certe idee non verrebbero nemmeno se ci fosse un bel sabbione oltre il cordolo. Perché i piloti sono - oggi come ieri - cavalieri del rischio e quando le conseguenze del gioco possono farsi serie, automaticamente sanno di doversi attenere ad un certo codice cavalleresco. Con un immenso piazzale asfaltato che li attende, invece, chi è dietro si sente autorizzato a tentare anche manovre velleitarie e chi è davanti sa di poter chiudere senza preoccuparsi di fare almeno lui la curva. Tanto poi si torna tutti insieme in pista. Bello così? Mah!
E a proposito di cose divertenti ma un po’ artificiali, in Brasile abbiamo assistito al terzo e ultimo week end di doppia gara, almeno per quest’anno: voto 5 al format che pare piaccia tantissimo ai boss della F1 ed è facile capire perché, dal momento che garantisce un po’ di audience televisiva in più il venerdì e il sabato. Però restiamo dell’idea che le qualifiche dovrebbero continuare a essere quelle sul giro secco, che in condizioni normali c’è il rischio di vedere due gare fotocopia il sabato e la domenica e che tutto questo finirà inevitabilmente per sminuire il gran premio come evento sportivo, come se non bastasse per questo un calendario di gare sempre più infinito. Ma siccome più audience significa più soldi, va bene così finché il giocattolo non si rompe.
Hamilton 10 e lode
Verstappen 8,5
Bottas 7,5
Perez 7
Leclerc 7
Sainz 7
Gasly 7
Ocon 7
Alonso 7
Norris 7
Tsunoda 4
Vie di fuga in asfalto 5
Sprint qualifying 5