«Ho commesso un errorino all'uscita della prima curva nel mio tentativo iniziale. Però Max si è migliorato ulteriormente, quindi devo fargli i miei complimenti, la pole position è sua. Sono contento della prima fila; vedremo cosa riusciremo a fare domani»: Sebastian Vettel commenta così il secondo posto ottenuto nelle qualifiche del Gran Premio del Brasile 2019 di Formula 1. Risultato, questo, che gli consentirà di scattare in prima fila accanto al poleman, Max Verstappen.
Quali sono, dunque, le speranze per domani? «La macchina è andata bene - spiega Vettel - si è migliorata nel corso delle qualifiche: questo era il nostro obiettivo. Speriamo di poter proseguire di slancio anche per la gara». La chiave sarà naturalmente il passo gara; sarà sufficiente a battere la concorrenza? «Difficile dirlo, sia la Red Bull che la Mercedes sembrano più brave di noi nella gestione delle gomme. Se siamo in prima fila vuol dire però che abbiamo potenza e velocità. Sono cautamente ottimista».
Vettel ha vinto la battaglia interna alla Ferrari con Charles Leclerc, che però sarebbe comunque scattato alle sue spalle. Il monegasco, quarto nella Q3, dovrà retrocedere di dieci posizioni in griglia per la sostituzione del'unità endotermica sulla sua SF90. «Sono molto deluso - spiega Leclerc - se non avessi commesso un errore all'ultima curva nel primo giro, sarei stato vicino alla pole: ho perso tre decimi. Imparerò, e alla fine non cambia molto, anche se essere più vicino sarebbe stato meglio».
Sia la Red Bull che la Mercedes sembrano più brave di noi nella gestione delle gomme. Se siamo in prima fila vuol dire però che abbiamo potenza e velocità
Naviga su Automoto.it senza pubblicità
Quanto alla gara, Leclerc farà tesoro anche delle sensazioni raccolte a fine FP3: «Sicuramente abbiamo imparato qualcosa di più, ma non penso sarà abbastanza per ridurre il nostro distacco, anche qualcosa abbiamo trovato». Partire con le gialle aiuterà? «Qui la differenza tra medie e soft è contenuta, ma almeno proviamo qualcosa di diverso. Punto al massimo possibile, anche se non sarà facile salire sul podio».
