Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
È successo un po’ di tutto negli ultimi dieci giri del gran premio del Brasile, ma lui - Max Verstappen - non se ne è accorto: al restart ha liquidato subito la pratica Hamilton e a quel punto s’è involato verso la bandiera a scacchi, per una volta l’unico lontano dai casini. Una manifestazione di forza dopo un fine settimana perfetto, dove se guardiamo l’andamento di Albon (che comunque non ha demeritato, tutt’altro) si capisce che la Reb Bull era sì particolarmente competitiva a Interlagos, ma anche che l’olandese ha fatto come sempre la differenza. E allora voto 10 e lode: non sarà il più simpatico della compagnia, ma il piede è infinito.
Alle sue spalle, incredibilmente 2° Gasly, con la Toro Rosso dopo che in Red Bull per mezza stagione non aveva cavato un ragno dal buco. Perché a volte anche in F1 la vita è strana, anzi stranissima. Il fatto è che il francese è arrivato sul podio sì sfruttando i disastri e le sfortune altrui, ma con merito, perché provateci voi a piazzare una Toro Rossa al 6° posto in griglia… Gasly è stato veloce e preciso per tutto il fine settimana e quando corri così, se sei al posto giusto al momento giusto, se poi accade qualcosa di bellissimo non è solo fortuna. Voto 10, rinato.
3° posto per Sainz, a coronamento di un’annata che a nostro parere l’ha definitivamente consacrato tra i piloti di maggiore talento della F1. Partito dal fondo senza colpe particolari, ha rimontato con grande determinazione ma senza correre rischi inutili, anche lui facendosi trovare al posto giusto al momento giusto al restart. L’unico grosso rammarico è che il 3° posto sia arrivato quando… la cerimonia del podio era già stata fatta, senza di lui. Vorrà dire che festeggerà il doppio la prossima volta, che gli auguriamo arrivi presto. Voto 10 anche per lui. Combattente.
Gran 4° posto di Raikkonen, che si era distinto anche in qualifica e che per tutta la gara è rimasto nella parte alta della classifica. Poi quando davanti a lui in troppi hanno sbagliato, il finlandese si è fatto trovare pronto. Un vero iceman, voto 9.
Subito dietro, gran gara di Giovinazzi, leggermente meno brillante del finlandese in qualifica ma stavolta bravo a risalire fin dai primi giri in zona punti dove è rimasto anche lui fino al restart decisivo. Il 5° posto finale è il premio meritato per una gara perfetta che corona una grande crescita nella seconda metà della stagione. Voto 8,5, bravissimo.
Incredibilmente 6° Ricciardo, nonostante un contatto con Magnussen, un’ala rotta con sosta ai box e una penalizzazione di 5 secondi. In effetti nell’incidente un po’ di colpa ce l’aveva, ma l’australiano è stato bravo a non darsi per vinto nemmeno quando si è trovato ultimo. E quando corri così qualcosa di buono arriva sempre. Voto 7 per la tenacia.
Solo 7° Hamilton, lui che ci teneva tantissimo a vincere questa gara per battere Verstappen: per tutto il gran premio ha spinto fortissimo, poi si è trovato con le gomme vecchie nel finale (ma è stata una scelta consapevole, errata) e a quel punto da cacciatore è diventato preda. Nel contatto con Albon poteva e doveva essere più attento. Non una mossa da sei volte campione del mondo: voto 5 per l’eccesso di foga e per la poca lucidità nella scelta di restare fuori dai box nel finale.
Un po’ in ombra Norris: dopo un avvio difficile ha preso ritmo, ma in una gara che ha premiato i piloti della seconda fascia è rimasto lontano dai riflettori, perdendo nettamente il confronto con Sainz. Voto 6, che è successo?
Discreto 9° posto per Perez, un altro che di solito nelle gare pazze ci ha abituato a risultati a sorpresa: stavolta non è successo, ma non si possono sempre fare i miracoli. Soprattutto con una Racing Point: voto 6,5.
10° posto per Kvyat e se è vero che non si può dare insufficiente ad un pilota comunque a punti con la Toro Rosso, stavolta il russo ha corso su tutt’altri livelli rispetto al compagno di squadra, fin dal sabato quando ha preso 4 decimi da lui restando fuori già in Q1. E allora voto solo 6, perchè poteva fare di più.
Fuori dai punti, voto 8 ad Albon, che continua a pagare pegno rispetto a Verstappen ma il distacco è ragionevole e per tutta la gara ha corso tenendo a tiro le Ferrari e Bottas. Nel finale stava per cogliere un 2° posto bellissimo e meritato, poi il contatto con Hamilton. A proposito: l’inglese ha fatto finta che la Red Bull non esistesse e per questo è stato sanzionato, ma anche Albon dovrebbe avere imparato che contro certi squali è meglio pensarci bene prima di lasciare la porta aperta per poi richiuderla, perché difficilmente alzano il piedino. Insomma, un po’ di cautela in più non sarebbe guastata. Ma anche questa è esperienza.
Voto 6 a Bottas, ancora una volta impalpabile dopo una gran gara in Texas. Il finlandese continua a correre a corrente alternata, è questo il problema. A Interlagos, tanto per dire, se non fosse uscita la safety car per il suo ritiro nessuno si sarebbe accorto che era in pista…
E veniamo finalmente ai due galletti - anzi, ai due polli - di casa Ferrari. Fossimo in Binotto, invece di riguardare all’infinito la moviola per capire chi ha allargato e chi ha stretto, li prenderemmo per un orecchio e li faremmo stare in ginocchio sui ceci in sala mensa, al Reparto Corse. Giusto per ricordare che ridendo e scherzando hanno vanificato il lavoro di più di 500 persone. Poi, se guardiamo bene, è Vettel che si è spostato verso Leclerc, e se veramente il tedesco è convinto di essere andato dritto, qualcosa non va. E sempre Vettel si è preso un bel rischio infilandosi in uno spazio strettissimo per superare all’esterno il compagno di squadra. Ma non è nemmeno questo il problema: il fatto è che quando corri con il tuo compagno di squadra dovresti sempre e comunque tenerti un po’ di margine in più, proprio per evitare disastri del genere. E questo nessuno dei due l’ha fatto. Tra l’altro, Leclerc con gomme rosse nuove avrebbe probabilmente potuto andare a prendere e superare anche Hamilton, cogliendo almeno un 3° posto.
E allora, voto 5 a Leclerc, anche se la sua gara fino a quel momento ci era piaciuta, soprattutto nei primi giri, e voto 4 a Vettel, che dei due dovrebbe essere anche quello con più esperienza.
Voto 10 in compenso all’Alfa Romeo, che con un pizzico di fortuna ha colto in Brasile un bellissimo risultato dopo una serie di gare in calando: viene da chiedersi però come mai siano tornati così competitivi a Interlagos e cos’è mancato nei gran premi precedenti. Speriamo che almeno loro abbiano una risposta.
Voto 3 invece alla Haas perché se nemmeno in un gran premio del genere riescono ad andare a punti, beh è proprio notte fonda. Fortuna per loro che la stagione è quasi finita.
Verstappen 10 e lode
Gasly 10
Sainz 10
Alfa Romeo 10
Raikkonen 9
Giovinazzi 8,5
Albon 8
Ricciardo 7
Perez 6,5
Bottas 6
Norris 6
Kvyat 6
Hamilton 5
Leclerc 5
Vettel 4
Haas 3