F1, GP Brasile 2018: le pagelle di Interlagos

F1, GP Brasile 2018: le pagelle di Interlagos
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I promossi e i bocciati di Interlagos nelle pagelle del Gran Premio del Brasile
12 novembre 2018

Alla fine di una gara più tesa e combattuta del solito, vince ancora lui, pur non essendo stato il più veloce in pista: quest’anno ad Hamilton gira tutto per il verso giusto, ma ancora una volta l’inglese è stato impeccabile, spremendo il massimo dalla monoposto e gestendo quando i problemi alle gomme e al motore suggerivano di usare anche la testa oltre che il piede destro. E allora voto 9, per una continuità e capacità di concentrazione ormai pari al suo talento naturale. Campione sempre e comunque.
Ad esaltare il pubblico però è stato soprattutto Verstappen, autore di una gara incredibile per velocità e decisione con cui si è sbarazzato uno dopo l’altro di tutti i suoi avversari: certo la Red Bull almeno in gara si è rivelata la monoposto da battere, però l’olandese ancora una volta ha dato l’impressione di riuscire a farla volare come nessun altro sarebbe riuscito a fare. Basti pensare alla facilità con cui ha superato le Mercedes, con un motore meno potente, dove invece le Ferrari hanno penato esageratamente. Nel contatto con Ocon l’olandese è più che altro vittima, e se il proverbiale senno di poi suggerisce che in fondo poteva essere più cauto quando il francese si è affiancato a lui, va detto che la manovra di quest’ultimo è davvero difficile da concepire nella F1 di oggi, con gli attuali regolamenti, e in ogni caso “poi” sono capaci tutti, ma proprio tutti. A fare certe cose, invece, riesce solo Max. Voto 9, vittima innocente.

Hamilton al GP del Brasile 2018
Hamilton al GP del Brasile 2018
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Terzo Raikkonen, autore di una gara solida, anche se impiega una vita per passare Bottas e lì compromette le sue possibilità di lottare per la vittoria. Il finlandese forse pecca un po’ di aggressività, ma paga anche una strategia non azzeccata nella scelta delle gomme - quella che in teoria avrebbe dovuto fare la differenza… - e forse anche una monoposto meno veloce del solito in rettilineo. E allora voto 7,5, perché probabilmente più di così era difficile fare.
Ha provato fino all’ultimo a soffiargli il podio Ricciardo, autore di una bella rimonta dopo l’ennesimo handicap tecnico: l’australiano è bravo a sbarazzarsi di Bottas, però contro Raikkonen non ce la fa e così si deve accontentare di un 4° posto che gli va stretto. Avrebbe meritato di più, anche se Verstappen ha dato l’impressione di viaggiare su un ritmo inavvicinabile anche per lui. Voto 7,5, sempre in rimonta.
Alle sue spalle, finalmente, Bottas: diciamo “finalmente” perché mentre Hamilton viaggiava in testa il finlandese arrancava, attaccato un po’ da tutti, e stavolta non si trattava di una strategia studiata ai box, semplicemente non ne aveva per andare più forte. Quest’anno, con una monoposto vincente ma un po’ meno astronave, la differenza tra Hamilton e Bottas si è amplificata e la gara di Interlagos ha confermato purtroppo per il finlandese che se viene trattato come seconda guida un motivo c’è…. Voto 5,5, rallentatore.

Solo 6° Vettel, dopo un sabato da grande protagonista: la sensazione è che avere perso la posizione su Bottas al via l’abbia messo un po’ in crisi. A fine gara il tedesco fa riferimento a difficoltà di bilanciamento della monoposto, la stessa però con cui al sabato aveva sfiorato la pole position... Qualche dubbio è lecito, anche se i ferraristi vorrebbero tanto non averne, ma dopo un mondiale gettato al vento non basta una bella prova in Messico per ricostruire la fiducia perduta. Voto 5, smarrito.
Addirittura “primo degli altri” Leclerc, a conferma della crescita dell’Alfa Romeo Sauber ma anche della propria: il francese parte bene e poi viaggia su un ritmo che lo mette al riparo dai suoi diretti avversari, tutti alle sue spalle. Cos’altro chiedergli di più? Voto 8, conferma.
Buono l’8° posto di Grosjean, stavolta sempre davanti al compagno di squadra e autore di un fine settimana consistente: corresse sempre così il francese, avrebbe più estimatori. Voto 7. Dietro di lui, Magnussen si è messo in mostra per la solita grinta, condita con qualche pezzo di carbonio che volava in aria intorno a lui. Ormai un marchio di fabbrica. Voto 7, sempre all’attacco.
Chiude la zona punti Perez, con una Force India un po’ sottotono: il messicano però sta lontano dai guai, svolge il compitino e ricorda a tutti di essere un solido professionista della velocità. Voto 6,5.
Per il resto, voto 0 a Ocon, autore di una manovra scellerata. Il francese ha un grande talento, ma stavolta l’ha combinata grossa. Punto.

Vettel in azione a Interlagos 2018
Vettel in azione a Interlagos 2018

E voto 5 alla Renault, perché mentre un loro team clienti lottava per vincere, le monoposto giallo-nere restavano impantanate a metà classifica (con Hulkenberg che ad un certo punto si ritira pure). La strada per tornare a essere un team vincente è lunghissima e tutta in salita, e al momento non si vedono grandi miglioramenti.
Voto 5, però, anche alla Ferrari, che a livello di strategia sbaglia un po’ tutto: dalla scelta delle gomme con cui partire alle chiamate ai box, perché se Bottas era un ostacolo così invalicabile (e non capiamo perché), possibile che non ci fosse il modo di sbucargli davanti dopo il pit stop? Così a Maranello raccolgono un 3° e un 6° posto, risultato ben al di sotto delle potenzialità della vettura, e senza un vero perché. Confusi.
Voto 10, invece, alla Mercedes, che vince meritatamente il suo 5° titolo costruttori consecutivo, scrivendo un’altra pagina di storia della F1 moderna. Anche se continuiamo a pensare che l’uso fatto di Bottas in alcune occasioni, chiedendogli di disinteressarsi della propria gara con l’unico scopo di distruggere quella degli altri, sia andato oltre il normale gioco di squadra. Campioni di tecnologia e tenacia, un po’ meno di stile.

GP Brasile 2018, le pagelle

Mercedes 10

Hamilton 9

Verstappen 9

Leclerc 8

Raikkonen 7,5

Ricciardo 7,5

Grosjean 7

Magnussen 7

Perez 6,5

Bottas 5,5

Vettel 5

Reanult 5

Ferrari 5

Ocon 0

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