F1, Gp Brasile 2015: Ferrari, la strada per raggiungere la Mercedes è lunga

F1, Gp Brasile 2015: Ferrari, la strada per raggiungere la Mercedes è lunga
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Rosberg vive una rinascita, avvenuta troppo tardi per tenere aperto il mondiale, mentre il distacco della Ferrari dalla Mercedes su un tracciato breve desta preoccupazioni per il 2016 | <i>P.Ciccarone, San Paolo</i>
14 novembre 2015

SAN PAOLO – E con questa fanno cinque pole di fila. Se Nico Rosberg si fosse svegliato prima durante l’anno, forse il mondiale sarebbe ancora aperto e l’incertezza renderebbe interessante un mondiale già finito e che non ha nulla da aggiungere. Forse. Se non fosse, infatti che, al di là di Hamilton in prima fila a 78 millesimi, quello che si è visto in prova fa temere per il prossimo anno.

 

Il mezzo secondo alla Ferrari di Vettel e gli otto decimi a Raikkonen su un tracciato di poco oltre 4 km fa capire come ci sia ancora molto per sistemare le cose. Interlagos è un tracciato molto particolare, è a 800 metri di altezza e quindi l’aria è rarefatta e l’aerodinamica ne risente.

 

Ha un percorso molto veloce da un lato, con un tratto in salita, e un settore molto guidato e in pendenza dall’altro. E’ pista che per motore, telaio e aerodinamica è completa. E questo spiega i distacchi elevati. Se vai forte sul dritto perché hai scaricato l’ala poi perdi nelle curve nel misto. E se hai molto carico in rettilineo ma non hai motore, vai piano sul dritto e recuperi dall’altra parte del circuito.

 

Se poi metti insieme modifiche alla vettura per il prossimo anno, l’S-Duct, il condotto ad esse sulla Mercedes, lo hanno già Red Bull, Force India e altri, e questo particolare, con le sospensioni nuove davanti (provate venerdì) ti fanno andare ancora più forte anche con la macchina vecchia, ebbene vuol dire che la Mercedes non solo ha ancora mezzo secondo di margine sulla Ferrari (come minimo) ma ha già pronti degli sviluppi per il prossimo anno che possono aumentare il divario.

F1 2015 Brasile ven 2
Il mezzo secondo di distacco su Rosberg rimediato da Vettel su una pista corta come quella di Interlagos è dato significativo

 

Più che la gara è questa la vera preoccupazione dei rivali dei tedeschi: inoltre hanno due piloti che non perdono un colpo (vabbè ogni tanto qualcuno lo perdono, per fortuna…) ma hanno una coppia veloce che sfrutta al meglio la vettura. Che poi in gara le cose possano cambiare (vedi partenza sbagliata di Rosberg o errore di Hamilton) e che qualcuno ne approfitti, ci può stare.

 

Ma a vedere quello che hanno messo in campo e le prospettive di sviluppo future, la paura che la Ferrari non tocchi palla ancora per qualche tempo è molto forte. Certo, la stagione della rossa è stata positiva rispetto al 2014, ha vinto, è seconda nel mondiale costruttori e Vettel lotta per la seconda posizione.

Con il ritmo dei tedeschi, a Maranello devono davvero sperare che la bacchetta magica funzioni perfettamente, altrimenti un altro anno di dominio tedesco senza alcun contrasto sarebbe deleterio per la F.1

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Ma se si analizza il tutto, qualcuno prese a pernacchie Alonso dicendo che anche quest’anno sarebbe finito col secondo posto massimo risultato possibile. Ieri lo hanno fischiato, oggi guardando la classifica si vede che lo spagnolo non aveva torto, che aveva capito che aria tirava e ha preferito stare peggio (vedi McLaren Honda) piuttosto che nel limbo degli eterni secondi.

 

E’ questo quello che il Brasile, al di là della gara, ha fatto capire. Che con il ritmo dei tedeschi, a Maranello devono davvero sperare che la bacchetta magica funzioni perfettamente, altrimenti un altro anno di dominio tedesco senza alcun contrasto sarebbe deleterio per la F.1. Già abbiam vissuto 4 anni di Red Bull, e siamo solo al 2 di Mercedes, soffrire per altri due non è il caso…

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