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SPA - Max Verstappen fa la pole position davanti alla Ferrari di Sainz e all'altra Red Bull di Perez, ma non vale per lo schieramento di partenza. Lo stesso vale per Leclerc e la sua Ferrari. Motivo: entrambi i piloti hanno sostituito il gruppo motore e pertanto, in base al regolamento, partiranno indietro. Una norma contestata da molti, che penalizza i piloti quando il problema è tecnico e dovrebbe coinvolgere la classifica costruttori. Ma va così da tempo e anche in Belgio si ricomincia con i conteggi che stravolgono la classifica delle qualifiche, perché il risultato ottenuto in pista viene poi stravolto dalle penalità e così in pole vera ci sarà Sainz con la Ferrari e Perez al suo fianco, in seconda fila il duo Alpine Ocon e Alonso e visti i rapporti interni fra lo spagnolo e la squadra, sarà un bel duello fin dalla prima curva. E poi Hamilton, ancora davanti a Russell, che via radio chiedeva incredulo ragione del secondo e otto decimi di distacco beccati da Verstappen. Non è che sia stato l'unico a chiedersi cosa sia successo e perché. Se ascoltate le dichiarazioni post qualifica dei piloti Ferrari, emerge una cosa: "Abbiamo ancora molto lavoro da fare, non dobbiamo mollare" ha detto Sainz. Ovvero, siamo indietro e non sappiamo come recuperare. Il segreto Red Bull? La normativa anti saltellamento, entrata in vigore in questo GP, secondo i tuttologi avrebbe dovuto favorire la Mercedes che era indietro. Invece il distacco è aumentato di molto.
Non parliamo della Ferrari, perché mancava carico aerodinamico in ingresso curva, tanto che Sainz, ma specialmente Leclerc, in prove libere sono usciti di pista spesso e volentieri. E allora dove nasce questo divario Red Bull? Da due motivi. Il primo, hanno omologato un nuovo telaio in carbonio più leggero (si parla di 6-8 kg) che tradotto vuol dire un vantaggio di almeno 2,5-3 decimi al giro. Alla Ferrari ne mancano quasi 7, ovvero ai 3 decimi del telaio più leggero Red Bull bisogna aggiungere quelli relativi all'assetto. Con le temperature fresche, 15 gradi aria, la Ferrari patisce e non manda in temperatura le gomme, risultando quindi più lenta anche di se stessa con temperature diverse. Mettendo insieme la lunghezza della pista (quasi 7 km) il peso inferiore di Red Bull e le temperature, i 7 decimi sono un distacco onesto e veritiero. Che dice solo una cosa: la Ferrari non regge il ritmo su questo circuito, sperando che arrivi qualcosa di meglio nelle prossime gare. E infatti la sostituzione del motore rientra in questa ottica e la mossa di Red Bull, di cambiarlo anche a Verstappen, in una marcatura a uomo dei rivali, vuol dire che si gioca con le stesse tattiche.
Piuttosto, visto che non solo i due rivali hanno cambiato motore, ma anche Bottas, Norris e via via altri con motivazioni varie, per capire quale sarà il vero schieramento di partenza bisognerà aspettare prima della gara. Perché fra chi cambia prima, chi cambia un pezzo prima e un altro dopo e via così, non ci si capisce più niente a partire dalle stesse squadre che a precisa domanda non sanno cosa rispondere esattamente. Un modo complicato di gestire le cose che andrebbe semplificato per la miglior comprensione dei tifosi e di chi paga il biglietto, salato, andando via dal circuito senza sapere che quello che hanno visto non sarà quello che scopriranno poi il giorno dopo in pista...